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Report , Pirateria 10/12/2013

Polizia Municipale Roma
Preso il pirata dell’Audi che ha travolto i pedoni alla fermata del bus: è una donna romena
Osservatorio ASAPS: nei primi 11 mesi del 2013 monitorati 902 episodi gravi di pirateria nei quali sono morte 105 persone (fra loro 42 pedoni e 21 ciclisti) e 1.089 sono rimaste ferite

Il “pirata” ha un nome e un cognome, ma il mistero resta senza capo né coda. Il conducente della potente Audi «TT» che sabato pomeriggio ha travolto cinque persone a una fermata Atac al Prenestino è stato individuato e ha confessato. Si tratta di una romena di venticinque anni: è stata messa agli arresti domiciliari ed è la stessa donna da cui era andato, a Bagni di Tivoli, il giovane italiano che ha denunciato il furto della spider (intestata al padre) un’ora e mezzo dopo l’incidente di sabato. I due, pare, avevano una storia da qualche settimana: lei più grande, lui appena ventenne. L’immigrata, che non avrebbe la patente, è stata rintracciata ieri sera e portata in un ufficio della Municipale: «Ero io alla guida - ha detto - La macchina me l’ha prestata il mio ragazzo: mi ha dato le chiavi e ho voluto fare un giro. Dopo il botto, sono scappata per la paura».

 

> LE FOTO DELL'INCIDENTE

Ma la versione, ovviamente, è lontanissima dal chiarire le molte zone d’ombra della vicenda. L’incidente avvenuto in viale Palmiro Togliatti, all’altezza del Quarticciolo, ha causato cinque feriti. Gli uomini del reparto operativo del Gruppo Sicurezza Urbana della Municipale, risolto l’enigma del conducente, vogliono capire quale sia stato il ruolo del figlio del proprietario dell’Audi. L’unica cosa di cui sembrano certi è che il giovane non fosse a bordo. Tutti gli altri interrogativi però sono in piedi. I vigili, guidati dal comandante Maurizio Maggi, si fanno una domanda: perché mai il ragazzo, figlio di un professionista di Sacrofano, avrebbe prestato un’auto così costosa a una persona conosciuta da poco e si sarebbe deciso in quattro e quattr’otto a coprirla denunciando un furto mai avvenuto? Un’infatuazione può spiegare la follia - la falsa denuncia - ma le incongruenze restano.
È credibile - si chiede ad esempio la Municipale - che una persona se ne resti buona buona a Bagni di Tivoli, una dozzina di chilometri dal Prenestino, mentre la ragazza se ne va a spasso chissà dove con il bolide del padre di lui? Non c’è qualche spiegazione più logica?

I dubbi - I vigili si stanno chiedendo se il giovane, magari da un’auto che seguiva la «TT», non abbia assistito allo schianto, da cui il panico e l’idea di rientrare a Bagni di Tivoli inscenando un furto. Ma ovviamente è tutto da vedere. L’unica cosa certa e che il ragazzo è stato denunciato per simulazione di reato. La romena invece è accusata di lesioni, omissione di soccorso e guida senza patente. Il magistrato, dopo averla fatta sentire dalla Municipale, ha deciso di metterla ai domiciliari. C’è poi il giallo dei passeggeri sull’Audi, un uomo e una donna, e non sono ancora stati rintracciati. Lei, italiana, subito dopo l’incidente è entrata in una pizzeria a taglio di via delle Palme, a Centocelle, dove è stata notata: «Diceva: «Oddio che abbiamo fatto! - dice un testimone - e si guardava in uno specchio per vedere se era ferita al viso».

 

da ilmessaggero.it

 


 

Una vicenda però complessa e ancora da capire nei dettagli. (ASAPS)

 

 

 

 

Martedì, 10 Dicembre 2013
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