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Articoli 04/09/2003

da "Il Centauro" n. 79 - Lunardi insiste: "I 150 km in autostrada vanno bene" "Servono anche più controlli e va ripianato l’organico della Stradale"

Riva del Garda
Lunardi insiste: "I 150 km in autostrada vanno bene"
"Servono anche più controlli e va ripianato l’organico della Stradale"

In occasione della conferenza di Riva del Garda, nella quale sono stati presentati i dati infortunistici dell’anno 2001, era presente anche il ministro per le Infrastrutture ed i Trasporti, Pietro Lunardi, al quale abbiamo rivolto alcune domande aiutati anche dagli interventi di altri giornalisti.

Signor Ministro, a Riva del Garda si parla innanzitutto di mobilità e di trasporto delle merci. In questo senso, anche in riferimento al suo intervento inaugurale, si è detto che il nostro Paese vive un momento di forte ritardo rispetto alle altre nazioni europee. Quali sono gli intendimenti del Governo?

"Paradossalmente la mobilità nel nostro Paese versa nelle condizioni di un malato grave, verso il quale abbiamo l’obbligo di scovare la migliore terapia per poterlo guarire.

In questo senso abbiamo studiato un programma infrastrutturale che deve essere immediatamente attivato per evitare che si arrivi, entro un decennio, al collasso totale della mobilità. Ho pertanto dato precise indicazioni affinché venga avviato un impianto programmatico, legislativo e finanziario che ha già dato i primi risultati."

Quali?

"Intanto abbiamo messo la prima pietra del "Mose" di Venezia, poi è stato fatto partire il progetto di alta velocità sulla Novara-Torino e l’altro giorno sulla Mestre-Padova. Sono soltanto esempi dei tanti punti di attacco di questo programma futuro, che avrà però un’evoluzione nei prossimi dieci anni."

Lei stesso, però, ha parlato anche di problemi di carattere europeo e non solo nazionali…

"Oggi i nostri problemi nazionali vengono risolti in sede europea, soprattutto per quanto riguarda i trasporti delle merci ed i valichi alpini. Ecco perché vogliamo discutere di questi temi durante lo svolgimento della presidenza italiana dell’Unione europea, certi che in questo modo potremo al meglio risolvere ogni questione ancora aperta."

Nel frattempo, però, i dati dell’Istat mostrano in tutta la loro freddezza una situazione infortunistica grave e in continuo peggioramento. Troppi morti e troppi feriti sulle nostre strade, spesso affiancati ad un’infinità di parole che vengono spese in mille occasioni. I risultati scarseggiano…

"Ha ragione! Purtroppo gli incidenti stradali sono ancora una grande piaga del nostro Paese e per questa ragione stiamo lavorando sul codice della strada per sanare la situazione. I risultati, però, non si possono vedere immediatamente, ci vuole tempo, ma soprattutto occorre che la gente sia consapevole di cosa significa guidare bene e dia un valore più forte alla propria e all’altrui vita."

Se la strada rappresenta una piaga nazionale, allora perché non pensare ad un ripianamento degli organici della Polizia Stradale, oggi al di sotto di circa 1.500 unità, che significano qualcosa come 700 pattuglie in meno sulla strada.

"Giustissimo. Di questo ne abbiamo parlato col ministro Pisanu, che credo stia lavorando in tal senso. Accanto a questo giusto provvedimento, tuttavia, occorre aumentare anche il numero dei controlli su strada."

Esistono continui ritardi e numerose deroghe nell’approvazione finale del codice della strada. Quali sono i motivi?

"Non dipendono né dal ministero delle Infrastrutture, tanto meno dal Governo. Purtroppo esistono iter procedurali alquanto lunghi e che coinvolgono l’intero Parlamento. Ecco perché abbiamo preferito agire attraverso i decreti legge, sui quali intendiamo per ora andare avanti."

Come verrà affrontata la questione dei 150 chilometri orari in autostrada?

"Andiamo avanti, convinti che si tratta di un falso problema. La velocità è una delle cause dell’incidente stradale, ma non l’unica e nemmeno la principale. Per eccesso di velocità si verificano il 9/10 per cento dei sinistri stradali, gli altri dipendono da diversi fattori quali la sonnolenza, la stanchezza, l’abuso di alcolici."

Ma intanto non esiste nessun altro Paese europeo con un limite autostradale così alto.

"Non è vero. In Germania non vi è alcun limite."

Non a caso, statistiche alla mano, non è la Germania che può farci lezione di sicurezza stradale. Eppoi rappresenta l’unico esempio europeo…

"Tuttavia credo che i tedeschi dimostrino di essere i più intelligenti. Chi è capace di guidare può anche permettersi di andare più forte. Inoltre, andare ai 150 chilometri orari in autostrada significa evitare che le gente si addormenti alla guida dell’auto…".

Intanto la patente di guida verrà sospesa soltanto a coloro che supereranno i 200 chilometri all’ora.

"Inutile accanirsi su questo tema e puntare sull’efficacia dei controlli in ambito autostradale, dove gli incidenti stradali provocano solamente il 4/5 per cento dei morti. (In realtà - dati ISTAT - i morti sono l’11% n.d.r.). Meglio pensare a rafforzare i controlli sulle strade statali dove muore l’84 (dati ISTAT 24,2% n.d.r.) per cento delle persone. Inoltre parliamo di tratte autostradali limitate ed a tre corsie e dunque il provvedimento non potrà essere esteso su tutta la rete."

I costi sociali degli incidenti rimangono comunque pesanti e da soli raggiungono l’equivalente di una o più finanziarie. Qualcuno sostiene che i fondi stanziati dal Governo per attuare i programmi di sicurezza stradale, potrebbero essere utilizzati per incrementare il numero degli operatori di polizia stradale?

"L’idea potrebbe essere buona anche se i miei margini di intervento, in questo senso, sono alquanto limitati. Credo che una simile proposta dovrebbe essere rivolta al ministro Tremonti che cura l’intero apporto finanziario del Governo."

La gireremo a chiunque ne abbia l’interesse, signor Ministro, speriamo solo di trovare qualcuno che, prima o poi, questa grande piaga sociale la voglia risolvere per davvero!


Giovedì, 04 Settembre 2003
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