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Notizie brevi 09/11/2023

Strage del bus a Mestre, l'autista Alberto Rizzotto è morto per una frattura al cranio: «Mai avuto problemi al cuore»
da corrieredelveneto.corriere.it

L'autobus precipitato dal cavalcavia il 3 ottobre provocando 21 morti e 15 feriti: era ancora vivo nel volo dal viadotto. I documenti sanitari in Procura a Venezia, inizia il recupero dei video dalla scatola nera
Alberto Rizzotto e il bus di Mestre

da corrieredelveneto.corriere.it

Alberto Rizzotto, il conducente del bus-navetta de La Linea precipitato il 3 ottobre dal cavalcavia di Mestre, era ancora vivo quando il veicolo è volato dal viadotto. L’autista quarantenne del Trevigiano è infatti morto nello schianto a terra, per una frattura al cranio. «È l’unica certezza che c’è — sottolinea l’avvocato della famiglia Rizzotto Francesco Stilo — in attesa degli esami autoptici». Sul cuore dell’autista saranno eseguiti nuovi accertamenti dopo la prima analisi eseguita da Guido Viel, medico legale che si è occupato anche dell’autopsia: la pm Laura Cameli ha affidato una seconda verifica a Cristiana Basso, docente dell’Università di Padova. Un accorgimento aggiuntivo, in un’inchiesta complessa che richiederà mesi di lavoro, alla luce della tragedia che ha provocato la morte di ventuno persone, tra cui lo stesso Rizzotto, e quindici feriti.

La famiglia e l'avvocato: «Mai sofferto di problemi al cuore»

Il sospetto di alcuni che il conducente potesse avere patologie cardiache o che avesse eseguito screening medici a seguito di un qualche malore afferente al cuore è presto smentito dalla stessa famiglia. «Prima della tragedia nessun accesso ospedaliero era stato necessario a causa di ipotetici problemi cardiovascolari — sottolinea l’avvocato —. Alberto è stato in ospedale nel giugno scorso per motivi che restano riservati ma che nulla hanno a che fare con problemi al cuore e, negli anni precedenti, gli ingressi ospedalieri erano avvenuti per motivi di routine, o per controlli legati alla sua professione». E l’esito di questi accertamenti sono stati consegnati agli inquirenti. «Tutta la documentazione sanitaria — conclude Stilo — è a disposizione della procura e fa parte del materiale dell’autopsia che entrerà anche nel nuovo esame al cuore». Quello che sarà eseguito, appunto, dalla professoressa del Bo Basso.

Le indagini sulla scatola e il cellulare: l'analisi delle immagini

Intanto inizierà il lavoro di estrazione e acquisizione del filmati che sono archiviati su un Cloud gestito da Amazon. O come è più probabile saranno innanzitutto definite le modalità con cui il perito nominato dal tribunale dovrà operare sui video registrati dalle telecamere dell’autobus elettrico Yutong in uso a La Linea. A eseguire l’operazione sarà l’ingegnere Nicola Chemello, lo stesso che si è occupato di eseguire una copia forense del cellulare di Rizzotto con l’obiettivo di verificare se stesse usando lo smartphone nel momento dell’incidente. Ogni mezzo ha a bordo quattro telecamere per supportare le manovre di guida, più altre tre interne e una quarta che punta sull’esterno e solo di queste sono conservate le registrazioni: saranno recuperati i loro video nella speranza che possano aggiungere elementi utili alle indagini che, come ha rilevato il procuratore Bruno Cherchi qualche giorno fa, si preannunciano «lunghe e complesse».

Un nuovo sopralluogo sul cavalcavia

Il 9 novembre, dalle 13, ci sarà quindi il secondo sopralluogo al cavalcavia da parte dell’esperto di infrastrutture incaricato sempre dalla procura. Si tratta dell’ingegnere Placido Migliorino che si è occupato anche del crollo del ponte Morandi a Genova. Migliorino ha chiesto (e ottenuto) 120 giorni di per il suo responso sulla condizione del manufatto che collega Mestre a Marghera. In vista della nuova perizia sul posto, il Comune ha emesso un’ordinanza che vieta il transito sul viadotto per il tempo necessario alle verifiche che il perito riterrà necessarie.

 

 


 

 

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Giovedì, 09 Novembre 2023
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