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Articoli 15/11/2005

ROTTE COMMERCIALI E VALICHI ALPINI: SVIZZERA E FRANCIA PROMUOVONO A SEDRUN UN FORUM TRA I PAESI FRONTISTI. SI PARLA DI "BORSA DEI TRANSITI" E DI PROGRESSIVA CRESCITA DELLE FERROVIE. QUASI PRONTO IL TUNNEL PIù LUNGO DEL MONDO

ROTTE COMMERCIALI E VALICHI ALPINI: SVIZZERA E FRANCIA PROMUOVONO A SEDRUN UN FORUM TRA I PAESI FRONTISTI. SI PARLA DI "BORSA DEI TRANSITI" E DI PROGRESSIVA CRESCITA DELLE FERROVIE. QUASI PRONTO IL TUNNEL PIù LUNGO DEL MONDO
di Lorenzo Borselli


L’interno del tunnel dell’Alptransit, ancora in costruzione
 

Nella foto AP, il ministro dei trasporti francese Dominique Perben

Moritz Leuenberger, consigliere federale
(ASAPS) SEDRUN (SVIZZERA) – Mentre in Piemonte diventa sempre più rovente la protesta di ambientalisti e degli abitanti della Val di Susa, che si oppongono al progetto italo francese della ferrovia ad alta velocità Torino-Lione, in Svizzera si torna a parlare di valichi alpini e di mobilità sostenibile. Attorno al tavolo i ministri dei trasporti della Confederazione elvetica, di Francia, Italia, Germania, Austria e Slovenia – oltre ad un rappresentante dell’Unione europea –, che hanno discusso del futuro del movimento mercantile sul bacino delle Alpi. Si è parlato della "Borsa dei Transiti Alpini", un concetto ideato proprio dalla Svizzera, che insieme alla Francia ha patrocinato l’iniziativa, e si è tornati a ribadire la necessità di conferire alla ferrovia il primato del trasporto.

Tutti d’accordo, come al solito, ma intanto – mentre i treni merci restano pochissimi (anzi su questi numeri c’è ormai da tempo il segno meno) e ancora poco convenienti, almeno da un punto di vista logistico – dobbiamo registrare il continuo incremento del trasporto su gomma, più che raddoppiato dal 1985 ad oggi, e su cui grava la previsione di un’ulteriore crescita del 50% da qui al 2025. Sulla Torino-Lione, Lunardi ha garantito che i tempi saranno rispettati – nonostante la vibrante e pacifica protesta – e sembrano profilarsi sia un intervento di potenziamento per la linea Domodossola-Novara (dal 2007), che assorbirà il traffico proveniente dal Ticino, su cui è in fase di completamento una linea ad alta velocità, che la realizzazione della nuova linea Chiasso-Seregno-Bergamo entro il 2016.

Già in altri precedenti summit, ai quali l’Asaps aveva partecipato accreditandosi tra gli organi di stampa con la propria testata giornalistica Il Centauro, era stato il paese dei Cantoni a indicare la rotaia come il miglior futuro possibile nel settore della logistica, e in più occasioni gli interventi degli elvetici suonavano come veri e propri rimproveri a tutti i suoi vicini, che avevano al massimo messo in atto iniziative definite da molti protezionistiche (come il sistema dei cosiddetti "ecopunti", in Austria), cercando perlopiù di limitare i transiti da parte di vettori stranieri. Proprio questa tenace azione diplomatica della Svizzera, le è valso il titolo di "pioniere", come ha tenuto a sottolineare l’agenzia di stampa Swissinfo, riconosciutole da parte degli stati confinanti.
Ai paesi convenuti per il summit, la delegazione elvetica ha illustrato il progetto della Borsa dei Transiti Alpini (BTA), che prevede in sostanza di mettere all’asta i contingenti per l’attraversamento delle Alpi.
è una proposta complessa, sulla quale l’Unione Europea – che aveva inviato in propria rappresentanza l’italiano Enrico Pasquarelli – ha espresso una certa perplessità perché incompatibile con il principio politico che ha animato i rapporti commerciali all’interno dell’Unione stessa, privi cioè di ostacoli di sorta. Pasquarelli, e con lui tutti i ministri dei trasporti dei vari stati convenuti, hanno preso però l’impegno di analizzare nei dettagli il sistema proposto dagli svizzeri e fornire le proprie valutazioni nel corso del prossimo summit, previsto in Francia nel 2006.
Pietro Lunardi e i suoi colleghi, hanno avuto modo di visitare nell’occasione il cantiere del costruendo tunnel ferroviario del San Gottardo, che proprio a Sedrun ha un pozzo d’accesso. Si tratta di un manufatto che una volta completato raggiungerà la lunghezza di 57 chilometri e sarà il più lungo al mondo. Nelle viscere delle Alpi correranno i treni che partiranno – già dal 2015 – da Erstfeld, nel cantone Uri, fino a Biasca, nel Ticino.
Vicinissimo proprio a noi italiani, dunque, ai quali viene riconosciuta con questa opera una posizione di grande fiducia commerciale (e non solo), che condividiamo con la Svizzera moltissime rotte, e che finiremo con il dover guardare – come ha auspicato pochi giorni fa lo stesso presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi – anche al mare ed alle immense autostrade che il Mediterraneo,
nel quale occupiamo una posizione di assoluta strategicità, ci offre.
I potenziali benefici in termini di sicurezza stradale, ovviamente, sono enormi.
Non per niente l’iniziativa elvetica – che ormai è consolidata fin dal 2001 – è sorta all’indomani delle sciagure avvenute nelle gallerie dei Tauri (Austria), del San Gottardo (Svizzera) e del Monte Bianco (Italia/Francia). Lo stesso incontro di Sedrun non era assolutamente in programma, visto che i vertici di questo tipo hanno cadenza biennale: l’ultimo era avvenuto a Zurigo nel 2004 e il prossimo avrebbe dovuto tenersi solo nel 2006, ma dopo l’ennesimo incidente avvenuto all’interno di un tunnel – e siamo nel cuore del Frejus, nel giugno scorso – svizzeri e francesi hanno voluto fare il punto della situazione, ottenendo dagli altri partner tutte le informazioni possibili relative al traffico merci su strada (compresi incidenti secondo le varie fattispecie di dinamica e relative conseguenze).
La mole dei dati servirà a mettere in cantiere protocolli di sicurezza (prevenzione ed azione) più efficaci da adottare in caso di emergenza e soprattutto comuni a tutto il bacino alpino, favorendo così nelle zone confinarie aiuti "compatibili" dai paesi vicini. Una parte del programma, si propone perfino di formare i conducenti dei veicoli commerciali che debbano transitare nei tunnel più lunghi. E proprio sul cantiere dell’Alptransit, il ministro italiano Lunardi e quello austriaco Gorbach hanno sottoscritto un accordo per la rapida realizzazione del traforo del Brennero: i lavori dovrebbero cominciare già a maggio.



di Lorenzo Borselli

Martedì, 15 Novembre 2005
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