Omissione di soccorso per l’ubriaco
L’automobilista si è fermato oltre 400 metri dopo il punto dello scontro in cui sono morti i due operai
MARCARIA. Una donna distrutta, che ha perso nel giro di poche ore il marito e il fratello, uccisi da un incosciente al volante ubriaco. È risultato positivo all’alcoltest Catalin Stan, il trentenne mantovano responsabile dell’incidente in cui domenica mattina hanno perso la vita due operai, Singh Bhupinder, di 47 anni, e il giovane cognato Singh Harmajet, di 25 anni. Gli esami tossicologici hanno rilevato un tasso alcolico di 1,93, oltre il triplo del limite di legge. Al giovane è stata ritirata la patente ed è stato denunciato per duplice omicidio colposo.
E non è tutto: il magistrato Alberto Sergi, che ha in mano gli accertamenti della polizia stradale di Mantova, sta valutando la possibilità di accusarlo anche di omissione di soccorso. Stan infatti si è fermato oltre 400 metri dopo il punto dell’impatto, e probabilmente nemmeno per sua volontà, ma per ché i danni riportati dall’Alfa 147 nel violentissimo schianto contro lo scooter su cui viaggiavano i due uomini avrebbero reso impossibile proseguire il viaggio.
Il viaggio è finito per sempre per i due operai, da anni in Italia con la famiglia. Due operai che sudavano al lavoro ogni giorno: Bhupinder nel caseificio di strada Argine Cerese, a una manciata di passi dalla casa dove viveva con la moglie Simerjit e il loro bambino, Tarsem; Harmanjet in un allevamento di maiali a Campitello.
Lungo la strada a Pilastro, la fine di tutto. Stan, con il piede ostinato sull’acceleratore, all’altezza dell’autovelox si trova davanti un’auto d’epoca. Non si fa scrupoli a sorpassarla, incurante del divieto. Proprio nell’istante in cui dalla direzione opposta arriva lo scooter. Lo scontro è violentissimo.Per Bhupinder non c’è nulla da fare: all’arrivo dei soccorsi è senza vita, mentre Harmanjiet morirà poco dopo all’ospedale di Brescia, dove era stato trasportato ine elicottero.
da gazzettadimantova.gelocal.it
DUE OPERAI, CITTADINI STRANIERI UCCISI DA UN CONDUCENTE ITALIANO CON ALCOLEMIA 1,93 g/l. SE N’E’ PARLATO POCO, POCHISSIMO. A PARTI INVERTITE COME SAREBBE ANDATA??
Diciamo la verità la notizia ci era quasi sfuggita, ma non per colpa nostra, ma perché i giornali ne hanno parlato pochissimo. I fatti: domenica mattina un trentenne, con alcolemia 1,93, esegue un sorpasso in centro abitato ad alta velocità, travolge ed uccide due persone, cittadini stranieri, che si stavano recando a lavorare, poi prosegue.
A causa dei danni alla sua auto è costretto a fermarsi 400 meri più avanti.
Come dicono gli amici dell’AICAT (che ringraziamo) “L’omicida è già in libertà, e la notizia a livello nazionale è quasi passata sotto silenzio.
Forse se i morti fossero stati italiani se ne sarebbe parlato di più. Forse.”
In effetti... (ASAPS)