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Notizie brevi 24/06/2006

Eliminare gli spot sull’alcol al Campionato del Mondo

A chiederlo è la Risoluzione Globale di Washington


Foto Repubblica.it

 


(ASAPS) – Basta con la promozione degli alcolici durante gli eventi collegati alla Coppa del Mondo. E’ la proposta che alcune organizzazioni mediche e numerosi associazioni hanno presentato alla FIFA nei giorni scorsi. In totale sono oltre 260 i gruppi, (a questi si unisce anche l’AICAT - l’Associazione Italiana dei Club degli Alcolisti in Trattamento) che si occupano in misura diversa di giovani, salute, sport e religione che hanno sottoscritto una “risoluzione globale” nella quale si esortano gli organizzatori della manifestazione calcistica in corso in Germania, a smettere di minare i valori positivi dello sport legando l’immagine delle competizioni a quella delle grandi case produttrici di birra. Tra questi ultimi c’è Anheuser-Busch, il più grande birraio del mondo e produttore della Budweiser (Bud). Il signor “Bud” è infatti uno dei quindici partner ufficiali dell’edizione 2006 del Campionato del Mondo FIFA ed ha una grande visibilità sia durante i match sia durante le manifestazioni collaterali. La famosa birra americana, infatti, sponsorizza il premio “Il migliore in campo” di ogni singolo incontro, viene venduta durante le partite e viene “passata” molte volte durante le trasmissioni che ruotano intorno all’evento. E ora le associazioni si sono unite per dire basta. “E’ giunta l’ora d’interrompere il legame fra il marketing degli alcolici e gli eventi sportivi di alto profilo”, ha evidenziato in una nota George A. Hacker, Direttore delle Politiche sull’Alcol del “CSPI” (Centro per la scienza a difesa dell’interesse pubblico) di Washington, e membro del comitato direttivo della “Global Alcohol Policy Alliance” (Alleanza globale per la politica dell’alcol). La “risoluzione” chiede alla FIFA di esaminare il ruolo svolto dal marketing degli alcolici durante la Coppa del Mondo per verificarne “la coerenza con i valori dello sport, della salute e della correttezza, rappresentati dalle competizioni sportive internazionali”. Il 4% delle malattie ed il 3,2% di tutte le morti nel mondo sono da attribuire all’alcol, e l’alcol è il primo fattore di rischio per la salute nei Paesi a bassa mortalità ed il terzo nei Paesi industrializzati, secondo quanto afferma “The World Health Report 2002” (Il Rapporto sulla Salute nel Mondo, 2002). Inoltre la 58a Assemblea Mondiale sulla Salute ha stabilito che il bere eccessivo è fra le prime cause sottostanti: malattie, lesioni, violenza domestica contro le donne e i bambini, invalidità, problemi sociali e morti premature; esso è associato a malattie mentali; ha un forte impatto sul benessere degli individui, delle famiglie, delle comunità e della società nel suo insieme, e contribuisce alle disuguaglianze nel campo della salute. Quattro anni fa un’azione simile era stata attuata durante i Campionati del Mondo tenutisi in Francia dove venne bloccata la pubblicità della birra perché la legge francese... “proibisce la pubblicità degli alcolici”. Legge che è stata confermata dalla Corte di Giustizia dell’Ue, che ha ratificato “la restrizione sul commercio quale pratica utile alle autorità nazionali per proteggere la salute pubblica dalla pubblicità che tende invece ad incrementare il consumo di alcol”. La “risoluzione” rappresenta un allargamento della campagna in corso ad opera del CSPI, nota come “Campaign for Alcohol-Free Sports TV”, un lavoro tendente a ridurre, nell’interno degli Stati Uniti, l’esposizione dei giovani alla pubblicità alcolica attraverso gli sport trasmessi in TV. Attualmente, il 24% delle università riunite nella “National Collegiate Athletic Association” si è impegnato a sostenere la fine di tutta la pubblicità alcolica negli sport dei college radiotele-trasmessi negli Stati Uniti. Oltre che alla FIFA, la “risoluzione” sarà inviata all’Organizzazione Mondiale della Sanità, nonché ai ministeri della sanità e dello sport di tutto il mondo. L’Organizzazione Mondiale della Sanità, infatti, sta esaminando, a livello mondiale, e facendo il punto sull’alcol, in vista di un rapporto da presentare alla 60° Assemblea Mondiale sulla Salute che si svolgerà a maggio 2007. (ASAPS).


© asaps.it
Sabato, 24 Giugno 2006
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