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Pirateria , Notizie brevi 22/08/2016

Morto sulla Fi-Pi-Li, un camion container è il tir pirata in fuga

La polstrada sta continuando a controllare le telecamere il rischio è che il conducente sia uscito prima di essere filmato

LIVORNO. È un camion container, probabilmente di colore marrone o bordeaux - in ogni caso scuro - il tir pirata che venerdì scorso, intorno alle 16, è rimasto coinvolto nel tragico incidente lungo la Fi-Pi-Li , in direzione Livorno, nei pressi dell’uscita Interporto Ovest, prima di far perdere le proprie tracce. E nel quale ha perso la vita Daniele Lubrano, 41 anni, che a quell’ora stava tornando a casa in sella alla sua motocicletta al termine di una giornata di lavoro.

È questa la descrizione del mezzo pesante sulla quale concordano diversi testimoni ascoltati dagli agenti della polstrada di Lucca che stanno indagando con i colleghi livornesi per ricostruire lo schianto. Ed è con questo identikit, purtroppo ancora parziale, che gli investigatori, coordinati dal pubblico ministero Daniele Rosa, stanno cercando di risalire al conducente del mezzo che se venisse individuato dovrebbe rispondere adesso di omissione di soccorso.

Ecco perché gli inquirenti dalla settimana scorsa stanno visionando le immagini registrate dalle due telecamere sistemate nel tratto di strada dov’è avvenuto l’incidente: la prima sistemata qualche chilometro dopo l’uscita Interporto Ovest e l’altra nel tratto di strada precedente. Ma nonostante l’impegno degli agenti, per il momento non è stato ancora possibile individuare un mezzo pensate che per caratteristiche sia simile a quello descritto dai testimoni. Anche perché da una parte le immagine delle “telecamere di sorveglianza” non hanno un’altissima risoluzione da poter zoomare sulla targa dei mezzi, e peggio ancora perché tra gli occhi elettronici prima e dopo l’uscita Interporto Ovest, ci sono diverse entrate/uscite, tanto da poter ipotizzare che il tir sia entrato in Fi-Pi-Li da un angolo buio e uscito prima di essere ripreso dalla seconda telecamera.

Ipotesi che se venisse confermata renderebbe ancora più difficile se non impossibile l’identificazione del conducente. Motivo in più per raccogliere l’appello sia degli investigatori che dei parenti della vittima che invitano chiunque abbia visto a rendere la propria testimonianza per aiutare l’inchiesta.

Ad oggi, infatti, agli atti sono finiti i racconti di diversi automobilisti che intorno all’ora dello schianto si trovavano nei pressi dell’uscita Interporto Ovest. Per quello che riguarda la dinamica, tutti hanno raccontato che il tir stava viaggiando sulla Fi-Pi-Li nella propria corsia di marcia, mentre il motociclista si doveva immettere nella strada di grande comunicazione. Motivo per cui al camionista no viene contestato l’omicidio colposo. La frenata, il volo, il traffico che si blocca e il tir che si ferma poche decine di metri più avanti. «È sceso - ha raccontato l’automobilista che seguiva il mezzo pensante - e mi ha sollecitato a chiamare i soccorsi: credo fosse straniero».

Il conducente sarebbe rimasto nelle vicinanze per qualche minuto mentre intorno c’era chi cercava di dirigere il traffico e chi di dare le prime cure al ferito. È in questa situazione di caos che nessuno dei presenti si è preso la briga di segnare o memorizzare la targa del camion container. Invece prima che l’ambulanza con il medico a bordo arrivasse, lo stesso conducente è risalito a bordo del tir e si è allontanato. E quando le persone che erano nei paraggi se ne sono accorte, ormai era troppo tardi.

 

di Federico Lazzotti
da iltirreno.gelocal.it


Sembra impossibile che un camion prima si fermi e  possa poi squagliarsela senza lasciare tracce. (ASAPS)

Lunedì, 22 Agosto 2016
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