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Treviso
Investì e uccise un pedone, assolto. «Ebbe solo 14 centesimi di secondo per frenare»

La perizia cinematica scagiona il ventisettenne, che travolse l’imprenditore di 61 anni: «Strada poco illuminata, non c’erano strisce. E l’auto correva entro i limiti di velocità
La scena dell’incidente la sera del 14 gennaio 2016

Quattordici centesimi di secondo. Questo, secondo la relazione del perito nominato dal Tribunale, il tempo che ha avuto Davide Luminoso, 27enne di Treviso, per realizzare che Enrico Bettiol era praticamente a centro strada. Un tempo infinitesimale in cui il giovane avrebbe dovuto frenare per impedire l’impatto della sua Ford Fiesta con il 61enne imprenditore di Arcade, titolare di una nota azienda di termoidraulica, che venne centrato e sbalzato a 30 metri e morì per le ferite riportate. Una circostanza che, unitamente al fatto che Bettiol stava attraversando la Pontebbana, all’altezza di Visnadello, in un punto sprovvisto di passaggio pedonale e in cui si vedeva poco e che Luminoso viaggiava rispettando i limiti di velocità, hanno fatto propendere il giudice per una assoluzione piena dell’imputato.

La sentenza
Una sentenza, quella pronunciata a sei anni dai fatti, che conferma quanto era emerso nel corso delle indagini, tanto che la procura, in sede di udienza preliminare, aveva richiesto l’archiviazione. Ma il legale della famiglia Bettiol, l’avvocato Piero Barolo, si era opposto sulla scorta di una controperizia secondo cui il giovane avrebbe potuto, con una guida attenta, evitare l’impatto. E così il gup aveva deciso di rinviare a giudizio Luminoso.

Che cosa accadde quella sera
L’incidente avvenne alle 21.45 del 14 gennaio 2016 lungo la Pontebbana, al confine con il comune di Visnadello. Luminoso, che all’epoca aveva 21 anni, viaggiava in direzione Villorba mentre Bettiol stava tentando di attraversare la strada, camminando sulla destra della carreggiata. L’imprenditore iniziò l’attraversamento e la Ford Fiesta del ragazzo — che disse di non averlo visto e di esserselo trovato davanti improvvisamente — lo centrò quando l’uomo era già quasi al centro della carreggiata. Dopo l’impatto, violentissimo, il corpo dell’imprenditore fu sbalzato per decine di metri.

I rilievi
Dai primi rilievi emerse che il ragazzo, finito a processo con l’accusa di omicidio stradale, era anche risultato negativo ai test sulla presenza di alcol e stupefacenti nel sangue. Decisiva però è stata la perizia cinematica: Luminoso (difeso dall’avvocato Giuseppe Basso) ebbe 14 centesimi di secondo per accorgersi di Bettiol e frenare. Un tempo troppo limitato per poter reagire e che ha convinto il giudice a emettere la sentenza di assoluzione.

da corrieredelveneto.corriere.it

Venerdì, 01 Aprile 2022
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