Merci
pericolose più sicure sulle navi da trasporto. Il Consiglio dei
Ministri del 13 maggio 2005 ha approvato un regolamento per l’imbarco,
il trasporto per mare e lo sbarco delle merci pericolose. Con il provvedimento
approvato dal Governo viene armonizzata la normativa del trasporto nazionale
e internazionale delle merci pericolose, stabilendo altresì i requisiti
di idoneità delle navi da trasporto. In particolare il regolamento
interviene a 360 gradi: si va dall’istruzione dell’equipaggio in ordine
ai rischi derivanti dai tipi di merce pericolosa trasportata alle azioni
da svolgere in caso di emergenza, dai requisiti che devono avere sia le
navi (anche di legno) per il trasporto di tali merci sia le unità
di trasporto (container, carri ferroviari, veicoli stradali, cisterne)
alle esenzioni concesse alle navi addette alla navigazione locale, dalle
modalità di caricazione, stivaggio e rizzaggio a bordo delle unità
di trasporto del carico alle certificazioni prescritte nonché e
ai necessari rinnovi. Misure particolari di sicurezza vengono previste
inoltre per le merci che sviluppano gas infiammabili, per i materiali
comburenti, per quelli radioattivi e per i perossidi organici. Il provvedimento,
sul quale si è già espresso Consiglio di Stato, sarà
pubblicato a giorni in Gazzetta Ufficiale.(13 maggio 2005)
Schema di decreto del presidente della repubblica recante regolamento
per l’imbarco, trasporto per mare, sbarco e trasbordo delle merci pericolose
in colli ed unità di trasporto del carico e modificazioni al decreto
del presidente della repubblica 18 aprile 1994, n. 347, concernente regolamento
recante semplificazione dei procedimenti di tipo approvato di apparecchi,
dispositivi o materiali da installare a bordo delle navi mercantili.
IL
PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
Visto l’articolo 87, quinto comma, della Costituzione;
Visto l’articolo 17, commi 1 e 2, della legge 23 agosto 1988, n. 400;
Visti gli articoli 7 e 35, primo comma, lettera b), della legge 5 giugno
1962, n. 616, sulla sicurezza della navigazione e della vita umana in
mare;
Vista la legge 23 maggio 1980, n. 313, relativa alla ratifica ed esecuzione
della convenzione internazionale per la salvaguardia della vita umana
in mare, adottata a Londra il 1° novembre 1974 e successive modificazioni
(SOLAS 74/78);
Vista la legge 29 settembre 1980, n. 662, relativa alla ratifica ed esecuzione
della convenzione internazionale per la prevenzione dell’inquinamento
causato da navi, adottata a Londra il 2 novembre 1973 e successive modificazioni
(MARPOL 73/78);
Visto il decreto del Presidente della Repubblica 8 novembre 1991, n. 435,
che approva il regolamento per la sicurezza della navigazione e della
vita umana in mare;
Visto il decreto del Presidente della Repubblica 18 aprile 1994, n. 347,
disciplinante le procedure per il rilascio delle certificazioni "di
tipo approvato";
Visto il decreto legislativo 17 marzo 1995, n. 230, recante attuazione
delle direttive 89/618/Euratom, 90/641/Euratom, 92/3/Euratom e 96/29/Euratom
in materia di radiazioni ionizzanti, e successive modificazioni;
Visto il decreto legislativo 5 febbraio 1997, n. 22, recante attuazione
delle direttive 91/156/CEE sui rifiuti, 91/689/CEE sui rifiuti pericolosi
e 94/62/CE sugli imballaggi e sui rifiuti di imballaggi, e successive
modificazioni;
Visto il decreto legislativo 3 agosto 1998, n. 314, recante attuazione
della direttiva 94/57/CE, relativa alle disposizioni ed alle norme comuni
per gli organi che effettuano le ispezioni e le visite di controllo delle
navi e per le pertinenti attività delle amministrazioni marittime,
e della direttiva 97/58/CE che modifica la direttiva 94/57/CE, e successive
modificazioni;
Visto il decreto legislativo 4 febbraio 2000, n.45, recante attuazione
della direttiva 98/18/CE relativa alle disposizioni e alle norme di sicurezza
per le navi da passeggeri adibite a viaggi nazionali, e successive modificazioni;
Tenuto conto che il capitolo VII della SOLAS 74/78, come emendata, ha
reso obbligatoria, a decorrere dal 1 gennaio 2004, l’applicazione delle
norme del Codice internazionale per il trasporto marittimo delle merci
pericolose(IMDG Code), adottato dall’Organizzazione internazionale marittima
(IMO) con Risoluzione A.81(IV) del 27 settembre 1965;
Ritenuto necessario adeguare la normativa in materia di trasporto via
mare delle merci pericolose in colli ed unità di trasporto del
carico alla luce delle nuove normative introdotte con le convenzioni e
risoluzioni sopra menzionate;
Udito il parere del Consiglio di Stato espresso nelle adunanze del 4 giugno
2001 e del 21 febbraio 2005;
Vista la deliberazione del Consiglio dei Ministri adottata nella riunione
del ;
Sulla proposta del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, di concerto
con i Ministri dell’interno, dell’ambiente e della tutela del territorio,
del lavoro e delle politiche sociali, della salute e delle attività
produttive;
EMANA
il seguente regolamento
DISPOSIZIONI
GENERALI
(Campo di applicazione)
1. Il presente regolamento stabilisce i requisiti a cui debbono rispondere
le navi mercantili nazionali, adibite alla navigazione marittima, e le
navi di bandiera estera che toccano i porti italiani, per essere abilitate
al trasporto di merci pericolose in colli e unità di trasporto
del carico, le procedure per l’imbarco, il trasporto in mare, lo sbarco,
il trasbordo dei colli e unità di trasporto del carico, nonché
i requisiti tecnici degli stessi.
2. Le presenti norme non si applicano alle merci ed ai materiali pericolosi
destinati al normale approvvigionamento ed armamento della nave, nonché
a carichi particolari trasportati su navi costruite appositamente o trasformate
interamente a tale scopo.
