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Roma - Cassazione: deve essere risarcita la donna incinta a cui è stata rimossa l’auto

Il giudice ha riconosciuto all’automobilista "lo stress subito nella ricerca del veicolo illegittimamente rimosso"

Foto di repertorio dala rete

(ASAPS), 25 marzo 2011- Deve essere risarcita la donna incinta che deve mettersi alla ricerca dell’auto rimossa perché in divieto di sosta. A stabilirlo con la sentenza numero 6712, la Cassazione, la cui Seconda Sezione Civile, ha confermato una pronuncia del Giudice di Pace di Palermo, che aveva annullato una multa comminata da un ausiliare del traffico ad una donna in stato interessante che aveva parcheggiato sulle strisce pedonali. Il giudice aveva anche disposto un rimborso a carico del Comune di Palermo e dell’Amat Azienda speciale per la mobilità), a favore della donna per rimborsarle le spese sostenute per lo svincolo del mezzo.
La Suprema Corte, ha rigettato il ricorso dell’Amat, rilevando che "l’affermazione che la ricerca del proprio veicolo rimosso provochi stress non può affatto dirsi del tutto ingiustificata, e in quanto tale censurabile in sede di legittimità per vizio di motivazione, alla luce della comune esperienza". Alla signora, ai tempi della multa incinta, dovranno essere quindi corrisposti 200 euro di rimborso per "lo stress subito nella ricerca del veicolo illegittimamente rimosso". (ASAPS)

© asaps.it
Lunedì, 28 Marzo 2011
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