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Cassazione
Licenziamento illegittimo per lavoratore alla guida in stato di ebbrezza durante la "reperibilità"

Foto Blaco - archivio Asaps

(ASAPS) Con la sentenza nr. 23063/2011, emessa lo scorso 7 novembre, i giudici di Piazza Cavour hanno dichiarato sproporzionato e illegittimo il licenziamento di un lavoratore fermato alla guida del proprio veicolo in stato di ebbrezza durante il turno settimanale di reperibilità.
E’ questo il caso che ha visto coinvolti una ditta di manutenzione di ascensori e il suo dipendente.

Il licenziamento è scattato quando il datore di lavoro è venuto a conoscenza che, in seguito al ritiro della patente nella notte precedente, il proprio dipendente non poteva raggiungere il luogo di lavoro, ma soprattutto considerando che quella notte l’uomo era in turno di reperibilità.
Puntuale e precisa davanti agli organi di giustizia la dichiarazione del dipendente che ha tracciato il disegno di una tranquilla serata trascorsa in compagnia della moglie in un ristorante di Torino; qualche bicchiere di troppo, e gli accertamenti etilometrici effettuati dai Carabinieri che hanno intimato lo stop, hanno evidenziato un tasso alcolemico superiore ai parametri consentiti.
Immediato dunque il ritiro della patente.

Seppur grave, la Corte di Cassazione ha comunque giudicato il comportamento dell’uomo non meritevole di licenziamento, in quanto «l'essere inserito nel turno di reperibilità non può essere equiparato all'essere in servizio effettivo e nell'espletamento delle mansioni lavorative».
Inoltre «nella notte in questione non vi sono state chiamate che interessano il turno di reperibilità», e «lo stato di ebbrezza non può avere immediatamente riflessi sul vincolo fiduciario» senza considerare le circostanze dell'avvenimento, ovvero una tranquilla serata tra coniugi.
Per questo la sanzione espulsiva era da considerarsi eccessiva e non proporzionale alla gravità del fatto", anche in considerazione del fatto che sull’uomo non sono stati riscontrati precedenti disciplinari.
L’ammonizione o la sospensione dal lavoro? Forse sarebbe stato sufficiente!
Per questo viene Respinto il ricorso del datore di lavoro e convalidato il giudizio del Tribunale di Torino del giugno 2009.(ASAPS)

 

 



 

Venerdì, 11 Novembre 2011
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