(Definizioni)
3. Ai fini del presente regolamento si intende per:
a) SOLAS: la convenzione internazionale del 1974 per la salvaguardia della
vita umana in mare ed il relativo protocollo del 1978 (SOLAS 74/78), e
successive modificazioni;
b) MARPOL: la convenzione internazionale del 1973 per la prevenzione dell’inquinamento
causato da navi e il relativo protocollo del 1978 (MARPOL 73/78), e successive
modificazioni;
c) regolamento di sicurezza: il regolamento per la sicurezza della navigazione
e della vita umana in mare di cui al decreto del Presidente della Repubblica
8 novembre 1991, n. 435;
d) IMO: International Maritime Organization (Organizzazione internazionale
marittima);
e) Codice IMDG: codice marittimo internazionale per il trasporto delle
merci pericolose, così come adottato dall’IMO con risoluzione A.81
(IV) del 27 settembre 1965 e successive modificazioni;
f) MFAG: Guida medica per il pronto soccorso in caso di incidenti connessi
con il trasporto di merci pericolose;
g) EmS: Procedure d’emergenza per le navi trasportanti merci pericolose,
il cui numero di identificazione è indicato, per ciascuna merce
pericolosa, nell’indice generale del codice IMDG;
h) ADR: l’accordo europeo relativo al trasporto internazionale di merci
pericolose su strada, concluso a Ginevra il 30 settembre 1957, con le
relative modifiche, così come ratificato con legge 12 agosto 1962,
n. 1839;
i) RID: il regolamento concernente il trasporto internazionale di merci
pericolose per ferrovie, di cui all’annesso I dell’appendice B della convenzione
relativa ai trasporti ferroviari internazionali (COTIF), e successive
modifiche, così come recepito dal decreto legislativo 13 gennaio
1999, n.41 e successive modifiche, recante attuazione delle direttive
96/49/CE del Consiglio del 23 luglio 1996 e 96/87/CE della Commissione
del 13 dicembre 1996 relative al trasporto di merci pericolose per ferrovia;
j) #$k$#;
k) #$k$#;
l) CSC: la convenzione internazionale sulla sicurezza dei contenitori,
adottata a Ginevra il 2 dicembre 1972 e ratificata con legge 3 febbraio
1979, n.67, attuata con decreto del Presidente della Repubblica 4 giugno
1997, n.448;
m) autoveicolo: veicolo stradale autopropulso contenente nel suo serbatoio
il combustibile necessario alla sua propulsione;
n) caricatore o proprietario: soggetto che ha stipulato un contratto per
il trasporto di merci via mare o persona nel cui nome o per conto della
quale viene stipulato il contratto;
o) detentore: colui che ha la disponibilità, a qualsiasi titolo,
di colli e/o unità di trasporto del carico;
p) collo: imballaggio, contenitore intermedio o grande imballaggio, contenente
merce pericolosa e pronto per la spedizione, nei limiti di capacità
e peso previsti dal codice IMDG:
1) imballaggio: recipiente unico oppure uno o più recipienti interni
imballati, con o senza materiale di imbottitura, in un recipiente unico
esterno;
2) contenitore intermedio: imballaggio mobile rigido, semirigido o flessibile
per il trasporto alla rinfusa (IBC);
3) grande imballaggio: imballaggio contenente a sua volta imballaggi o
articoli;
q) unità di trasporto del carico: carro ferroviario, veicolo stradale
autopropulso o rimorchiabile, contenitore ovvero cisterna, trasportati
o non sui mezzi di cui sopra oppure su carrelli o chiatta, contenente
merci pericolose non alla rinfusa, posta, a sua volta, su nave porta chiatte;
r) cisterna: cisterna portatile (compreso il contenitore cisterna), veicolo
cisterna stradale, carro cisterna ferroviario o recipiente di capacità
non inferiore a 450 litri per contenere solidi, liquidi o gas liquefatti;
s) merce pericolosa: le sostanze, i materiali e gli articoli trattati
dal Codice IMDG;
t) trasbordo: operazione di trasferimento di merci tra nave e banchina
e viceversa mediante mezzi nautici;
u) transhipment : operazione di sbarco e di successivo reimbarco su altre
navi nell’ambito dello stesso ciclo di trasporto;
v) Amministrazione: il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti;
w) #$k$#;
x) #$k$#;
y) #$k$#;
z) Autorità marittima: gli uffici locali di cui all’articolo 17
del codice della navigazione, secondo funzioni delegate con direttive
del Comando generale del Corpo delle capitanerie di porto;
aa) Autorità portuale: gli enti di cui all’articolo 6 della legge
28 gennaio 1994, n. 84;
bb) Organismo tecnico: l’organismo autorizzato ai sensi dell’articolo
1, comma 1, lettera b), del decreto legislativo 3 agosto 1998, n. 314,
e successive modificazioni;
cc) Raccomandatario marittimo: il soggetto di cui all’articolo 2 della
legge 4 aprile 1977, n. 135.
4. In tutti i casi in cui nel Codice IMDG si fa riferimento all’Autorità
competente, per tale si deve intendere ’l’Amministrazione’ così
come definita al comma 1, lettera v).
(Merci pericolose)
5. Il trasporto di merci pericolose deve essere effettuato in conformità
con le prescrizioni del Codice IMDG.
6. Per la navigazione nazionale, l’Amministrazione può adottare
misure che consentano l’equivalenza alle prescrizioni del Codice IMDG,
purché tali equivalenze siano efficaci quanto le suddette prescrizioni
e garantiscano lo stesso livello di sicurezza.
(Istruzioni per l’equipaggio e documentazione e da tenere a bordo)
7. Ai fini della sicurezza e della tutela della salute dei lavoratori
marittimi, il comando di bordo delle navi di bandiera nazionale deve,
in attuazione di quanto previsto dal decreto legislativo 27 luglio 1999,
n. 271, provvedere ad istruire opportunamente l’equipaggio in ordine ai
rischi derivanti dalla tipologia di merce pericolosa di volta in volta
trasportata ed alla particolare azione da svolgere in caso di emergenza.
Ove si tratti di trasporto di merci pericolose che possono esercitare
un’azione nociva per l’organismo umano, l’equipaggio deve essere anche
istruito in ordine alle norme di pronto soccorso ed all’uso dei mezzi
di protezione individuale, secondo quanto indicato nel documento di valutazione
dei rischi redatto ai sensi dell’articolo 6 del decreto legislativo 27
luglio 1999, n. 271.
8. Le istruzioni di cui al comma 1 sono affisse all’albo della
nave.
(Vigilanza)
9. L’Autorità marittima vigila sulle operazioni di imbarco,
stivaggio, sbarco e trasbordo delle merci pericolose, ai fini della sicurezza
della nave, stabilendo le relative modalità tenuto conto delle
condizioni locali e delle circostanze speciali.
10. La vigilanza antincendio è svolta secondo modalità
disciplinate con ordinanza dell’Autorità marittima, concordate
con il Comando provinciale dei vigili del fuoco.
11. Restano ferme le disposizioni vigenti in materia di servizi
di polizia doganale.
