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Notizie brevi 21/03/2006

VIGILI DEL FUOCO, IN ARRIVO I ROBOT PER AIUTARE I POMPIERI NELLE MISSIONI PIÙ PERICOLOSE. PROGETTATO ANCHE UN PROTOTIPO PER LAVORARE NEI TUNNEL IN FIAMME.

(ASAPS) PALERMO – Robot, come nei film di fantascienza, pronti ad aiutare gli uomini nelle mansioni più pericolose, come calarsi in un cunicolo o strisciare sul fondo di un’intercapedine saturata di fumo e gas: praticamente il lavoro più pericoloso del mondo, quello del Vigile del Fuoco, che purtroppo pagano troppo spesso un tributo altissimo per il soccorso della collettività. Ora però i pompieri potrebbero avere un alleato formidabile, risultato di tecniche evolute, un robot appunto. Ancora meglio: molti robot, per ora solo prototipi, progettati per raggiungere luoghi pericolosi o semplicemente troppo piccoli per consentire ad un uomo di arrivarci. In fondo, ci sono robot artificieri, che permettono agli specialisti artificieri di lavorare a distanza al disinnesco di un ordigno, o robot chirurghi, così piccoli da poter entrare nel corpo umano guidati da microcamere e da sistemi di comando impugnati dai medici in carne ed ossa. Ce ne sono altri che vanno sul fondo dell’oceano, a recuperare relitti, e persino su Marte: veri e propri automi, che possono muoversi da soli, imparare dai propri errori, studiare il terreno in cui raccogliere campioni e “scegliere”, proprio così, il passo successivo da fare. Un ricco campionario di questi prodigi della robotica sono stati presentati nei giorni scorsi ad EUROS, il convegno di settore, tenutosi a Palermo. Quello che dovrebbe sulla carta aiutare uomini e donne del 115 si chiamerà “Robogat” ed è stato ideato per lavorare in condizioni proibitive come quelle che si sono presentate ai soccorritori all’interno del tunnel del Monte Bianco, del Frejus o del Gottardo in fiamme. La Società Internazionale di Robotica e Automazione (Ieee) ne sta studiando le possibili applicazioni, come ha illustrato il professor Bruno Siciliano, del dipartimento di Informatica e sistemistica dell’università di Napoli Federico II. Finanziato dal ministero per l’Istruzione, l’Università e la Ricerca (MIUR), il progetto segue linee guida imposte per la ricerca del settore a fini di salvaguardia e di sicurezza in operazioni di salvataggio da parte della Società internazionale di robotica e automazione, ed è ormai ad un avanzato stato di esecuzione, tanto che sono già disponibili alcuni scenari operativi. Per gli interventi in galleria, ad esempio, alcuni di questi robot – a forma di siluro – potrebbero muoversi sulla volta di una galleria, fissati ad una rotaia di scorrimento ed in grado di azionare sistemi di spegnimento nel punto in cui sia necessario, guidati ovviamente da un Vigile del Fuoco al sicuro all’esterno dello scenario critico, dalla console di un punto di comando avanzato dotato di sistemi di analisi del calore e di altre “diavolerie” tecnologiche. Gli esperimenti finora eseguiti – svolti all’interno di un tunnel artificiale allestito a Pomigliano d’Arco – hanno fornito risultati eccellenti, anche se c’è ancora da lavorare. Altri prototipi, frutto di progetti congiunti tra Italia e Giappone, dovranno evolversi per interventi in scenari critici come soccorsi in caso di calamità naturali. Un altro sistema considerato rivoluzionario dagli esperti del settore, è un vigile del fuoco artificiale, creato per strisciare sul terreno e progettato in Norvegia: si chiamerà Snake Fighter. (ASAPS)


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Martedì, 21 Marzo 2006
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