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Il terremoto ti coglie in auto? Resta a bordo fino alla fine della scossa

Dalle Filippine i consigli degli esperti dell'Istituto Phivolcs

ROMA - Cosa fare se il terremoto coglie a sorpresa chi sta guidando un'automobile? La risposta arriva da uno studio realizzato nelle Filippine e in particolare dall'istituto Phivolcs (Philippine Institute of Volcanology and Seismology) e che abbraccia molte delle situazioni di emergenza che si possono verificare durante il sisma e nei successivi momenti di evacuazione della zona colpita dal terremoto. Secondo gli esperti del Phivolcs la prima regola è quella di non farsi prendere dal panico, perché gesti incontrollati possono creare conseguenze anche gravissime proprio perché ci si trova al volante di un veicolo in movimento e in mezzo al traffico. Il secondo consiglio è quello di valutare subito l'intensità del terremoto: fino al grado 5 della scala Richter a bordo dell'auto non si hanno sensazioni dirette, ma con intensità pari o superiori a 5 si sente 'scivolare' la vettura come quando una gomma è a terra. Quindi, se le spie su cruscotto (nelle auto che ne sono dotate) non indicano una perdita di pressione, questo può essere il primo 'allarme' delle scosse sismiche.

Al punto tre l'istituto Phivolcs è drastico: se inizia un terremoto, fermate con prudenza l'auto a lato della strada, evitando zone in cui possono crollare muri o edifici, e badando bene di spegnere il motore e inserire il freno a mano. Il consiglio è però di non uscire dall'auto, aspettando la fine della scossa in abitacolo. Chiaramente in questa fase bisogna avere anche la 'freddezza' di non restare nella zona di caduta di alberi, pali o cartelli pubblicitari e - al tempo stesso - di non ingombrare la carreggiata dove potrebbero transitare i mezzi di soccorso. Gli esperti dell'istituto Phivolcs raccomandano di tenere accesa la radio sulle frequenze dell'informazione, per avere un quadro preciso della situazione, comprese le interruzioni delle strade e le frane. Consigliabile anche l'utilizzazione di App specifiche - ce ne sono anche per l'Italia - che informano attraverso lo smartphone sui rilevamenti dei sismografi e che, in base alla geolocalizzazione, forniscono indicazioni del tempo che intercorre tra l'inizio della scossa e l'arrivo dell'onda sismica nel punto dove si trova la persona. Quando la scossa è terminata si può abbandonare l'auto e portarsi nelle zone sicure che, com'è noto, sono quelle 'aperte'. Come purtroppo molti eventi hanno dimostrato anche nel nostro Paese, le auto possono svolgere in caso di sisma anche una importantissima funzione di rifugio nel post-terremoto. In Giappone, dove la popolazione convive con questi fenomeni naturali da sempre, in tutte le auto è presente - proprio per essere un aiuto in caso di emergenza - una torcia ricaricabile, che è così sempre pronta all'uso anche quando dopo le scosse si verificano interruzioni dell'energia elettrica. Il buio, lo fanno sempre notare i soccorritori, è uno dei problemi del post-terremoto e una semplice precauzione come quella della torcia sempre carica può essere determinante.

da ansa.it


Fino al grado 5 della scala Richter a bordo dell'auto non si hanno sensazioni dirette, ma con intensità pari o superiori a 5 si sente 'scivolare' la vettura come quando una gomma è a terra. Quindi, se le spie su cruscotto (nelle auto che ne sono dotate) non indicano una perdita di pressione, questo può essere il primo 'allarme' delle scosse sismiche. Tutti gli altri consigli su cosa fare. (ASAPS)

Lunedì, 31 Ottobre 2016
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