REQUISITI
DI IDONEITÀ DELLE NAVI E DELLE UNITÀ DI TRASPORTO DEL CARICO
ADIBITE
AL TRASPORTO DI MERCI PERICOLOSE
(Navi soggette alla Convenzione SOLAS - Navi delle classi B,C e D, nuove
e B esistenti di cui al decreto legislativo 4 febbraio 2000, n. 45)
12. Alle navi di seguito indicate si applicano le prescrizioni SOLAS,
cui le navi sono soggette, in relazione alla loro data di costruzione:
a) navi costruite il 1° settembre 1984 o posteriormente se navi da
carico di stazza lorda uguale o superiore a 500 tonnellate in navigazione
internazionale, se navi da passeggeri di qualsiasi stazza lorda in navigazione
internazionale, se navi da passeggeri della classe A di cui al decreto
legislativo 4 febbraio 2000, n. 45;
b) navi costruite il 1° febbraio 1992 o posteriormente, se navi da
carico di stazza lorda inferiore a 500 tonnellate in navigazione internazionale.
13. Alle navi passeggeri delle classi B, C e D nuove ed alle navi passeggeri
della classe B esistenti, di cui al decreto legislativo 4 febbraio 2000,
n. 45, si applicano le prescrizioni di cui all’allegato I al predetto
decreto legislativo.
(Prescrizioni per le navi in esercizio soggette alla Convenzione SOLAS
costruite prima del 1° settembre 1984 e per le navi non soggette alla
Convenzione SOLAS)
14. Fermo restando quanto stabilito dalla SOLAS, cui le navi sono soggette
in relazione alla loro data di costruzione ovvero, per le navi non soggette
alla SOLAS, dal regolamento di sicurezza o dal decreto legislativo 4 febbraio
2000, n. 45, alle navi di seguito indicate si applicano le prescrizioni
particolari di cui ai commi 2 e 3 o, in alternativa, per le navi di cui
al comma 1, lettera a), le disposizioni di cui all’articolo 6, comma 1:
a) navi soggette alla SOLAS costruite prima del 1° settembre 1984,
se navi da carico di stazza lorda uguale o superiore a 500 tonnellate
in navigazione internazionale, se navi da passeggeri di qualsiasi stazza
lorda in navigazione internazionale, se navi da passeggeri della classe
A di cui al decreto legislativo 4 febbraio 2000, n. 45;
b) navi non soggette alla SOLAS, se navi da carico di qualsiasi stazza
lorda in navigazione nazionale, se navi da carico di stazza lorda inferiore
a 500 tonnellate in navigazione internazionale, costruite prima del 1°
febbraio 1992, se navi passeggeri delle classi B esistenti, costruite
prima del 1° settembre 1984, e C e D esistenti di cui al decreto legislativo
4 febbraio 2000, n. 45.
15. I locali da carico adibiti al trasporto di merci pericolose non devono
avere comunicazioni dirette con altri locali non idonei al trasporto delle
suddette sostanze. Quanto sopra non si applica ai locali ro/ro qualora
le aperture o accessi verso i suddetti altri locali siano dotati di porta
con dispositivo automatico di chiusura e con una soglia di altezza non
inferiore a 500 mm.
16. Salvo esplicite disposizioni contrarie, ai fini dell’applicazione
delle tabelle 1 e 2 di cui all’allegato I al presente regolamento, sia
per le merci pericolose trasportate ’su ponti scoperti’ sia per quelle
trasportate in altri locali, valgono le disposizioni delle successive
lettere:
a) le navi devono essere provviste di impianti tali da assicurare una
pronta disponibilità di acqua dal collettore principale antincendio
alla pressione richiesta dalla convenzione SOLAS cui le navi sono soggette
in relazione alla loro data di costruzione oppure dal regolamento di sicurezza;
ciò può essere ottenuto mantenendo il collettore costantemente
sotto pressione oppure mediante sistemazioni, ubicate in idonee posizioni,
per la messa in moto a distanza delle pompe antincendio;
b) la quantità di acqua disponibile deve essere tale da alimentare,
alla suddetta pressione, boccalini a doppio uso, in numero, caratteristiche
e dimensioni conformi a quanto richiesto dalla Convenzione o dal regolamento
sopra citati, i cui getti possano essere diretti su qualsiasi parte del
locale da carico quando vuoto. La stessa quantità di acqua può
essere riversata con mezzi equivalenti, a soddisfazione dell’Organismo
tecnico;
c) le navi devono essere provviste di impianti addizionali ai prescritti
mezzi antincendio per raffreddare in modo efficace un determinato locale
da carico sotto il ponte con abbondante quantità di acqua tramite
una sistemazione fissa di ugelli per acqua spruzzata. L’Amministrazione,
sentito l’Organismo tecnico, può accettare, per tale scopo, l’impiego
di manichette in piccoli locali da carico ed in piccole zone di grandi
locali da carico. In ogni caso i sistemi di esaurimento e prosciugamento
devono essere tali da evitare la formazione di specchi liberi liquidi.
Se ciò non fosse possibile, nella valutazione delle condizioni
di stabilità della nave, deve essere tenuto conto degli effetti
sfavorevoli sulla stabilità dovuti al peso aggiuntivo ed agli specchi
liberi suddetti;
d) in sostituzione del raffreddamento con acqua di cui alla lettera c)
possono essere previste sistemazioni che consentano di allagare, con un
adeguato e specifico mezzo, un determinato spazio da carico sotto il ponte;
e) il sistema di distribuzione dell’impianto elettrico deve essere realizzato
senza ritorno per lo scafo;
f) macchinari, apparecchiature e cavi elettrici non devono essere in locali
da carico, nei locali ro/ro chiusi e nei locali ro/ro aperti, a meno che
ciò, a giudizio dell’Organismo tecnico, sia necessario per motivi
operativi. Tuttavia, eventuali macchinari ed apparecchiature elettriche
installati in detti locali devono essere di un tipo di sicurezza certificato
per l’uso in ambienti pericolosi ai quali possono essere esposti, a meno
che sia possibile isolare completamente l’impianto elettrico, mediante
la rimozione di un elemento rimovibile diverso dal fusibile oppure mediante
il bloccaggio degli interruttori in posizione di ’aperto’. Gli attraversamenti
di ponti e paratie per cavi devono essere resi stagni al passaggio di
gas o vapori. I cavi entro i locali da carico e l’intero percorso degli
stessi devono essere del tipo armato e protetti contro danneggiamenti
da urti. Qualsiasi altra apparecchiatura che possa costituire una sorgente
di ignizione di vapori infiammabili non è ammessa. Fermo restando
quanto sopra prescritto, nel caso di trasporto di imballaggi contenenti
liquidi infiammabili, punto di infiammabilità inferiore a 23°,
e di recipienti contenenti gas infiammabili, entrambi aventi capacità
non superiore a 450 litri, le apparecchiature elettriche installate al
di sopra di 450 mm dal ponte dei locali ro/ro chiusi, ubicati al di sopra
del ponte delle paratie e dei locali ro/ro aperti, devono avere un grado
di protezione corrispondente almeno non inferiore a IP 55;
g) nei locali e spazi adibiti al trasporto di merci pericolose non devono
essere presenti sorgenti di calore, quali, ad esempio, tubi vapore non
coibentati, serpentine di riscaldamento e casse nafta riscaldate, apparecchiature
che producono scintille e/o fiamme libere, ecc;
h) la nave deve essere provvista di mezzi fissi o portatili per il rilievo
