Moto contro auto sulla (contestata) pista Porsche di Nardò, muore collaudatore 35enne salentino
Lo schianto contro un'auto non gli ha lasciato scampo. È drammatico il bilancio dell'incidente avvenuto poco dopo le 10 di oggi 21 febbraio sull'anello della pista “Nardò Technical Center” marchiato Porsche, il centro prove del sud Italia unico al mondo gestito da Porsche Engineering che sorge a Nardò, dove un collaudatore di 35 anni è deceduto sul colpo nell'impatto tra la moto sulla quale si trovava e un'auto che lo precedeva.
La vittima è Mattia Ottaviano, originario di Tuglie, per il quale i soccorsi del 118 sono risultati purtroppo inutili. Le indagini su quanto accaduto sono affidate ai poliziotti del commissariato di Nardò, accorsi sul posto assieme alla polizia locale e al pubblico ministero Alessandro Prontera.
L'incidente sarebbe stato causato da un improvviso cambio di corsia della moto, che in quel momento il driver stava testando. La pista di collaudo è formata da quattro corsie, ognuna dedicata ad una velocità differente a seconda dei mezzi che vengono collaudati. La Ducati Panigale guidata dal collaudatore procedeva sulla corsia esterna ad una velocità sostenuta, regolarmente consentita dalle norme di sicurezza interne, quando per cause in corso di accertamento avrebbe invaso la corsia destinata alla velocità più bassa, dove transitava la Porsche Panamera, tamponandola violentemente. Subito dopo l'impatto la moto ha preso fuoco e Mattia Ottaviano è morto a causa delle lesioni subite, dopo essere stato sbalzato dalla moto. Le indagini coordinate dalla Procura di Lecce dovranno accertare cosa abbia causato l'improvvisa invasione di corsia, se un errore umano, un guasto meccanico oppure un malore. La dinamica dell'incidente potrebbe essere stata registrata da un'apparecchiatura che si trova su tutti i mezzi che vengono collaudati sulla pista preposti a registrarne le attività.
La pista Ntc è da mesi al centro delle polemiche. Il suo piano di sviluppo da 450 milioni di euro, approvato dalla Regione Puglia, infatti, prevede la realizzazione di altre 9 piste (in aggiunta alle attuali 12) nonché una serie di altri edifici, a scapito del bosco situato all'interno dell'anello principale, esteso per alcune centinaia di ettari, a difesa del quale si sono schierati gli ambientalisti dell'associazione Italia Nostra ed anche alcuni cittadini, riunitisi in un comitato.
«Apprendiamo con rabbia e dolore dell'ennesimo infortunio mortale avvenuto questa mattina all'interno della pista di Nardò Technical Center. Proprio oggi, giorno in cui i metalmeccanici di Fiom e Uilm scioperano per dire basta alle morti sul lavoro, in seguito al gravissimo incidente avvenuto a Firenze pochi giorni fa». Lo dichiarano in una nota Samuele Lodi, segretario nazionale Fiom-Cgil e Maurizio Oreggia, coordinatore automotive per la Fiom-Cgil nazionale. «Il giovane lavoratore di 35 anni che ha perso la vita stava con tutta probabilità effettuando una sessione di prova, quindi nel pieno svolgimento della propria attività lavorativa. Oltre alle indagini del caso che seguiranno, constatiamo che ancora una volta si tratta di un sistema di appalti che contrastiamo e che risponde sempre alla stessa conseguente logica della riduzione dei diritti. Insieme alle strutture territoriali e dopo gli opportuni approfondimenti decideremo le iniziative sindacali e legali da intraprendere» concludono.
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