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Articoli 01/02/2014

Venturina (LI)
Sfida alla Polizia come all’Ok-Corral
Uomo sbeffeggia la pattuglia della Stradale e poi scappa per 140 chilometri
Nel silenzio della notte (e dei media), l’arancia meccanica di un individuo che ingaggia i poliziotti, poi scappa contromano, li sperona e ne manda 4 all’ospedale prima di essere arrestato

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Di Lorenzo Borselli(*)
Foto di repertorio di uno speronamento della Polizia Stradale avvenuto in Toscana il 28 aprile 2013

 

 

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(ASAPS) VENTURINA (LIVORNO), 1 febbraio 2014 – Mentre le trasmissioni più quotate mandano in onda, una dopo l’altra, puntate che raccontano la violenza di polizia, nessuno – e se diciamo nessuno dovete crederci – dice che sulla strada dilaga la violenza alla polizia.

 

A Siena, poco lontano da dove il 25 aprile 2011 due carabinieri vennero massacrati da quattro giovani durante un controllo (l’appuntato scelto Antonio Santarelli, 43 anni, è morto  dopo un anno di coma mentre il collega, il carabiniere scelto Domenico Marino, 34 anni, ha perso un occhio, ndr) si è conclusa la notte criminale di un uomo originario di Taranto, del quale non sappiamo nulla.
Pregiudicato?
Drogato?
Ubriaco?
Quello che sappiamo è che poco prima della mezzanotte di mercoledì, nei pressi di San Vincenzo (Livorno), sulla SS1 Aurelia, un’auto sorpassa la pattuglia del distaccamento di Venturina ad altissima velocità; subito dopo inchioda e inizia una tarantella con gli agenti. Gioca? È un agguato oppure si tratta di una candid camera?
Gli uomini si preparano e gli danno l’alt: targa pulita, macchina a noleggio, uomo solo a bordo. Lui entra in area di servizio e comincia a girare su sé stesso, ma non gli basta, è ancora all’aperitivo della sua adrenalinica sfida.

 

Negli Usa tutti penserebbero a un aspirante suicida o a un tossico strafatto di crac.
Comunque, anche se siamo in Italia, va fermato e quando gli sbirri ci provano, lui scappa, contromano, per qualche centinaio di metri, fino al by-pass aperto.
Eh già, perché sull’Aurelia i varchi tra una carreggiata e l’altra ci sono ancora.
È il manicomio: lui sfreccia a duecento e passa all’ora, impedisce all’auto di affiancarsi.
Scatta l’allarme ma in Toscana non è che ci siano tante pattuglie della Stradale in giro. La centrale operativa ne rimedia una, anch’essa di Venturina, e la spedisce in ausilio, ma prima che il folle tolga il piede dal gas e dia la possibilità a una delle due auto di affiancarsi e mettersi davanti, passano 140 chilometri e quasi due ore.
Una follia, anche questa: è la resa dello Stato a questi cani sciolti che vanno a caccia di noi piedipiatti: strade deserte di divise.
E poi, anche se ci fosse stata un’auto dei Carabinieri o della Questura, credete che sia facile coordinare un inseguimento tra sale operative diverse, tra province diverse, tra ponti radio che funzionano a volte sì a volte no?
Come si fa a metterli in contatto?
Perfino il codice radio è diverso (noi diciamo “Ancona Bologna” e loro “Alfa Bravo”), figuriamoci le frequenze.
Il divo della serata, però non vuole farsi prendere e sperona, spinge, tampona e solo quando le tre auto si distruggono in uno schianto viene arrestato.
Quattro agenti in ospedale, lui in carcere ma… scommettiamo che esce prima che il gallo canti tre volte?

 

Nel 2013 di episodi come questo ce ne sono stati tanti: 2.286 quelli di cui siamo riusciti ad avere notizie confermate nell’Osservatorio “Sbirripikkiati” di ASAPS (2.290 quelle del 2012), uno ogni quattro ore, il 24,7% a mano armata. Il 32,6% degli aggressori è in stato di ebbrezza alcolica o da stupefacenti, il 39,2% è straniero. I diritti dei poliziotti, chi li tutela? La legge? Non ci sembra proprio, perché pochissimi di questi aggressori restano in guardina più di una notte, a meno che non si tratti di habitué e anche di questi, ce ne sono parecchi, sempre a piede libero.
Tre domande?
1)    Dove sono tutti quei telefonini con le telecamere quando picchiano o ammazzano noi?
2)    Bisogna avere la fortuna di essere feriti sotto le finestre di Montecitorio per sperare in un titolo di giornale o per avere qualcuno che prenda a cuore il nostro destino?
3)    Se qualcuno si faceva male, in questa terribile operazione di polizia, la colpa di chi era?
(ASAPS)
 

(*) lorenzo.borselli@asaps.it

 

 

 

 




Sabato, 01 Febbraio 2014
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