della temperatura nei locali adibiti al trasporto di merci pericolose;
i) qualora gli alberi non siano completamente metallici e collegati elettricamente
allo scafo, le navi devono essere provviste di idonee punte parafulmine;
j) #$k$#;
k) #$k$#;
l) i fumaioli dell’apparato motore ed altri tubi di scarico da dove possono
fuoriuscire scintille o altri corpi igniscenti devono essere dotati di
reti parascintille o di altri dispositivi ritenuti adeguati dall’Organismo
tecnico;
m) i locali da carico adibiti al trasporto di esplosivi, esclusi quelli
del gruppo 1.4 S, ed i locali da carico adiacenti, nonché i locali
da carico ro/ro chiusi adibiti al trasporto di veicoli cisterna stradali
o carri cisterna ferroviari contenenti liquidi o gas infiammabili devono
essere provvisti di un impianto fisso automatico di segnalazione di incendio;
n) i locali chiusi adibiti al carico devono essere muniti, per la loro
ventilazione, di condotte di immissione e di estrazione d’aria. Per ogni
locale deve esservi almeno una condotta di immissione ed una di estrazione,
sistemate all’estremità opposte dei locali. Le condotte di immissione
devono arrestarsi nella parte alta dei locali; quelle di estrazione devono
essere prolungate, se necessario anche mediante apposite diramazioni,
fino verso il fondo degli stessi. Nel caso di merci che emettono vapori
o gas più leggeri dell’aria le condotte di estrazione devono essere
provviste di aperture anche nella parte alta dei locali. Le condotte di
estrazione e quelle di immissione devono sboccare all’aperto in modo tale
che non possano crearsi zone di ristagno dell’aria estratta. Tali condotte
devono essere provviste di serrande di intercettazione metalliche munite
degli indici di ’aperto’ e ’chiuso’;
o) i locali chiusi adibiti al carico devono essere provvisti di un adeguato
impianto di ventilazione meccanica. L’impianto di ventilazione deve essere
realizzato in modo da effettuare almeno dieci ricambi d’aria all’ora,
riferiti al volume lordo del locale, e da estrarre i vapori dalle parti
alte o dalle parti basse, come appropriato in relazione alle merci trasportate.
Le condotte di ventilazione devono essere provviste di serrande d’intercettazione
metalliche munite degli indici di ’aperto’ e ’chiuso’;
p) i ventilatori e gli estrattori devono essere costruiti in materiali
tali da evitare la possibilità di ignizione di miscele infiammabili
di gas ed aria;
q) sulle aperture sia esterne sia interne delle condotte di ventilazione
devono essere sistemate adeguate reti di protezione;
r) l’impianto di sentina di locali in cui vengano trasportati liquidi
infiammabili o tossici deve essere progettato in modo da prevenire il
pompaggio di tali liquidi attraverso tubolature o pompe ubicate nel locale
macchine o in altri locali sicuri. Il servizio di sentina deve essere
predisposto contro la possibile aspirazione di liquidi infiammabili o
tossici, attraverso pompe e tubolature ubicate nei suddetti locali, per
mezzo della sistemazione di una flangia cieca sull’aspirazione oppure
per mezzo del blocco delle valvole di aspirazione unitamente alla sistemazione
di un avviso posto in corrispondenza delle stesse;
s) in aggiunta agli equipaggiamenti da vigile del fuoco prescritti dalla
convenzione SOLAS o dal regolamento di sicurezza devono esservi almeno
quattro indumenti protettivi completi resistenti all’attacco dei prodotti
chimici. L’indumento protettivo deve coprire tutta la pelle in modo da
proteggere qualsiasi parte del corpo;
t) in aggiunta agli apparecchi autorespiratori prescritti dalla convenzione
SOLAS o dal regolamento di sicurezza devono esservi a bordo almeno due
apparecchi autorespiratori, di tipo approvato, funzionanti ad aria compressa
contenenti almeno 1200 litri d’aria libera. Ognuno di detti apparecchi
deve essere provvisto di due cariche d’aria di riserva;
u) nei locali da carico devono esservi estintori portatili di incendio,
di tipo approvato, per una capacità complessiva di almeno 12 kg
di polvere o di equivalente capacità estinguente. Tali estintori
devono essere in aggiunta a qualsiasi altro estintore portatile prescritto
altrove nella SOLAS o nel regolamento di sicurezza;
v) le navi ro/ro che trasportano su ponti scoperti veicoli cisterna o
carri cisterna ferroviari contenenti liquidi o gas infiammabili devono
essere dotate di estintori portatili, di tipo approvato, a schiuma o a
polvere in ragione di 1 ogni 10 metri a dritta ed a sinistra dell’area
utilizzata per lo stivaggio degli automezzi. Tali estintori devono essere
in aggiunta a qualsiasi altro estintore portatile prescritto altrove nella
SOLAS o nel regolamento di sicurezza;
w) #$k$#;
x) #$k$#;
y) #$k$#;
z) le delimitazioni tra i locali e gli spazi del carico ed i locali macchine
devono essere tagliafuoco di classe A-60. La coibentazione delle paratie
può essere omessa se le merci pericolose sono stivate ad una distanza
orizzontale non inferiore a 3 metri da dette paratie, oppure se il trasporto
è effettuato in locali da carico di navi porta-contenitori. Nel
caso di trasporto di esplosivi questa distanza deve essere mantenuta anche
se esiste detta coibentazione. La coibentazione dei ponti può essere
omessa se le merci pericolose sono stivate ad una distanza orizzontale
non inferiore a 3 metri dalla proiezione verticale delle paratie dei locali
macchine. In nessun caso gli esplosivi devono essere stivati al di sopra
o al di sotto dei locali alloggio e dei locali macchine;
aa) ogni locale da carico ro/ro avente un ponte sovrastante ed ogni locale
da carico ro/ro che non possa essere ermeticamente chiuso deve essere
provvisto di un impianto ad acqua spruzzata sotto pressione a comando
manuale approvato. L’impianto deve proteggere tutte le parti di qualsiasi
ponte e piattaforma per autoveicoli in detti locali. L’Amministrazione
può permettere l’installazione di qualsiasi altro impianto fisso
di estinzione incendi che abbia dimostrato, a seguito di prova in scala
reale, di essere non meno efficace. In ogni caso, le sistemazioni di esaurimento
e prosciugamento devono essere tali da evitare la formazione di specchi
liberi liquidi. Se ciò non fosse possibile, nella valutazione delle
condizioni di stabilità della nave, deve essere tenuto conto degli
effetti sfavorevoli sulla stabilità dovuti al peso aggiuntivo ed
agli specchi liberi suddetti;
bb) i locali ro/ro chiusi adibiti al trasporto di veicoli cisterna o carri
cisterna ferroviari contenenti liquidi o gas infiammabili, indipendentemente
dalla stazza lorda, devono essere protetti da uno dei seguenti impianti
fissi antincendio, conformi a quanto richiesto dalla convenzione SOLAS
o dal regolamento di sicurezza:
1) impianto ad anidride carbonica: nei locali protetti da questo impianto
possono essere trasportate le materie ammesse;
2) impianto a schiuma ad alta espansione e impianto ad acqua spruzzata:
nei locali protetti da questi impianti possono essere trasportate le materie
ammesse, ad esclusione delle materie che reagiscono con l’acqua.
