Foto Blaco
(ASAPS) 12 marzo 2007 – Merito degli annunciati giri di
vite, sforzi maggiori da parte delle istituzioni o forse un paese che
comprende, in tutti i suoi strati, che è meglio darsi una regolata. Le
principali testate on-line pubblicano sul web la notizia – perché di questo si
tratta – che ci sono stati meno morti, ma a scavare nei meandri della cronaca
di questo fine settimana appena archiviato, si scopre che in realtà gli
incidenti ci sono stati, eccome. Non ci sono stati molti eventi plurimortali
come era invece accaduto negli antecedenti due weekend, ma sono comunque morti
che pesano: la vittima più vecchia ha appena 39 anni. Sabato 10 marzo: a Pianino
(Parma), un 63enne originario di Roma stava guidando un pulmino Fiat
Ducato, quando è improvvisamente sbandato sfondando il parapetto e precipitando
sul letto del torrente Ceno. Il volo gli è stato fatale e toccherà ai
Carabinieri cercare di dare una risposta all’effettiva causa dell’incidente. Il
bilancio avrebbe potuto essere ancora peggiore se a bordo del veicolo ci
fossero state altre persone: la vittima faceva infatti parte della troupe
tecnica impegnata nelle riprese del sequel televisivo “Elisa di Rivombrosa”, ed
are appunto addetto allo spostamento di attori ed operatori dello staff. Anche
a Lodi le cose potevano andare ben
diversamente: qui un autobus turistico che aveva a bordo una cinquantina di
soci della Banca Popolare Italiana, si è scontrato frontalmente con un
fuoristrada Nissan, condotto da un uomo rimasto poi ucciso nello schianto.
L’impatto è stato così violento che il bus, proveniente dalla Liguria, si è
ribaltato, provocando un numero imprecisato di feriti per fortuna lievi. In
questo caso è intervenuta la Polizia
Stradale, che ricostruirà la dinamica. Sembra, dalle prime
indiscrezioni, che il fuoristrada viaggiasse a velocità molto elevata, ma per
notizie ufficiali si dovrà attendere la conclusione dei rapporti informativi
all’AG, che ha disposto l’autopsia sul deceduto ed il sequestro di entrambi i
veicoli. La violenza stradale non risparmia nessuno, nemmeno nei giorni più
felici: ad Alba (Cuneo), un corteo
di auto che stavano raggiungendo il ristorante per un banchetto nuziale è stato
investito in pieno da una Fiat Punto impegnata in un folle sorpasso. A bordo
dell’auto c’erano due ventenni e quello alla guida non è riuscito a tenere il
controllo del veicolo, finendo a forte velocità contro la Peugeot 206 su cui
viaggiava la zia della sposa. Per lei non c’è stato nulla da fare: Bruna
Mignone, 63 anni, è morta sul colpo, dopo aver assistito al “sì” della nipote,
colta da malore appena saputa la notizia e ricoverata in ospedale. Insieme a
lei viaggiavano il marito, la nuora ed il nipotino di 7 mesi, tutti feriti in
maniera lieve. Il conducente del veicolo killer è stato sottoposto a test
etilometrico da parte dei Carabinieri, ma sull’esito non sono state diffuse
notizie ufficiali. Certo è che quel maledetto sorpasso ha segnato troppe vite
in un solo istante. Poteva essere una strage anche a Latiano (Brindisi), dove 13 veicolo sono rimasti coinvolti in uno
spettacolare – e tutto sommato innocuo – tamponamento sulla SS7, strada che
mette in comunicazione Brindisi con Taranto. Sul posto sono state fatte
confluire tutte la ambulanze disponibili ed alcune pattuglie della Polizia
Stradale dei due capoluoghi, mentre era in atto una forte pioggia. Il bilancio
è di una ventina di feriti e tanta paura, ma nessuno versa in gravi condizioni.
