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Articoli 12/02/2003

Il Gpl nell’auto trazione: una risorsa immediata L’Italia al primo posto in Europa per consumo e numero di veicoli specifici

Ecologia
Il Gpl nell’auto trazione: una risorsa immediata
L’Italia al primo posto in Europa per consumo e numero di veicoli specifici


di Roberto Rocchi

Forse non tutti sanno che quando si parla di Gpl, cioè di gas di petrolio liquefatti, s’intende una miscela di idrocarburi che include, come principali componenti, il propano e il butano.L’origine del Gpl è duplice: può essere estratto da giacimenti di gas naturale o derivare da procedimenti di raffinazione del petrolio. Attualmente, in Europa, il Gpl è estratto per oltre la metà del suo consumo da giacimenti di gas naturale, mentre il restante proviene dalle raffinerie di petrolio.L’offerta del prodotto è caratterizzata nel nostro Paese dalla presenza di numerose aziende che si occupano della progettazione ed installazione dei sistemi di autotrazione, alcune delle quali divenute leader a livello mondiale.Rilevanti e per lo più positivi sono poi i vantaggi di questo particolare tipo di carburante: facilità di trasporto, efficienza energetica e convenienza economica.

 

 

 

Inoltre, grazie alla facilità con cui il Gpl passa dallo stato gassoso a quello liquido e viceversa, il suo stoccaggio ed il trasporto avvengono agevolmente attraverso contenitori a pressioni non elevate; il suo utilizzo avviene attraverso apparecchiature semplici e poco costose e ciò rende i gas di petrolio liquefatti, un combustibile gassoso unico per la sua versatilità, economicità e sicurezza di utilizzo.  Tuttavia, è soprattutto dal punto di vista ambientale e della sicurezza che il Gpl ha molti argomenti a suo favore ed è in quest’ambito che, grazie ad una costante innovazione tecnologica, sono stati raggiunti risultati molto significativi. Infatti, i gas prodotti dalla combustione del Gpl hanno un basso contenuto sia di sostanze inquinanti (monossido di carbonio, idrocarburi, biossido di zolfo, articolato, composti organici volatili), sia di gas serra (anidride carbonica, metano, ossido di azoto).Benzene e Ipa (idrocarburi policiclici aromatici), invece, sono del tutti assenti, così come la percentuale di piombo rilevata nel Gpl è presente in percentuali quasi impercettibili.I benefici ambientali del Gpl, però, non si limitano solo al suo uso, ma anche alla stessa produzione. Rispetto ad altri combustibili tradizionali, infatti, il Gpl ha un più basso costo energetico dovuto alla sua lavorazione. In questo contesto, l’Italia ha una lunga tradizione di impiego del gas per l’autotrazione, con usi che risalgono alla fine dell’800. Attualmente, per consumi e numero di veicoli specifici circolanti, il nostro Paese è al primo posto in Europa.Non a caso, il confronto con i dati relativi all’impiego del gas metano — risorsa sulla quale si sta oggi sempre più puntando per lo sviluppo di una mobilità a basso impatto ambientale - mostra oggi come il Gpl, nonostante presente caratteristiche che lo rendono fortemente competitivo, sia ancora un combustibile dalle potenzialità non completamente sfruttate.La definizione da parte del Governo e di molte Amministrazioni locali di incentivi alla trasformazione a Gpl dei veicoli alimentati a benzina, ha determinato una particolare attenzione da parte dei cittadini verso il Gpl. Nei mesi scorsi ha avuto inizio l’erogazione degli ultimi incentivi previsti dal ministero dell’Ambiente a favore dell’autotrazione a Gpl ed a metano, destinati alla trasformazione di veicoli immatricolati negli anni tra il 1988 ed il 1992.I risultati registrati nei primi mesi di quest’anno, relativamente alle prenotazioni raccolte da parte delle officine autorizzate, mostrano una positiva accoglienza del provvedimento da parte dei cittadini, con un risultato brillante in particolare per il Gpl: delle 21.661 prenotazioni raccolte, il 95 per cento hanno riguardato la trasformazione in sistemi alimentati con questo tipo di combustibile. Questa positiva accoglienza, riafferma la necessità che il sostegno al Gpl quale carburante sia realizzato con provvedimenti strutturali e continuativi che garantiscano un assetto stabile al settore.Per quanto concerne l’Europa, invece, sono oltre 2 milioni i veicoli circolanti alimentati con Gpl e fra questi numerosi taxi, flotte aziendali di veicoli leggeri per la distribuzione delle merci, veicoli di servizio e mezzi appartenenti alle amministrazioni locali.Questo genere di autotrazione rappresentava nel 1990 soltanto l’1% dell’intero mercato europeo dei carburanti; secondo i più recenti studi internazionali, invece, tale quota arriverà al 5% entro l’anno 2005, con un consumo totale di oltre 7 milioni di tonnellate di carburante. Non è un caso se la politica fiscale adottata da diversi Paesi dell’Unione nei confronti dei carburanti alternativi alla benzina, ha premiato il Gpl con livelli di tassazione inferiori rispetto all’Italia ed in alcuni casi con accisa pari a zero. Il progressivo aumento dei consumi europei di Gpl, inoltre, si deve anche ad una serie di iniziative che hanno visto il carburante entrare nello scenario del trasporto pubblico e delle merci soprattutto negli ambiti urbani, con sperimentazioni già in atto in alcune grandi città. A Vienna, tanto per citare un esempio, circolano più di 500 autobus a Gpl, mentre a Copenhagen i cosiddetti city-bus sono quasi 200.Queste, in sintesi, le principali considerazioni che possono essere rivolte nei confronti del Gpl, un carburante che rappresenta oggi una sicura e immediata alternativa agli altri combustibili di origine fossile grazie alle sue caratteristiche ecocompatibili. In attesa dell’idrogeno!

 



di Roberto Rocchi

Mercoledì, 12 Febbraio 2003
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