(Navi in legno)
17. Sulle navi in legno i locali adibiti al trasporto di merci pericolose
che presentano un rischio di incendio debbono essere rivestiti internamente
con materiale coibente ed incombustibile, adeguatamente protetto contro
i danneggiamenti meccanici e contro gli spandimenti di liquidi.
(Esenzioni per navi in navigazione locale)
18. L’Autorità marittima, sentito l’Organismo tecnico e tenendo
presente la tipologia dei viaggi cui la nave è adibita, nonché
la natura e la quantità delle merci da trasportare, può
concedere, alle navi in navigazione nazionale locale, esenzioni dalle
prescrizioni di cui all’articolo 7, purché le attrezzature della
nave garantiscano un adeguato grado di sicurezza e le merci siano imballate
ed etichettate conformemente alle norme del Codice IMDG.
(Unità di trasporto del carico: costruzione e collaudo dei contenitori,
carri ferroviari, veicoli stradali e cisterne)
19. I contenitori devono essere collaudati ed omologati in conformità
alle norme previste dalla Convenzione CSC.
20. I carri ferroviari ed i carri cisterna ferroviari devono essere omologati
e collaudati in conformità alle norme del regolamento RID.
21. I veicoli stradali devono essere omologati e collaudati secondo le
norme dell’Accordo ADR.
22. Le cisterne, ad esclusione dei carri cisterna ferroviari, devono essere
omologate e collaudate, in conformità alle disposizioni del Codice
IMDG, dall’Amministrazione competente italiana o straniera o da un Organismo
autorizzato dalla stessa o da una delle Società di classificazione
appartenenti alla International Association of Classification Societies
(IACS).
23. Le cisterne, approvate secondo le norme vigenti prima della data di
entrata in vigore del presente regolamento, possono continuare ad essere
impiegate nei limiti consentiti del vigente codice IMDG.
24. Per i viaggi nazionali di durata inferiore alle due ore sono ammessi
veicoli cisterna stradali e carri cisterna ferroviari non conformi ai
requisiti di cui ai commi precedenti, sempre che gli stessi risultino
almeno conformi alla normativa nazionale in vigore per il trasporto su
strada o ferrovia e che i viaggi vengano effettuati in condizioni meteomarine
favorevoli.
(Caricazione, stivaggio e rizzaggio a bordo delle unità di trasporto
del carico)
25. Le unità di trasporto del carico devono essere caricate, stivate
e rizzate a bordo delle navi secondo le disposizioni di cui al manuale
di stivaggio (Cargo Security Manual) previsto dalla regola 5 del Cap.
VII della SOLAS.
26. Le navi da carico abilitate alle navigazioni nazionali, con esclusione
della navigazione nazionale locale, devono conformarsi alle disposizioni
del manuale di stivaggio entro un anno dalla data di entrata in vigore
del presente regolamento.
27. Tutte le navi passeggeri devono essere in possesso del manuale di
stivaggio del carico secondo quanto previsto all’articolo 4, comma 2,
lettera b), del decreto legislativo 4 febbraio 2000, n. 45.
28. Per i viaggi nazionali di durata inferiore alle due ore e per le navi
abilitate alla navigazione nazionale locale, il rizzaggio a bordo delle
unità di trasporto del carico è realizzato a regola d’arte
sotto la responsabilità del comando di bordo.
(Certificazioni)
29. Le navi di cui all’articolo 6, comma 1, devono essere in possesso
del ’documento di conformità’, di cui al paragrafo 4 della regola
19 del Cap. II-2 della SOLAS, rilasciato dall’Amministrazione di bandiera
o da un organismo autorizzato dalla stessa, per le navi di bandiera straniera,
o dall’organismo tecnico per le navi di bandiera nazionale.
30. le navi di cui agli articoli 6, comma 2, e 7 devono essere in possesso
dell’attestazione di idoneità rilasciata dall’organismo tecnico,
in conformità al modello di cui all’allegato II;
31. le navi di cui all’articolo 7, comma 1, lettera a), in alternativa,
se rispondenti alle disposizioni di cui all’articolo 6, comma 1, possono
essere in possesso del ’documento di conformità’ di cui al comma
1.
32. Le navi di cui ai commi 2 e 3, che trasportano merci pericolose poste
su autoveicoli, in aggiunta alla certificazione ivi prescritta, devono
essere in possesso della certificazione di cui all’articolo 176 del regolamento
di sicurezza.
33. L’attestazione di idoneità di cui al comma 2 ha validità
non superiore a cinque anni con obbligo di visita annuale da effettuarsi
entro un periodo di tre mesi anteriormente o posteriormente ad ogni data
di scadenza.
34. Il modello di attestazione di idoneità di cui al comma 2 può
essere modificato dall’amministrazione in relazione a variazioni introdotte
dalle convenzioni e risoluzioni citate in premessa.
