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Notizie brevi 05/01/2018

Tragedia di Condove, l’investitore di Elisa e Matteo: “Non mi dispiace per niente”

I verbali della testimone: lo ha detto dopo aver travolto la moto
Elisa Ferrero e Matteo Penna erano sulla moto investita da Maurizio De Giulio, in carcere per omicidio

«Non mi dispiace per niente». È la frase, agghiacciante, contenuta nel verbale di testimonianza dell’indagine sull’incidente di Condove. Un fascicolo per omicidio: «Ricordo bene un particolare: un uomo alto con una maglietta blu che andava verso il furgone e diceva: non mi dispiace per niente». Pausa. Il magistrato incalza: può ripetere? «Diceva: non mi dispiace per niente. Ho poi riconosciuto quell’uomo nel conducente del furgone quando ho visto la sua fotografia su un giornale». 

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Il conducente del furgone era Maurizio De Giulio, elettricista di Nichelino, 51 anni, in carcere per l’omicidio di Elisa Ferrero travolta e uccisa mentre viaggiava in moto insieme al fidanzato Matteo Penna (avvocato di parte civile della famiglia è Pierfranco Bertolino). De Giulio li avrebbe investiti deliberatamente con il suo Van scuro a Condove, statale 24, il 9 luglio 2017. In quel momento - ha ricostruito la procura - non gli sarebbe dispiaciuto per niente. Lo racconta la testimone Asya Eneva, 29 anni, fidanzata del migliore amico di Matteo. Viaggiava «a 15 metri» dai due amici travolti. 

 

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E il suo ricordo ribadito al magistrato è riportato nella nuova misura di custodia cautelare disposta, pochi giorni fa, dal gip Alfredo Toppino che accusa De Giulio anche del tentato omicidio di Matteo. Tecnicamente, per l’investitore, è il secondo arresto chiesto e ottenuto dal pm Paola Stupino e dalla sua équipe formata - tra gli altri - dal vice procuratore onorario Ferdinando Brizzi. 

Il dettaglio - secondo l’accusa - incide pesantemente sulle contestazioni. Scrive il giudice «che (questo particolare ndr) pare altamente indiziante del fatto che intendimento dell’indagato fosse quello di cercare a tutti costi lo scontro con il motociclo che lo precedeva noncurante delle conseguenze (morte compresa) che devono pertanto ritenersi accettate e volute come risultato di una condotta di guida sconsiderata» connotata dal fatto che «all’esame dell’alcoltest De Giulio avesse un livello di 1,42 grammi per ogni litro di sangue». Lui stesso ha ammesso di aver «consumato» una bottiglia intera di vino e un amaro poche ore prima. 

Sulla dinamica dell’incidente l’investitore, difeso dagli avvocati Vittorio Nizza e Marco Moda, ha spiegato «Mia figlia ha gridato: “Papà!” e poi c’è stato lo scontro, ma non volevo uccidere». 

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Il consulente tecnico del pm evidenzia - nei nuovi atti - come «De Giulio non abbia agito sul sistema frenante né prima dell’urto né dopo quando il Transit ha impattato sul cordolo della rotatoria». Ancora: «Non risulta che De Giulio abbia agito sullo sterzo per evitare l’impatto contro il motociclo». E la sua ricostruzione trova riscontri nelle dichiarazioni di altri testi. Luca Gilardi, amico di Matteo ed Elisa: «Il furgone non ha mai rallentato, ne sono sicuro. A nzi forse ha addirittura accelerato durante l’impatto». Marco Pirino, altro teste-chiave: «Il Transit ha proseguito mirando alla moto, ho sentito l’urto senza mai avvertire il rumore di frenata e soprattutto non ho visto le luci di stop accendersi. Quasi mi sembrava di essere in un set cinematografico». Ancora: «L’uomo è passato vicino ai ragazzi a terra, li ha appena guardati ed è andato oltre. Mi sono avvicinato e lui mi ha detto che non era come sembrava. Gli ho risposto: “Brutto bastardo assassino, siediti lì e aspetta gli sbirri”». Poi quella frase: «Non mi dispiace per niente». 

 

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 da lastampa.it


Ma a questo punto è un omicidio volontario! Condanna severa e veloce! (ASAPS)
«Diceva: non mi dispiace per niente. Ho poi riconosciuto quell’uomo nel conducente del furgone quando ho visto la sua fotografia su un giornale». 
E il suo ricordo ribadito al magistrato è riportato nella nuova misura di custodia cautelare disposta, pochi giorni fa, dal gip Alfredo Toppino che accusa De Giulio anche del tentato omicidio di Matteo. Tecnicamente, per l’investitore, è il secondo arresto chiesto e ottenuto dal pm Paola Stupino.

Venerdì, 05 Gennaio 2018
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