“Comodo, comodo, dr. Biserni. Noi monaci siamo gente
semplice: mi chiami pure Sommo Venerabile Maestro… anzi, solo Maestro, tanto
che sono anche “Sommo” e “Venerabile” è ben noto” “Va bene… Maestro Yin Yang… volevo chiederLe cosa pensa
del fatto che l’Amministratore Delegato di una nota società è stato sorpreso in
autostrada a viaggiare con la propria automobile a 311 km/h?” “Conosco il fatto, mi è stato riferito. Penso che avrebbero
dovuto togliergli subito il brevetto” “La patente, vorrà dire…” “No. Il brevetto di volo, intendo. Lo sanno tutti che non
si può andare in aereo sull’autostrada” “Ma era in macchina…” “La Realtà a voi occidentali appare diversa da quella che
è veramente. La vita è uno stato mentale, e categorizzare troppo confonde: egli
intendeva volare e in quel momento stava pilotando realmente un aereo. Ma non
si può andare in autostrada con un aereo” “Beh… la patente di guida però gliel’hanno tolta…” “Male. Era il brevetto di volo che andava revocato! Il
problema nasce dal fatto che pilotava un aereo: se fosse stato alla guida di
un’automobile, allora la cosa sarebbe stata virtuosa” “Sta scherzando?” “Io non scherzo mai: il taoismo è una disciplina dura e me
lo vieta. Prima di tutto, a quella velocità, l’energia cinetica del veicolo era
appena del 472% superiore a quella che si ha al limite canonico dei 130 km/h.
Poi, ricordi sempre che più la velocità è elevata, maggiore è la sicurezza
stradale: è legge del Tao, come pure – debbo ammetterlo - riflessione di voi
occidentali” “Non la seguo, Maestro: può spiegarmi meglio?” “Per quanto riguarda il Tao, non posso. Come dice Lao-Tzu,
il fondatore del taoismo, il Tao non può essere descritto. Stranamente, per
dire questo ha tracciato 5.000 caratteri… ma si tratta di uno dei tanti misteri
che circondano la figura del Maestro Lao. La visione occidentale è invece ben
tratteggiata da un vostro studioso, la dott.ssa Lucie Olbrechts-Tyteca, quando
dice: ”Le statistiche sostengono che piu’ tempo si passa in
automobile sulle strade e piu’ aumenta la probabilita’ di incidenti; la
prudenza consiglia quindi di possedere un’auto molto veloce e di correre a
tavoletta”. Quindi, l’Amministratore in questione stava facendo uso di
grande prudenza: l’unico errore, come ho detto, è che lui stava pensando di
pilotare un aereo, e questo non può farsi in autostrada” “Mi spiace, ma non riesco a seguirLa…” “Lei non riesce a seguirmi perché è abituato a ragionare
secondo gli schemi occidentali. Rifletta bene: se volessimo assicurare
realmente la sicurezza sulle strade dovremmo imporre a tutte le auto di
viaggiare a 300 km/h dappertutto, in autostrada e altrove” “A 300
km/h?!? E perché
questa norma aumenterebbe la sicurezza stradale?” “Perché il Tao si realizzerebbe completamente. Infatti,
poiché la gran parte dei veicoli, inclusi i mezzi pesanti, non raggiunge tale
velocità, le strade si spopolerebbero. I pochi conducenti con auto potenti
avrebbero scarse probabilità di scontrarsi e, comunque, vuoi per perdita di
controllo o accidenti improvvisi al mezzo, sarebbero prontamente eliminati dal
sistema. Tempo due mesi eviteremmo del tutto il verificarsi di incidenti
stradali” “Ma così si bloccherebbe la circolazione…” “Non è vero: la gente farebbe maggior uso di mezzi
pubblici e camminerebbe di più, con grande vantaggio per la salute, respirando
peraltro un’aria più pulita derivante dal crollo dell’inquinamento veicolare” “La seguo… ma non troppo. Le Sue parole sono un poco
oscure…” “Ricordi quello che ha scritto Lao-Tzu in chiusura al “Libro
della Norma e della sua Azione”, che è la Bibbia del Tao: “Le parole belle
non sono vere; le parole vere non sono belle”. Lo ricordi sempre
attentamente”. “Le credo, Maestro! Mi sto illuminando!” “E’ un effetto collaterale che si ha quando si comincia a
percepire il Tao. E se tutti fossero illuminati, si risparmierebbe anche
parecchia energia elettrica” “Non ci avevo pensato… mi permetta un’ultima domanda,
Maestro: in attesa che si illuminino anche i nostri legislatori, e venga perciò
imposta una velocità di 300 km/h su tutte le strade, che fare al presente in
casi come quello che ho proposto alla Sua venerabile attenzione?” “Nulla: il Tao si realizza non facendo nulla. E poi che
domanda! Che fare? Non sono mica un confuciano!” “Perché? Che avrebbe fatto un confuciano?” “Un confuciano? Probabilmente, avrebbe ritirato la patente
a vita all’Amministratore in questione; gli avrebbe chiesto di fare delle
pubbliche scuse; poi, lo avrebbe costretto a guidare per mezza giornata a 300
km/h su una pista di Formula 1; infine gli avrebbe imposto di elargire una
consistente donazione per ricerche ed azioni volte a migliorare la sicurezza
stradale” “Beh… non mi sembra tanto sbagliato… “ “Invece è sbagliato: l’ordine delle cose nasce dalla non-azione.
Solo con la non-azione la gente prova vergogna e si corregge” “Non la seguo più, Maestro…” “Veramente, è un po’ che non mi seguo più neanche io…
confesso che questa non-azione mi mette da qualche tempo a disagio… forse i
confuciani non hanno tutti i torti. Uno di loro, il Maestro Meng Tzu (che voi
chiamate Mencio), scriveva: “Lo scopo della vergogna è di farci raggiungere
una condizione in cui non ci si debba più vergognare”. Magari, succede quel
che succede perché non ci vergognamo più come prima… “ “Credo che Lei abbia ragione, Maestro…” “Bene. Adesso debbo ritirarmi per meditare. Voglio però
lasciarla regalandole un detto del Maestro Deng Ming: “Nei momenti
difficili, usate uno specchio: vi scorgerete sia la causa, sia la soluzione”
“E’ bellissimo, Maestro. Raramente mi è capitato di
ascoltare un invito all’introspezione così convincente…” “No, per carità! Era solo una banale sollecitazione a
servirsi più spesso dello specchietto retrovisore: a quanto mi raccontano
alcuni miei allievi, sembra che in occidente non ne faccia più uso nessuno”. |
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