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Roma - La Suprema Corte di Cassazione condanna il malcostume degli italiani al volante
Punite le manovre spericolate, i gestacci nel traffico e il mancato uso delle cinture

Dal Palazzaccio consigli utili anche per i pedoni

Foto Blaco – archivio Asaps

 

(ASAPS) 14 marzo 2011 – Niente più manovre spericolate in auto, vietati i gestacci di impazienza nel traffico e cinture sempre allacciate, in caso di incidente, infatti, il conducente rischia la condanna per omicidio colposo se non l’ha fatta indossare al passeggero che gli sta a fianco. A dettare queste norme di “buon comportamento” sono state alcune sentenze della Cassazione che “bacchettano” le cattive abitudini degli italiani al volante. Il dito medio alzato, la parolaccia e qualsiasi altro gestaccio, ha sentenziato la Cassazione, vanno banditi e sono punibili come ingiuria. E’ capitato, ad esempio, ad un automobilista triestino di spazientirsi nel traffico e di fare un “gesto di scherno” al motociclista accanto a lui fermo al semaforo. Immediata la condanna per ingiuria. A Santa Maria Capua Vetere, un uomo viaggiava a bordo di una moto, trasportando dietro una passeggera senza casco. Lo scontro con un’auto ha causato la morte della passeggera: da qui la condanna per omicidio colposo inflitta al centauro, colpevole, sia di avere superato i limiti di velocità, sia di non avere fatto indossare il casco alla persona che era con lui. “La condotta di guida del motociclista - ha rilevato in proposito la Suprema Corte - che non indossava il casco protettivo, né l’aveva fatto indossare alla passeggera seduta sul sedile posteriore era stata connotata da grave distrazione”. Mai lasciarsi andare a “manovre spericolate”. Un leccese fermato dagli agenti perché sorpreso a fare manovre azzardate è stato fermato e condannato per resistenza a pubblico ufficiale. “Con le manovre spericolate - scrive la Cassazione - mise a repentaglio l’incolumità degli altri utenti della strada”. Quanto al vizio piuttosto diffuso di non indossare le cinture di sicurezza al volante, la Cassazione è perentoria: chi è al volante deve “obbligare” il passeggero ad indossare le cinture di sicurezza. Se non lo avrà fatto, e capiterà un incidente, risponderà di omicidio colposo. Dagli automobilisti ai pedoni, i Giudici del Palazzaccio dispensano utili consigli anche a chi lascia l’auto a casa: mai attraversare all’improvviso o dopo tentennamenti, facendo avanti e indietro sul marciapiede. Se poi ci si appresta a percorrere una strada, è bene camminare sempre “sulla banchina erbosa” predisposta per i pedoni. In caso di incidente, infatti, la scelta di non camminare prudentemente sul ciglio della strada potrebbe fare ricadere parte della responsabilità anche su chi circola a piedi. (ASAPS)  

Lunedì, 14 Marzo 2011
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