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Cassazione: no risarcimento vittima senza cintura

Indossare la cintura di sicurezza al momento di un incidente può rivelarsi non solo un gesto salvavita ma anche una protezione da spiacevoli sorprese con la compagnia assicurativa. E' questa la lezione impartita ad una donna che nel corso di un incidente stradale non l'ha indossata. La vicenda processuale ha interessato la vittima dell'imprevisto e una società di assicurazioni. In questo caso sia il Tribunale che la Corte d'Appello hanno riconosciuto alla vittima il concorso casuale all'incidente, motivo per cui l'Assicurazione ha eseguito un rimborso parziale. La mancata adozione dei sistemi di trattenuta anche da parte di un passeggero rappresenta, infatti, una ipotesi di concorso causale nel fatto colposo che, cooperando alla produzione del danno, determina una riduzione del risarcimento dello stesso. La vittima è quindi ricorsa in Cassazione, lamentando davanti al giudice di aver subito danni fisici, e di avere avuto la cintura al momento dell'impatto. Dopo aver accertato il mancato uso della stessa e la natura dei danni fisici, dovuti a malanni precedenti l'incidente, la Suprema Corte ha confermato il verdetto della Corte d'Appello e del Tribunale. Gli ermellini con la sentenza n. 19884/2011 hanno infatti stabilito che, nonostante si possa essere vittime di un sinistro stradale senza alcuna colpa nella dinamica, non si ha automaticamente diritto a un risarcimento, nel caso in cui si accerti che non sono state indossate le cinture di sicurezza. Secondo la sentenza, le compagnie assicurative possono rifiutarsi di concedere qualunque tipo di rimborso o limitarlo ad una cifra parziale se viene accertata la negligenza del loro cliente. Le motivazioni di tale decisione sono comprensibili : dal punto di vista delle assicurazioni, se si fossero allacciate le cinture di sicurezza ci sarebbero stati, probabilmente, danni fisici di gran lunga inferiori se non del tutto inesistenti.

 

Da Justicetv.it

Sabato, 15 Ottobre 2011
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