Domenica 11 marzo: poco dopo l’una del mattino, a Garda (Verona), in un violentissimo
scontro frontale muore Michele Donnarumma, 18 anni appena. La sua auto è sbandata
sembra a causa dell’alta velocità, finendo sulla corsia opposta dove si è
scontrata con un altro veicolo, i cui due occupanti sono stati ricoverati in
ospedale. Mezz’ora dopo, all’1,30 in punto, finiva la vita di un altro giovane,
Roberto Fagnini, di Roveredo in Piano
(Pordenone). Aveva deciso di raggiungere da solo la comitiva di amici che
si era recata ad Aviano, in un pub, ma non è mai arrivato all’appuntamento. Al
telefono dello sfortunato 26enne ha risposto un Carabiniere, intervenuto sul
posto pochi minuti dopo l’incidente nel quale l’amico “cercato” era rimasto
ucciso: la sua auto è inspiegabilmente finita dentro un porticato di pietra. La
vittima, che aveva perso il padre, lascia la mamma ed un fratello. Insieme a
loro aveva festeggiato il compleanno pochi giorni prima (6 marzo). Alle 4.30 in punto, a Milano, le telecamere di sorveglianza
dell’autostrada hanno filmato un’incredibile sequenza. 7 auto sono rimaste
coinvolte in un unico incidente stradale, tanto spettacolare quanto tragico: un
giovane di 19 anni, di Legnano, è rimasto ucciso sul colpo, mentre una decina
di suoi coetanei sono rimasti feriti. Altre 12 persone, di varia età, sono
uscite praticamente illese dalla carambola, sulla cui dinamica stanno indagando
gli agenti della Stradale: non era infatti ancora certo, mentre scriviamo
questo bollettino, se la vittima sia deceduta a bordo del veicolo su cui si
trovava o se sia stato successivamente travolto dopo essere uscito da solo
dall’abitacolo. Sicuramente, l’etilometro parla chiaro, uno dei conducenti che
ha centrato le prime due auto provocando sembra la fase più acuta e grave
dell’impatto, era in stato di ebbrezza, con un tasso superiore ad 1,50. anche
in questo caso, però, il bilancio poteva essere assai più pesante. L’unico incidente
plurimortale della domenica, è avvenuto a in località Fago del Soldato, nel comune di Camigliatello Silano (Cosenza),
dove a causa della fittissima nebbia che imperversava sulla Statale 107,
un’auto prima si è scontrata con un altro veicolo e poi è finita in
un burrone di 40 metri,
dopo aver sfondato il parapetto di un viadotto. A bordo c’erano Paolo De Luca,
38 anni, e la moglie Rosa Lo Pedone di 39 ed il loro unico figlio: quando i
soccorritori li hanno trovati, i genitori erano morti entrambi, mentre il
piccolo è uscito miracolosamente illeso. L’incidente suscita molto stupore, in
quanto l’arteria – detta anche Silana-Crotonese
– è una strada piuttosto importante (138 km tra Paola e Crotone) ed i manufatti
dovrebbero garantire il contenimento di certi urti. La magistratura accerterà
eventuali responsabilità e giudicherà sulla scorta dei rilievi compiuti dalla
Polizia Stradale. Dalla Calabria alla Toscana, a Calcinaia (Pisa), dove un centauro poco più che ragazzino, di
appena 19 anni, è morto in sella al proprio scooter dopo essersi schiantato,
alle 6,20 del mattino, contro un albero. Gravissimo un amico che viaggiava con
lui, ora ricoverato in condizioni critiche al Santa Chiara di Pisa. La giornata
si chiude con un atto di pirateria, l’ennesimo: a Torino, una donna di 37 anni è stata investita sulle strisce da
un’auto, che è fuggita a forte velocità. Le sue condizioni, pur gravi a causa
di numerosissime fratture, non destano preoccupazione. La Polizia Locale sta cercando di
dare un nome al delinquente, ma nessuno dei testimoni è riuscito ad annotare il
numero di targa. (ASAPS)
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