DISPOSIZIONI
PER LE OPERAZIONI DI IMBARCO, SBARCO, TRASBORDO E TRASPORTO
(Operazioni di imbarco, sbarco e trasbordo)
35. Fatte salve le norme di sicurezza delle operazioni portuali previste
dal decreto legislativo 27 luglio 1999, n. 272, e quelle di sicurezza
portuale emanate dalle autorità marittime o portuali, le operazioni
di imbarco e sbarco sono eseguite sotto la sorveglianza e la direzione
del Comandante della nave o di un ufficiale da lui appositamente delegato,
nell’osservanza delle sottoelencate prescrizioni:
a) alzare a riva nelle ore diurne la bandiera B del codice internazionale
dei segnali e nelle ore notturne esporre un fanale a luce rossa visibile
per tutto il giro dell’orizzonte ad una distanza di due miglia;
b) l’imbarco e lo sbarco di merci pericolose debbono essere effettuati
direttamente tra la banchina e le navi e viceversa;
c) è vietato alle persone non addette alle operazioni avvicinarsi
alla banchina di ormeggio od ai galleggianti contenenti merci pericolose;
d) devono essere tenuti pronti all’uso ed efficienti i mezzi antincendio
di cui dispone la nave;
e) deve essere assicurata la presenza a bordo di un numero adeguato di
membri dell’equipaggio atta a prevenire incidenti ed intervenire in casi
di emergenza;
f) è vietato fumare o usare fiamme libere o comunque fonti termiche
a bordo della nave e sulle banchine d’ormeggio;
g) durante tutto il tempo occorrente al compimento delle operazioni di
imbarco, sbarco e trasbordo di merci che presentano pericolo di incendio
o esplosione, oppure che possano sviluppare comunque gas o vapori infiammabili
o dar luogo a miscele esplosive, l’Autorità marittima o portuale
predispone, sentito il Comando provinciale dei vigili del fuoco, a spese
dell’interessato, un servizio antincendio per l’immediato intervento in
caso di incidente. Il servizio antincendio è svolto ai sensi della
vigente legislazione in materia di prevenzione ed estinzione degli incendi
nei porti;
h) è vietato effettuare l’imbarco e lo sbarco di rotabili ferroviari
o stradali mediante l’impiego di mezzi di sollevamento, gru e simili;
i) prima e durante l’imbarco deve essere verificato, a cura del Comandante
della nave, mediante ispezione esterna, che non vi siano perdite dagli
imballaggi e dai serbatoi per il carburante delle unità di trasporto
del carico;
j) #$k$#;
k) #$k$#;
l) durante la movimentazione delle unità di trasporto del carico
non è ammesso il transito, su navi ro/ro, dei passeggeri nelle
zone interessate dalla predetta operazione.
36. Per l’effettuazione delle operazioni di trasbordo, ferme restando
le prescrizioni del comma 1 devono essere osservate le seguenti misure:
a) i mezzi nautici impiegati devono essere in buone condizioni di manutenzione;
b) i mezzi nautici devono essere riconosciuti idonei dall’Organismo tecnico,
con le cautele prescritte dall’Autorità marittima;
c) deve essere assicurata la protezione delle merci con mezzi appropriati
e tenendo conto delle loro caratteristiche;
d) si devono osservare le disposizioni relative all’incompatibilità
di stivaggio, indicate dal Codice IMDG;
e) si devono rizzare i colli in modo da evitare urti, cadute o sfregamenti;
f) deve essere vietata la presenza di persone estranee all’equipaggio,
a meno che ne abbiano facoltà in forza di leggi e dei relativi
regolamenti.
(Precauzioni da osservare durante il trasporto)
37. Qualora durante il trasporto si verifichino spandimenti, il comandante
della nave provvede agli interventi di emergenza ed avverte le Autorità
del primo porto di approdo.
38. Durante il trasporto:
a) è vietato fumare, nonché usare fiamme libere o comunque
fonti termiche nei locali e spazi di carico in cui sono stivate le merci
pericolose;
b) è vietato l’accesso dei passeggeri nei locali e spazi di carico
in cui sono stivate le merci pericolose. Qualora i viaggi siano di durata
inferiore alle due ore e, per le particolarità costruttive della
nave, non sia possibile applicare tale divieto, il comandante della nave
dovrà disporre la sorveglianza dei locali e spazi di carico interessati.
39. Il comandante della nave dispone periodiche ispezioni delle zone dove
sono sistemate le merci pericolose, al fine di rilevare e segnalare qualsiasi
pericolo.
(Precauzioni da osservare al termine dello sbarco)
40. I locali e spazi di carico che hanno contenuto le merci pericolose
devono, dopo lo sbarco, essere attentamente ispezionati per accertare
che non siano presenti in essi tracce di tali merci.
41. Nel caso in cui si siano verificate perdite di materie pericolose
o si constati presenza di vapori occorre procedere alle necessarie operazioni
di bonifica; le procedure per la bonifica e l’ingresso nei locali di cui
sopra, devono essere eseguite in osservanza delle disposizioni emanate
al riguardo dalla locale Autorità marittima.
(Autorizzazione all’imbarco e nulla osta allo sbarco. Transhipment)
42. Chi intende imbarcare, ovvero sbarcare, merci pericolose nei porti
nazionali presenta istanza all’Autorità marittima del porto di
imbarco, ovvero di sbarco, intesa ad ottenere l’autorizzazione all’imbarco
delle merci pericolose, ivi indicate, ovvero la concessione del nulla
osta allo sbarco delle stesse.
43. Chi intende effettuare operazioni di transhipment di merci pericolose
nei porti nazionali presenta apposita comunicazione all’Autorità
marittima del porto di sbarco, finalizzata alla concessione del nulla
osta allo sbarco delle stesse, ed all’autorizzazione al successivo reimbarco.
PRESCRIZIONI
PARTICOLARI INTEGRATIVE RELATIVE ALLE VARIE CLASSI DI MERCI PERICOLOSE.
(Ammissibilità all’imbarco e movimentazione di veicoli e carri
ferroviari che trasportano esplosivi (classe 1)
44. Sono ammessi all’imbarco i carri ferroviari chiusi e i veicoli chiusi
rispondenti alla vigente normativa.
45. I veicoli ed i carri ferroviari sopraccitati devono essere provvisti
dei sottoelencati documenti in corso di validità ed, in particolare:
a) carta di circolazione, per i veicoli, con annotazione sulla idoneità
degli stessi al trasporto di esplosivi. Per i veicoli immatricolati all’estero
può essere accettata l’equivalente certificazione rilasciata dall’autorità
estera. Qualora tale certificazione manchi, essa dovrà essere richiesta
alla competente autorità italiana;
b) dichiarazione del caricatore, per i veicoli e carri ferroviari, attestante
che:
1) sono stati esaminati prima della caricazione e non presentano deformazioni
o lesioni degli elementi strutturali e dei ganci per l’attacco delle rizze,
tali da pregiudicarne la robustezza;
2) lo stivaggio sui veicoli è stato effettuato conformemente a
quanto prescritto dal Codice IMDG;
3) non contengano altre merci oppure esplosivi incompatibili tra di loro;
4) i colli sono stati esaminati per accertare la loro integrità;
5) i colli sono stati sistemati nei veicoli in modo da evitare qualsiasi
loro spostamento durante il trasporto;
6) i colli sono stati correttamente imballati, marcati ed etichettati.
46. Il vettore terrestre, in calce alla dichiarazione di cui al comma
2, lettera b), attesta che quanto rappresentato in essa non è venuto
meno nel corso del viaggio terrestre.
47. Tranne i casi di emergenza, è vietata la movimentazione dei
veicoli per tutto il tempo della loro permanenza a bordo, nonché
collocarvi o rimuovere dagli stessi i colli contenenti esplosivi.
48. Durante la movimentazione dei veicoli e dei carri ferroviari è
vietato effettuare, nelle immediate vicinanze, movimentazione di altri
mezzi.
