Chi è Nancy Liliano, la donna che ha investito i carabinieri: l'arresto per droga, la condanna, il Suv già sequestrato e senza assicurazione
La vettura sulla quale sabato sera viaggiava era stata sequestrata per mancanza di assicurazione, poi dissequestrata dopo cinque giorni. Il padre è sotto processo (ancora in primo grado) per l’accusa di omicidio stradale. Precedenti per spaccio, una condanna patteggiata a tre anni per droga e un ritorno in libertà nel 2020: nel corso delle ore si traccia sempre più nitidamente il profilo di Nancy Liliano, la 31enne di Campagna, in provincia di Salerno, che sabato sera ha provocato un incidente nel quale sono morti due carabinieri e sono rimasti feriti un altro militare e un uomo di 75 anni. La Procura di Salerno contesta alla donna il reato di omicidio stradale, a causa dell’incidente che è costato la vita al maresciallo dei carabinieri Francesco Pastore, di 25 anni, e all’appuntato scelto dell’Arma Francesco Ferraro, di 27 anni e nel quale è rimasto ferito il maresciallo Paolo Volpe, che era alla guida, attualmente ricoverato in ospedale.
Nel passato della 31enne c’è il coinvolgimento in un’inchiesta su un traffico di droga tra la Calabria e la piana del Sele. La Liliano era una delle 15 persone alle quali, nel giugno 2019, i carabinieri della compagnia di Eboli notificarono altrettante misure cautelari, emesse dal gip su richiesta della Dda. In manette finirono esponenti di spicco della famiglia malavitosa Del Giorno, ritenuta dagli inquirenti in contatto con la ‘ndrangheta dalla quale acquistava la droga da rivendere. Nancy Liliano decise di patteggiare la pena e venne condannata a tre anni di reclusione. La Corte di Cassazione bocciò il ricorso presentato dalla Liliano e da un 56enne, altro indagato della stessa inchiesta. Un no che giunse dopo un altro ricorso bocciato dal Tribunale del Riesame per ottenere la scarcerazione.
Secondo l’accusa, Nancy Liliano era entrata a far parte del gruppo di spacciatori di cui lo zio, Luigi Del Giorno, di Campagna, era ritenuto dagli inquirenti il vertice. Le accuse per lei furono di detenzione e spaccio di marijuana, amnesia e cocaina. La linea difensiva sosteneva che i due indagati avrebbero svolto solo un ruolo marginale e temporalmente circoscritto, senza legami di affiliazione con il gruppo malavitoso. La Corte, tuttavia, confermò le tesi dell’accusa. Difesa dall’avvocato Antonio Boffa, adesso si dovrà difendere dall’accusa di omicidio stradale, essendo anche stata trovata positiva all’alcoltest e al narcotest. Nei suoi profili social poche foto, pochi post. Segno di una vita che ha scelto di mantenere riservata. Spicca però un video di TikTok in cui è stato pubblicato un reel con una sequenza di foto che raccontano di un viaggio recente, datato 2024, a Sharm el-Sheik.
Sì, per la strada gira gente così, confidenziale con alcol e droga, già condannata per spaccio. Senza assicurazione. La legge sull’Omicidio stradale in questi casi prevede una pena che può arrivare nel suo massimo a 18 anni. Vedremo. (ASAPS)
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