Sabato 27 Aprile 2024
area riservata
ASAPS.it su
Articoli 01/04/2003

Stress e patologia da stress

Stress e patologia da stress


di Antonia Liaci * 

 Il processo di industrializzazione e lo sviluppo tecnologico hanno indotto un profondo cambiamento nello stile e nella qualità di vita delle popolazioni occidentali, comportando l’associazione degli individui in grandi agglomerati urbani, in una complessa rete di rapporti sociali, spesso convenzionali, e generando forti motivi di sicurezza o di insicurezza, e continue aspettative e richieste sull’individuo. Il costante stato di tensione, sostenuto dal tentativo di rispondere alle esigenze imposte dalla società, ha prodotto il dilagare della patologia da stress. Anche se comunemente viene interpretato in senso negativo, lo stress è in realtà una risposta fisiologica positiva dell’organismo, uno stato di tensione fisica e mentale, che consente di affrontare quelle situazioni della vita che richiedono particolare attenzione e sforzo. Il corpo umano, di fronte ad una qualsiasi minaccia o emergenza, attiva la secrezione ormonale dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene, e si mette naturalmente in "allerta", per reagire con sistemi di difesa o di fuga. Senza lo stress non sarebbe in grado di rispondere efficacemente. Se tale stato di cose si prolunga, l’organismo entra, però, in una fase di stress cronico o di stress. è quello che succede quando, in un determinato periodo della nostra vita, i problemi e gli impegni che ci investono sono esorbitanti rispetto alle nostre risorse e capacità del momento di affrontarli. Ne sono esempio le condizioni che attivano lo stato di allarme, ma non consentono la risoluzione del conflitto, quali gli accadimenti di separazione e di perdita (di un congiunto, del lavoro, della casa), oppure gli improvvisi cambiamenti. Questi eventi stressanti troppo potenti, frequenti o prolungati, oppure mai affrontati in precedenza superano la possibilità di resistenza dell’organismo, inducendo una "fase di esaurimento" della risposta, caratterizzata da una riduzione critica delle nostre capacità adattative, che predispone allo sviluppo della malattia. Ogni individuo ha una sua resistenza ai fattori stressanti (stressor), determinata dal patrimonio genetico, dal sesso, dal livello di attività del sistema nervoso, endocrino ed immunitario, ma anche dall’età, dalla personalità e da modificazioni della reattività determinate da precedenti esposizioni a vari stressor. La complessità del nostro sistema nervoso centrale consente, infatti, di avere una maggiore plasticità ed integrazione della risposta rispetto alle specie meno evolute, e quindi un migliore adattamento alle molteplici richieste dell’ambiente; il nostro cervello è quasi "modellato" dagli stimoli ambientali. Così, l’organizzazione sociale ha un’importante influenza psicobiologica sull’individuo, esercitando, insieme alla valutazione cognitiva propria dell’uomo, un controllo sulle modalità di espressione della reazione emozionale, a volte facilitando, altre volte inibendo l’espressione delle emozioni o la risposta diretta, con conseguente attivazione cronica del sistema nervoso ed endocrino. Le caratteristiche del lavoro e dei rapporti familiari, le abitudini di vita, le regole sessuali, il livello di sicurezza sociale sono fattori in grado di condizionare le risposte agli eventi della vita quotidiana. La nostra società ha alla base gerarchie, ruoli, norme di comportamento, per cui la fonte prevalente di stimoli emozionali è costituita non tanto da eventi stressanti di natura fisica, quanto da quelli legati ai rapporti interpersonali. Frequente nella nostra società è, ad esempio, il malessere cronico provocato dallo stress da lavoro, causato da una varietà di fattori, comprendenti condizioni di precarietà lavorativa, lunghi spostamenti per raggiungere il posto di lavoro, conflitti con i colleghi o con il capo, forti pressioni al massimo rendimento e all’efficienza, contrazione del tempo da dedicare a se stessi e alla famiglia, squilibrio tra impegno e responsabilità da una parte e retribuzione dall’altra. I primi sintomi della reazione da stress a livello fisico sono costituiti da accelerazione del battito cardiaco, intensa sudorazione, cattiva digestione, indolenzimenti e dolori muscolari; a livello psicologico si manifestano con agitazione e nervosismo, difficoltà di concentrazione, stanchezza, insonnia, ansia e depressione. Stress prolungati sono all’origine delle cosiddette malattie psicosomatiche, classificabili come risposte miste, in cui il disagio psicologico si associa a contemporanee manifestazioni fisiche, e in cui spesso il soggetto si rende conto solo della sofferenza fisica, eludendo involontariamente la componente emotiva. Consistono in cefalea, malattie cutanee, patologie dell’apparato gastrointestinale (gastrite, ulcera gastrica, colon irritabile), malattie cardiovascolari (infarto del miocardio, ipertensione arteriosa). La malattia coronarica, in particolare, è stata associata al comportamento di tipo produttivo, soprattutto in termini economici, caratteristico di società altamente competitive, che genera meccanismi di ansia e di insoddisfazione. Anche patologie di tipo psichiatrico (depressione, schizofrenia) e neurologico (invecchiamento cerebrale precoce, demenza) pare possano essere provocate da esperienze di vita particolarmente stressanti. Bisogna sapersi difendere dalla stress, innanzitutto identificandone le cause, ed intervenendo a modificare il metodo di lavoro e lo stile di vita. è importante imparare a "gestire" il proprio tempo, evitando una vita sregolata e l’accumulo di eccessive tensioni, dedicandosi ad attività salutari, come l’esercizio fisico, seguendo una buona dieta, riposando per un sufficiente numero di ore, sviluppando un’attitudine positiva alla vita e ai rapporti interpersonali. La gestione del tempo ed una corretta organizzazione sono fondamentali per ridurre lo stress sul posto di lavoro, mediante la pianificazione delle operazioni, l’individuazione delle priorità, e l’attenzione ai risultati più che all’attività. In questo modo si acquista consapevolezza degli obiettivi da raggiungere, motivazione, e piacere nel proprio lavoro. è importante anche curare l’ambiente, ottimizzando l’illuminazione, la qualità dell’aria, il livello del rumore, l’arredamento nel rispetto dei criteri ergonomici, in modo da eliminare le condizioni che possano generare affaticamento, malesseri o difficoltà di concentrazione. A volte terapie alternative, quali la massoterapia, la musicoterapia, le tecniche di meditazione e lo yoga, possono aiutare a scaricare le tensioni accumulate nella giornata, e quindi prevenire o curare la patologia da stress.

* Medico Capo della Polizia di Stato - Ufficio Sanitario - Questura di Ragusa



di Antonia Liaci

da "Il Centauro" n. 75
Martedì, 01 Aprile 2003
stampa
Condividi


Area Riservata


Attenzione!
Stai per cancellarti dalla newsletter. Vuoi proseguire?

Iscriviti alla Newsletter
SOCIAL NETWORK