di Lorenzo Borselli*
Giulia Cecchettin: il femminicidio di Vigonovo ci ricorda che abbiamo perso anche il controllo del territorio
Breve analisi con qualche esempio
Lo Stato ha perso tutto, anche la credibilità
L'uccisione di Giulia Cecchettin da parte del suo ex fidanzato Filippo Turetta ha sconvolto un’intera nazione e questo, secondo noi, almeno per due motivi principali. Il primo perché ha mostrato a tutti, in un colpo solo, cosa siano effettivamente violenza di genere, stalking e femminicidio. Nessuno ha saputo riconoscere ciò che stava accadendo, come la situazione stesse evolvendo e quanto quei segnali di possessività, ossessività, predazione fossero segnale di un percorso che il Turetta poteva far finire in un solo modo. I tempi in cui viviamo, tempi in cui tutti noi abbiamo centinaia di vocali sulle piattaforme di messaggistica installate sui nostri smartphone, ci hanno consegnato il diario postumo della paura di Giulia, che aveva intuito solo in parte quanto fosse divenuto mostro il suo ex. Col senno di poi, tutti dicono che avrebbero voluto lo stalker di turno in carcere e tutti avrebbero volentieri gettato via la chiave, dimentichi però che nessuno può essere punito se non in forza di un reato previsto come tale, né essere sottoposto a una misura di sicurezza se non nei casi da essa previsti: è il principio di legalità, sancito dalla Costituzione all’articolo 25 e dal codice penale agli articoli 1 e 199...
da il Centauro n. 262
Lorenzo Borselli analizza il femminicidio di Giulia, e ne trae che abbiamo perso anche il controllo del territorio... Da il Centauro n. 262. (ASAPS)
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