Venerdì 03 Maggio 2024
area riservata
ASAPS.it su
Pirateria 02/09/2005

Abbiategrasso - 42enne investe un ciclista e fugge: è un recidivo. Due anni fa aveva già ucciso ed era al volante con la patente sospesa. Identificato dalla Polizia Stradale di Vigevano, aveva simulato il furto del veicolo facendolo trovare incendiato

Abbiategrasso, 42enne investe un ciclista e fugge: è un recidivo. Due anni fa aveva già ucciso ed era al volante con la patente sospesa. Identificato dalla Polizia Stradale di Vigevano, aveva simulato il furto del veicolo facendolo trovare incendiato


Il teatro di un investimento di pedone. Foto dalla rete


(ASAPS) ABBIATEGRASSO (MILANO) – Il fatto di avere la patente già sospesa per essere fuggito dopo aver investito ed ucciso una persona non lo ha fermato: il serial killer del volante non ha resistito alla tentazione, ed è tornato a sedere al posto di guida di un furgone. 42 anni, artigiano alla testa di un’impresa individuale di trasporti, è stato identificato dalla Polizia Stradale di Vigevano (Pavia), dopo laboriosissime indagini cominciate la notte del 23 agosto scorso, ad Abbiategrasso (Milano), quando una pattuglia del distaccamento era intervenuta sulla ex statale 494. qui, gli agenti avevano raccolto gli elementi utili alle investigazioni attorno al corpo senza vita di Giovanni Rampinelli, un pensionato di 66 anni trovato cadavere vicino alla propria bicicletta. Una scena straziante: il corpo del Rampinelli era esanime in un fosso. C.R., queste le iniziali dell’assassino, non si è neppure fermato a sincerarsi di quali fossero le sue condizioni: ha ingranato la prima e si è dato alla fuga. Si è poi accordato con un amico per fargli presentare denuncia di furto del veicolo, cercando di confondere le tracce, dato poi alle fiamme in prossimità di un campo nomadi alla periferia del capoluogo lombardo. Ma gli agenti non sono caduti nel tranello: hanno raccolto tutto ciò che era rimasto a terra. Con attenzione certosina degna dei migliori detective dell’impossibile, hanno catalogato ogni minuscolo reperto, fino a ricostruire insieme alla polizia scientifica, che ha avuto un ruolo chiave, il faro di un furgone, un Iveco Daily. A questo punto sono state acquisite alla Motorizzazione tutte le schede relative ai veicoli di quel tipo circolanti in provincia, quasi 3.000. e dopo una lunga serie di cancellature su una lista ciclopica, i caparbi poliziotti del distaccamento sono arrivati al deposito giudiziario dove era stata ricoverata la carcassa dell’autocarro dato alle fiamme dal pirata. Il profilo criminale dell’uccisore non era sfuggito agli inquirenti, che hanno deciso di mettere alle strette il suo complice, che vistosi perduto ha preferito confessare e rivelare le gesta dell’amico, che ha agito alla stregua dei più incalliti criminali: ha reiterato il reato, è fuggito, ha inquinato le prove. La fedina penale dell’autotrasportatore, infatti, ha evidenziato che nell’ottobre 2002 aveva già ucciso un pedone, dandosi alla fuga. Identificato, anche in quell’occasione, C.R. non ha più avuto la possibilità di guidare, visto che il Prefetto aveva deciso la sospensione della sua patente sin dal 25 gennaio 2003. Per lui, la semplice denuncia a piede libero per omissione di soccorso ed omicidio colposo, sembrano poca cosa in confronto al dolore che ha provocato. (ASAPS)
.


Venerdì, 02 Settembre 2005
stampa
Condividi


Area Riservata


Attenzione!
Stai per cancellarti dalla newsletter. Vuoi proseguire?

Iscriviti alla Newsletter
SOCIAL NETWORK