Nel 2005 i ricorsi sono stati 587.000 (dato ancora incompleto), in aumento del 42% rispetto al 2004. Va precisato che la cifra complessiva ovviamente non comprende solo i ricorsi contro i verbali per le infrazioni al codice della strada, ma si può tranquillamente calcolare che circa il 95% delle opposizioni riguardi proprio le multe della strada, in pratica circa mezzo milione di ricorsi. Si tratta di un fenomeno ormai dalle dimensioni incontenibili. Uffici dei GdP ingolfati di ricorsi, attese sempre più lunghe, forze di polizia e relative Amministrazioni che devono sostenere il peso dell’assorbimento di energie per essere presenti ai dibattimenti, con spese rilevanti da sostenere. Va poi messo nel conto che, in media, almeno la metà dei ricorsi viene accolta, con punte in alcuni uffici del 70% degli accoglimenti e anche più, quasi che gli organismi delle varie forze di polizia fossero formati prevalentemente di incapaci. Per carità, l’errata interpretazione e applicazione della norma possono verificarsi e si verificano. Ma la percentuale degli accoglimenti suscita a dir poco perplessità. Ora si tratterà di vedere se la possibilità del ricorso al tribunale con appello avverso alle sentenze dei Giudici di Pace, porterà un riequilibrio nell’insieme (a volte molto contraddittorio) dei giudizi. Qualcuno ha detto che se un verbale su due viene annullato, forse nell’operato delle forze di polizia c’è davvero qualcosa che non va. Può darsi. Noi però pensiamo che se la percentuale è così alta e i ricorsi aumentano di quasi il 50% all’anno, forse c’è qualcosa che non va anche nei giudizi. (Asaps) | |
© asaps.it |