SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE: OMICIDIO STRADALE: PATENTE SEMPRE REVOCATA A
SEGUITO DI CONDANNA PERCHE' AGGRAVATO DALLA GUIDA IN STATO ALTERATO
a cura Ufficio Studi ASAPS
Con la sentenza nr. 33218/2020 la 4. Sezione penale della Suprema Corte di Cassazione impone la revoca della patente che i giudici d'Appello non avevano stabilito, nel caso in cui il conducente venga condannato ex art. 589-bis del codice penale, nella forma aggravate dovuta all'assunzione di stupefacenti, considerata anche la sentenza della Corte Costituzionale nr. 88/2019. Il caso su cui si è fissato il principio, riguarda Domenico Diele un noto attore che nel giugno 2017 provocò la morte di una motociclista sull'autostrada A2. In primo grado il conducente fu condannato a 7 anni e 8 mesi, mentre la Corte d’Appello di Salerno aveva ridotto la pena a 5 anni e 10 mesi per omicidio stradale aggravato dall’aver commesso il reato con patente sospesa da sei mesi e per essersi messo alla guida dopo aver assunto sostanze stupefacenti. La Cassazione ha escluso l’applicabilità delle pene accessorie dell’interdizione dai pubblici uffici e dell’interdizione legale, ma ha disposto la revoca della patente di guida come richiesto dal Procuratore generale presso la Corte d'Appello, mentre per il resto ha confermato la sentenza di secondo grado. Una vicenda che vede la conclusione del procedimento penale, a quasi tre anni a mezzo dall'evento, grazie alle novità introdotte dalla legge. nr. 41/2016, che hanno velocizzato le attività della polizia giudiziaria e delle indagini preliminari, come i termini a cui sono sottoposti il pubblico ministero e i giudici.
L'imputato aveva presentato ricorso alla Cassazione con ben tredici motivi. Nella lunga ricostruzione fatta dai giudici viene evidenziato lo stato di alterazione del conducente da sostanze stupefacenti che "si riverbano proprio sull'attenzione, provocando latenza alla guida, con distorsione dell'analisi della distanza", come dimostrato anche dalla scatola nera a bordo del veicolo. Inoltre era stata dimostrata la velocità di 157 km/h, anche dopo l'urto con il motociclo. In ordine alla questione di legittimità costituzionale dell'art. 589-bis c.p., era stato già affermato che "l'inasprimento sanzionatorio per alcuni tipi di incidente stradale rientra nella discrezionalità del legislatore e nelle scelte di politica criminale".
Per quanto attiene la sanzione accessoria sulla patente, la Cassazione specifica come" i giudici territoriali abbiano omesso di applicare la sanzione amministrativa obbligatoria, predeterminata dal legislatore, incorrendo pertanto nel vizio di legittimità". La Cassazione ha perciò annullato la sentenza di secondo grado limitatamente all'omessa sanzione
accessoria della revoca che ha disposto direttamente, ed ha annullato anche le pene accessorie, in quanto l'art. 33 del codice penale esclude l'applicabilità per i casi di condanna per delitto colposo. Definitiva invece la condanna a 5 anni e 10 mesi di reclusione.
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La sentenza della Cassazione sul caso dell’attore Domenico Diele