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2015 Anno , Pirateria 03/02/2016

Identikit del pirata stradale: uomo, sotto i 50 anni, spesso ubriaco o drogato

La bambina uccisa (con la madre che è morta con lei) vicino ad Arezzo dall'automobilista con un tasso alcolemico quattro volte superiore ai limiti è già la seconda piccola vittima della strada nel 2016. L'anno scorso, record per la pirateria che diventa sempre più violenta. In testa la Lombardia, seguita da Veneto ed Emilia Romagna. I pirati identificati nel 2015 sono stati 611, di cui 140 arrestati e 471 denunciati a piede libero. Molti scappano perché guidano veicoli con assicurazioni scadute o false

L'ennesiama tragedia della strada, a Montione, frazione alle porte di Arezzo, dove un automobilista rumeno al volante di una minicar, risultato ubriaco alla guida (con un tasso alcolemico nel sangue quattro volte superiore ai limiti di legge) ha investito e ucciso una donna e la sua bambina di 10 anni, ripropone il tema della pirateria stradale, che continua a far registrare numeri drammatici. Qualche dato segnalato dall'Osservatorio "Il centauro" dell'Asaps, l'Associazione sostenitori e amici della polizia stradale: la bambina uccisa da questo automobilista sotto l'effetto dell'alcol è già la seconda piccola vittima della strada nel 2016. Nel 2015 sono stati 42 i bambini da zero a 13 anni uccisi sulla strada. E 24 di loro erano trasportati in auto, 9 erano a piedi come la bimba di Arezzo, 7 i bicicletta e 2 trasportati su una moto. Di questi, 13 decessi sono avvenuti in area urbana, 21 su strade statali e provinciali e 5 sulle autostrade. In questo caso l’ubriaco si è fermato o più probabilmente non è riuscito a proseguire.

«Vogliamo ricordare», spiega Giordano Biserni, presidente dell'Asaps ed esperto di sicurezza stradale, «anche le cifre monitorate dall’Asaps e pubblicate nei giorni scorsi, con il 2015 anno record per la pirateria stradale, che diventa sempre più violenta. Oltre mille (1.087 per le statistiche) gli episodi gravi (+7,7%) con 146 morti, contro i 119 dell'anno precedente (+22,7%), e 1.254 feriti (+2,4%). Colpite soprattutto le categorie più deboli: 130 i minori coinvolti (due gli "under 14" rimasti uccisi), 135 gli anziani. I pedoni sono stati vittime in 420 eventi, con 76 morti - poco più della metà dei decessi complessivi - e 404 feriti. Sono stati invece 155 gli incidenti che hanno coinvolto ciclisti, con 19 vittime (24 l'anno prima). La geografia della pirateria vede in testa la Lombardia (174 episodi, 16%), seguita da Veneto (122), Emilia Romagna (112), Lazio (103) e Toscana (99). In coda un solo caso in Basilicata, tre in Valle d'Aosta e 8 in Molise, mentre Roma ha collezionato da sola 47 eventi gravi, il 4,3% del totale. 

L'Osservatorio Asaps ha tracciato anche un identikit del pirata: in gran parte uomini sotto i 50 anni (solo 57 le donne, pari al 9,3%), stranieri nel 26,4% dei casi, spesso sotto l'effetto di alcol o droga e quindi con la "necessità" di fuggire. Nelle piraterie mortali la percentuale di ubriachi o drogati è stata del 25% e sono aumentati di ben il 77% i casi di persone risultate positive agli stupefacenti, ma spesso - quando le forze di polizia identificano l'autore - non ha più senso sottoporre il sospetto a controllo alcolemico o narcotest, perchè sono trascorse troppe ore o giorni dall'evento. I pirati identificati nel 2015 sono stati 611, di cui 140 arrestati e 471 denunciati a piede libero. Hanno un peso forte il timore di perdere punti e patente, ma si scappa anche se si guidano veicoli con assicurazioni scadute o false. 

 

Davanti a un quadro del genere, secondo Giordano Biserni le pene previste sono inconsistenti: «Da tre mesi a tre anni, ma solo in caso di incidente mortale con fuga si rischia oggi di rimanere per un certo periodo in cella, con una condanna media di 2 anni e 4 mesi. Ovviamente c'è grande delusione per lo stop alla Camera, giovedì scorso, dell'cosiddetto "omicidio stradale", quando con un emendamento ci si è preoccupati dell'arresto dei pirati come possibile stimolo all'omissione di soccorso. L'omicidio stradale è invece, secondo noi, una vera forza deterrente per la pirateria. I dati del 2015 dimostrano che la situazione è già ampiamente fuori controllo e ha raggiunto numeri record come in nessun Paese d'Europa. Ci auguriamo solo che il sacrificio di questa mamma e questa bambina ultime innocenti vittime della strada facciano da contraccolpo forte sulla coscienza di chi deve legiferare e invece percorre i sentieri del distinguo, mentre le croci della strada aumentano. Perché la tragedia di Arezzo ripropone l’ombra. ma forse ci confondiamo perché in realtà è una macchia, proprio della mancata approvazione dell’Omicidio stradale. Mentre in Parlamento si palleggia in una melina degna di miglior causa, sulla strada continua costante e ora in espansione l’oltraggio fatale alla vita. Quasi sempre impunito di fatto».

 

di Pino Pignatta
www.famigliacristiana.it

 


 

Famiglia Cristiana rilancia tutti i dati dell’Osservatorio il Centauro – ASAPS sulla pirateria stradale. (ASAPS)

Mercoledì, 03 Febbraio 2016
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