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PULLMAN, CONTINUA LA SERIE NERA: STRAGI IN MESSICO ED IN INGHILTERRA. 29 MORTI NEI DUE CRASH. CONTINUANO LE INDAGINI SUL BUS DI TURISTI TURCHI PRECIPITATO IN UNA SCARPATA A ROMA: L’IPOTESI È UN GUASTO AI FRENI


(ASAPS) NEWS – Si è in attesa di conoscere quali possono essere le cause della terribile sciagura avvenuta ieri (16 febbraio) in Messico, al centro del paese, dove un autobus che trasportava pendolari della comunità di San Josè Iturbide è precipitato in un dirupo dopo aver urtato sulla barriera protettiva: il bilancio è agghiacciante, con 23 cadaveri recuperati, 14 feriti gravissimi evacuati dai vigili del fuoco e dai sanitari ed un numero ancora imprecisato di dispersi. L’incidente si è verificato attorno alle 5 del mattino (ora locale), su una strada di montagna della Sierra Gorda. Sul posto è giunta anche la polizia federale, oltre agli agenti dei comandi locali e di Stato. Terribile anche l’incidente avvenuto nel Lincolnshire in Inghilterra, sull’autostrada A52 che collega Sedgebrook e Bottesford, 160 chilometri a nord della capitale, Londra. Secondo fonti della polizia stradale, due autotreni ed un minibus sono impattati tra loro, provocando la morte di almeno 6 persone. La devastazione provocata dal sinistro è impressionante, tanto che perfino gli esperti sono incerti sulla presenza di una possibile settima vittima. Sulle cause della tragedia non sono state ancora formate ipotesi definitive; prende invece una piega precisa l’inchiesta affidata alla Polizia Municipale di Roma sulle cause che provocarono, il 7 febbraio scorso, la fuorisuscita dalla sede stradale di un pullman a bordo del quale viaggiava una delegazione di dipendenti turchi della Ford. Come ricorderete il mezzo precipitò – dopo aver lasciato con un pneumatico una lunga “virgola” sul manto stradale di tipo “scarrocciamento” – in un burrone, conficcandosi nel suolo. Morirono 12 persone, mentre altre 18 riportarono ferite di vario genere. Dati e risposte definitive giungeranno dalle perizie disposte dal Pubblico Ministero Leonardo Frisani, ma le testimonianze dei sopravvissuti sembrano far ritenere che la causa di quello “scarrocciamento”, un tipo di segno lasciato dai pneumatici che non è riconducibile alla classica frenata. Si tratterebbe semmai di un guasto ai freni, che avrebbe provocato l’aumento della velocità ed a provocare lo sfondamento del parapetto e la tragedia. (ASAPS)


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Venerdì, 17 Febbraio 2006
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