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Milano, sentenza record per «Omicidio stradale»: 7 anni di carcere all’ecuadoriano

L’ automobilista 24enne dell’Ecuador il 21 maggio scorso, a bordo di una Fiat Punto, investì un pedone sul raccordo dell’autostrada davanti A1 piazza Mistral

È una delle più alte condanne sinora inflitte per il nuovo reato di «omicidio stradale» quella che ieri è stata ottenuta dal pm Marcello Musso nei confronti di un automobilista ecuadoregno di 24 anni che il 21 maggio scorso a bordo di una Fiat Punto investì un pedone sul raccordo dell’autostrada davanti A1 piazza Mistral: sette anni di carcere nel giudizio con rito abbreviato, che dunque incorpora già la riduzione di un terzo della pena determinata in automatico dalla scelta del rito davanti alla giudice Ilaria De Magistris. La Procura era cioè partita da una pena di 12 anni e mezzo, ridotta dal rito a otto anni e quattro mesi di richiesta, perché contestava anche la fuga con omissione di soccorso. La giudice ha invece assolto l’imputato da questa seconda imputazione: in parte per l’incertezza sul fatto che la persona investita fosse ancora viva oppure già morta (e dunque non suscettibile più di essere soccorsa), e in parte perché i difensori Francesco Berterame e Camillo Ravagli hanno valorizzato il fatto che il contestato allontanamento avrebbe occupato solo sette secondi, con l’investitore fermatosi 90 metri dopo. Sull’accusa principale, invece, e sulla conseguente commisurazione della pena, la giudice non ha accolto la prospettazione difensiva secondo la quale l’autista non avrebbe potuto immaginare che un pedone comparisse in quel punto del raccordo. Il processo si è cioè giocato sulla possibilità o meno per l’autista di impedire l’evento: possibilità che evidentemente la giudice ha ritenuto sarebbe potuta esistere se l’automobilista non fosse stato sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, se non si fosse posto ubriaco alla guida, e se avesse viaggiato (in prossimità del punto di impatto) a velocità tripla del limite consentito, 96 chilometri all’ora invece di 30.

 

di Luigi Ferrarella
da corriere.it


Senza la legge sull’Omicidio stradale anche questo processo avrebbe visto una condanna dell’imputato  intorno ai 2 anni e tanti saluti. E si tratta di una pena ridotta per rito abbreviato. La Procura aveva chiesto una pena di 12 anni e mezzo.  (ASAPS)

Mercoledì, 20 Dicembre 2017
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