di Paolo Carretta*
L’Italian way of life e il Made in Italy consentono ancora un vantaggio commerciale?
Pare proprio di sì…
Quando la valutazione AAA (c.d. tripla A) era, per i consumatori, ancora un’illustre sconosciuta, come pure le agenzie di rating (Standard & Poor’s, Moody’s e Fitch, le più note) che giudicano l’affidabilità di un’economia mondiale globalizzata, finanziaria ed estremamente volatile, tanto da risultare talvolta effimera, v’era già un’altra sigla, che contrassegnava, per convenzione, 4 settori economici, solidi e sempre in crescita, in cui il nostro Paese eccelleva.
Le (4) lettere AAAA contraddistinguevano, allora come oggi, altrettanti fondamentali settori produttivi, che rendevano appetibile il Made in Italy dal secondo dopoguerra: Abbigliamento, Arredamento, Agroalimentare e Autovetture. L’insidia della contraffazione non è mai mancata, ma si è da ultimo reso necessario fronteggiare un’agguerrita e subdola attività di falsificazione,
operata anche da imprenditori italiani, che hanno delocalizzato all’estero le proprie attività produttive, mentre non vogliono rinunciare al vantaggio commerciale rappresentato dal Made in Italy...
da il Centuaro n. 264
Un interessante articolo su un argomento speciale: la promozione e tutela del Made in Italy di Paolo Carretta Gen. B. (Ris.) della Guardia di Finanza. Da il Centauro n.263. (ASAPS)
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