(Ammissibilità all’imbarco e movimentazione di contenitori carichi
di esplosivi (classe 1)
49. Sono ammessi all’imbarco i contenitori di tipo chiuso, che siano in
possesso della sottoelencata documentazione:
a) dichiarazione del caricatore attestante che:
1) sono stati esaminati prima di essere caricati e sono risultati in buone
condizioni, puliti, asciutti e rivestiti internamente in conformità
a quanto prescritto dal Codice IMDG;
2) non contengono altre merci oppure esplosivi incompatibili tra loro;
3) i colli sono stati esaminati per accertare la loro integrità;
4) i colli sono stati sistemati nei contenitori in modo da evitare qualsiasi
loro movimento durante il trasporto;
5) i colli ed il contenitori sono stati correttamente imballati, marcati
ed etichettati.
50. I contenitori devono inoltre essere muniti di una dichiarazione del
vettore terrestre attestante che, durante il trasporto, non hanno subito
danneggiamenti che ne pregiudichino l’integrità strutturale o che
possano provocare la fuoriuscita del contenuto dei colli.
51. Tranne i casi di emergenza, è vietata la movimentazione dei
contenitori per tutto il tempo della loro permanenza a bordo, nonché
collocarvi o rimuovere dagli stessi i colli contenenti esplosivi.
52. I contenitori non sistemati su rotabili ferroviari o su veicoli stradali
aventi mezzi di propulsione propria o rimorchiabili o su carrelli, possono
essere caricati e scaricati mediante carrelli elevatori.
53. Durante la movimentazione dei contenitori è vietato effettuare,
nelle immediate vicinanze, movimentazione di altri mezzi.
(Operazioni di imbarco e sbarco di esplosivi (classe 1)
54. Durante le operazioni di imbarco e sbarco devono essere osservate
le seguenti norme:
a) le navi devono essere attraccate in modo da consentire il rapido disormeggio;
b) le tele, le reti, le braghe e gli stroppi impiegate per il maneggio
devono essere esclusivamente di materiale non metallico, oppure con le
parti in metallo rivestite e protette con materiale non metallico;
c) gli scivoli, i nastri trasportatori e gli altri mezzi per il maneggio
delle merci non devono presentare parti metalliche sporgenti;
d) è vietato, salvo in caso di necessità, far funzionare
gli apparati radioelettrici e radar di bordo;
e) gli imballaggi contenenti esplosivi non devono essere esposti per un
periodo prolungato all’azione diretta dal sole, in modo da evitare che
la temperatura esterna degli stessi superi i 50 °C. Si deve inoltre
evitare che i medesimi si bagnino;
f) è vietato eseguire il rifornimento di carburante e combustibile
durante le operazioni di imbarco e sbarco, con esclusione degli esplosivi
compresi nella divisione 1.4, gruppo di compatibilità S.
(Trasbordo di esplosivi (classe 1)
55. Ferme restando le prescrizioni del precedente articolo 19, per il
trasbordo degli esplosivi devono essere osservate le seguenti norme:
a) i mezzi nautici impiegati per il trasbordo devono essere in buone condizioni
di manutenzione e devono avere:
1) le stive asciutte e ventilate;
2) un pagliolo di legno in stiva di almeno 3 centimetri di spessore;
3) facile accesso per lo sbarco e l’imbarco delle merci;
b) i colli contenenti gli esplosivi devono essere convenientemente rizzati.
Se collocati all’aperto, devono essere protetti in modo completo da copertoni
impermeabili ed ignifughi, ben tesi e non poggianti sul carico. Se necessario,
si deve provvedere all’innaffiamento del copertone, in modo da impedire
che la temperatura del carico superi i 50 °C;
c) a bordo dei mezzi nautici gli esplosivi devono essere collocati lontano
dall’azione del calore dell’apparato motore;
d) durante le operazioni di trasbordo dalla nave ai mezzi nautici privi
di propulsione propria, o viceversa, un rimorchiatore deve essere tenuto
pronto nelle vicinanze per intervenire tempestivamente in caso di necessità;
e) il fumaiolo ed il tubo di scarico dell’apparato motore del rimorchiatore
di cui alla lettera d) deve essere munito di rete parascintille.
(Lavori a bordo in presenza di esplosivi (classe 1)
56. È vietato eseguire lavori di riparazione di qualsiasi genere
nei locali dove siano collocati esplosivi.
57. I lavori di riparazione sono tuttavia ammessi nelle stive adiacenti
a quelle contenenti esplosivi, previa autorizzazione del comandante che
ne stabilisce le modalità e le opportune precauzioni.
58. Durante la sosta della nave in porto qualsiasi lavoro di riparazione
deve essere autorizzato dall’Autorità marittima.
59. Non si deve procedere ad alcuna operazione che richieda l’impiego
di fuochi, fiamma od attrezzature che producano scintille od archi elettrici,
ad eccezione di casi di emergenza e con il nulla osta dell’Autorità
marittima.
(Ammissibilità all’imbarco di recipienti e cisterne contenenti
gas (classe 2)
60. Sono ammessi all’imbarco soltanto gas della presente classe contenuti
in recipienti o cisterne e relativi accessori le cui caratteristiche di
costruzione, collaudo e revisione devono essere conformi ai requisiti
prescritti dal codice IMDG e:
a) dal decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, emanato
ai sensi dell’articolo 229 del decreto legislativo 30 aprile 1992, n.
285, di attuazione delle direttive del Parlamento e del Consiglio dell’Unione
europea in materia di ravvicinamento delle legislazioni degli stati membri
relativamente al trasporto di merci pericolose su strada, o in alternativa;
b) dal decreto legislativo 13 gennaio 1999, n. 41 e successive modifiche,
relativo all’attuazione della direttiva n. 96/49/CE del Consiglio dell’Unione
europea del 23 luglio 1996, concernente il ravvicinamento delle legislazioni
degli stati membri relative al trasporto di merci pericolose per ferrovia
e della direttiva n. 96/87/CE della Commissione dell’unione europea del
13 dicembre 1996, che adegua al progresso tecnico la direttiva n. 96/49/CE
del Consiglio concernente il ravvicinamento delle legislazioni degli stati
membri relative al trasporto di merci pericolose per ferrovia e successivi
adeguamenti e modificazioni.
61. I recipienti e cisterne costruiti prima del 1° gennaio 2003, non
conformi alla normativa sopraccitata possono essere utilizzati, a bordo
delle navi in navigazione nazionale, fino a quando mantengano i requisiti
di sicurezza prescritti.
(Operazioni di imbarco e sbarco di recipienti contenenti gas (classe 2)
62. Durante le operazioni di imbarco, sbarco e trasbordo i recipienti
devono essere imbragati con mezzi idonei e non devono essere assoggettati
ad urti, trascinamenti e sfregamenti, evitando prolungata permanenza al
sole ed esposizione ad altre fonti di calore.
(Misure di sicurezza per le materie che a contatto con l’acqua sviluppano
gas infiammabili (classe 4.3)
63. Prima di iniziare qualsiasi operazione nelle stive che hanno contenuto
colli con le materie della classe 4.3, deve essere accertata l’assenza
di gas infiammabili.
64. In casi di incendio nelle zone o nei locali destinati allo stivaggio
di colli contenenti materie della classe 4.3 deve essere evitato l’impiego
di acqua, vapore d’acqua od estintori idrici e a
schiuma. In ogni caso debbono impiegarsi mezzi di estinzione a secco,
preferibilmente ad anidride carbonica oppure sabbia asciutta. In caso
di incendio di un carico vicino, qualora sia necessario l’uso di acqua
o di mezzi antincendio a base di acqua, occorre evitare di bagnare i colli
contenenti le merci appartenenti alla classe
4.3.
(Operazioni di imbarco e sbarco di materie comburenti (classe 5.1)
65.
Durante le operazioni di imbarco e sbarco devono essere osservate le seguenti
ulteriori disposizioni:
a) devono essere prese precauzioni allo scopo di evitare la penetrazione
delle materie comburenti nelle sentine ed in altri locali in cui possono
essere contenute materie combustibili, facilmente ossidabili;
b) prima di imbarcare i colli contenenti materie comburenti, deve essere
accertato che nei locali non siano presenti materiali combustibili facilmente
ossidabili, esclusi quelli eventualmente necessari per lo stivaggio dei
colli;
c) per il rizzaggio e la protezione dei colli devono essere impiegati,
per quanto possibile, materiali non combustibili. Il fardaggio con legno
deve essere, per quanto possibile, evitato.
(Misure di sicurezza per i perossidi organici (classe 5.2)
66. Qualora in un incendio siano coinvolti colli contenenti perossidi
organici è necessario usare acqua in grande quantità tenendosi
quanto più lontano è possibile. Anche i recipienti che si
trovano in prossimità dell’incendio debbono essere bagnati abbondantemente.
Dopo l’estinzione dell’incendio occorre tenere l’equipaggio quanto più
lontano possibile dai colli contenenti perossidi organici fino a quando
siano completamente raffreddati.
(Operazioni di sosta in porto e di imbarco e sbarco di materie radioattive
(classe 7)
67. In caso di sosta di materie radioattive, anche in seguito a trasbordo
da una nave ad un’altra dello stesso vettore, o di vettori diversi, o
in caso di sosta di navi trasportanti i colli medesimi, il vettore deve
preventivamente informare della durata presumibile della sosta l’Autorità
marittima interessata, la quale, sentiti il Comando provinciale dei vigili
del fuoco, il locale commissariato di P.S., e le Autorità sanitarie
del porto, può stabilire particolari prescrizioni, informandone
il competente Ufficio territoriale del Governo.
68. Prima della discarica, i locali debbono essere convenientemente arieggiati
allo scopo di eliminare i gas che vi fossero eventualmente accumulati.
69. Nelle zone in cui vengono effettuate le operazioni di imbarco e sbarco
e nelle loro immediate vicinanze non è consentita la presenza di
altre merci pericolose.
(Misure di sicurezza per le materie radioattive (classe 7)
70. Qualora, nella fase di trasporto, o di stazionamento in porto, si
verifichino incidenti comportanti una presumibile contaminazione radioattiva
non prevista o un significativo incremento del rischio di esposizione
delle persone, il vettore deve darne immediata comunicazione al locale
Ufficio territoriale del Governo ed al Comando provinciale dei vigili
del fuoco, nonché alle strutture sanitarie locali preposte.
71. Il Comandante di una nave che trasporta colli contenenti materiale
radioattivo, o chi per esso, deve ricevere dal caricatore adeguate istruzioni
che gli consentano di prendere gli opportuni provvedimenti in caso di
incidente soprattutto per quanto riguarda la eventuale contaminazione
delle persone.
72. In caso di incidente da cui derivi un danneggiamento grave, apparente
o probabile, con o senza perdita del contenuto, di colli contenenti materiali
radioattivi, il Comandante deve avvertire tempestivamente l’Autorità
marittima del porto nazionale di primo approdo che provvede ad informare
immediatamente l’Amministrazione, l’APAT, il locale Ufficio territoriale
del Governo ed il Comando provinciale dei vigili del fuoco. Nel caso la
nave sia diretta all’estero occorre, analogamente, informare l’Autorità
marittima del porto di primo approdo. Gli interventi che si dovessero
rendere necessari a seguito dell’incidente dovranno seguire le indicazioni
delle schede di emergenza (EmS) del Codice IMDG.
73. Quando un collo radioattivo è danneggiato o presenta delle
fuoriuscite, la zona deve essere isolata e soggetta, al primo porto di
scalo, a controllo di contaminazione da parte di un esperto qualificato
e, se necessario, decontaminata.
74. Deve essere evitato per quanto possibile che l’acqua potabile e le
derrate alimentari, che possono essere state contaminate in seguito all’incidente,
siano comunque consumate prima di essere state controllate e dichiarate
esenti da pericolo da un esperto qualificato.
75. L’esperto qualificato indicato nei commi 4 e 5 è quello di
cui al decreto legislativo 17 marzo 1995, n. 230, citato in premessa.
DISPOSIZIONI
RELATIVE AD IMBALLAGGI, GRANDI IMBALLAGGI E CONTENITORI INTERMEDI
(Imballaggi, grandi imballaggi e contenitori intermedi - Campo di applicazione
e disciplina)
76. Le disposizioni del presente capo si applicano agli imballaggi, grandi
imballaggi ed ai contenitori intermedi utilizzati per il trasporto di
merci pericolose ad esclusione di quelli previsti per la classe 2, gas,
per la classe 6.2, materie infettanti, quando applicabili, e per la classe
7, materie radioattive.
77. Gli imballaggi, i grandi imballaggi ed i contenitori intermedi per
il trasporto di merci pericolose devono essere conformi ad un tipo di
costruzione sottoposto alle prove ed approvato secondo le prescrizioni
previste dal Codice IMDG.
78. È consentito l’utilizzo di colli utilizzati per il trasporto
di merci pericolose provenienti da altri modi di trasporto od omologati
all’estero sui quali sia impressa una marcatura equivalente a quella prevista
dal Codice IMDG.
(Organismi autorizzati)
79. Chi intende provvedere all’approvazione di imballaggi, grandi imballaggi
e contenitori intermedi deve essere autorizzato dall’Amministrazione,
secondo le modalità di cui all’articolo 31.
(Modalità di rilascio dell’autorizzazione. Validità)
80. Al fine di ottenere l’autorizzazione, l’organismo invia apposita istanza
Lunedì, 16 Maggio 2005
email
stampa
Attenzione!
Stai per cancellarti dalla newsletter. Vuoi proseguire?
Iscriviti alla Newsletter
|