Martedì 16 Aprile 2024
area riservata
ASAPS.it su

Vietare i monopattini? Parigi va al referendum

Su decisione della sindaca Anne Hidalgo, domenica 2 aprile si voterà se mettere al bando le 15 mila «trottinette», come sono note in Francia, del servizio pubblico. I clienti sono circa mezzo milione, inclusi i turisti. Gli incidenti — per molti, inclusa la sindaca — sono «troppi», ma per gli ambientalisti «almeno non inquinano»

PARIGI — Domenica 2 aprile si vota a Parigi «a favore o contro» i monopattini in self-service. Un quesito secco per un referendum voluto dalla sindaca socialista Anne Hidalgo, e criticato come «troppo semplificatorio» dal ministro dei Trasporti, Clement Beaune, che sta preparando un decreto nazionale sui monopattini elettrici per regolamentare, ma non vietare, la trottinette.

Potranno votare i cittadini iscritti nelle liste elettorali di Parigi, compresi i cittadini registrati dell’Unione europea, che sono invitati ad andare dalle 9 alle 19 nei 20 seggi — uno per oggi arrondissement — per rispondere alla domanda «a favore o contro i monopattini in self-service a Parigi?».

I monopattini elettrici di proprietà personale sono esclusi dal referendum e potranno quindi continuare a circolare in ogni caso. Il voto riguarda circa 15 mila mezzi, gestiti dalle tre compagnie ammesse dal comune, ovvero Lime (fondata a San Francisco), Tier (Berlino) e Dott (Amsterdam).

Sembra scontato che vincerà il no
, ma anche che la partecipazione al voto sarà bassa perché molti hanno scelto di boicottare il referendum organizzato dalla sindaca Hidalgo e dal suo assessore alla mobilità David Belliard con l’intento manifesto di sbarazzarsi dei monopattini.

Molte polemiche circondano il voto, intanto per le sue modalità: solo fisico e non elettronico, solo 20 seggi quando alle ultime elezioni presidenziali e legislative i seggi erano 900, scarsa informazione e poco preavviso (è stato annunciato nel gennaio 2023).

E poi l’accanimento del comune di Parigi contro i monopattini pubblici è giudicato poco comprensibile, visto che in base al rapporto sulla mobilità commissionato l’anno scorso allo studio di consulenza «6t» gli utenti che dichiarano di avere avuto un incidente a bordo del monopattino sono la metà di quelli che lo hanno avuto pedalando sulle biciclette Velib, il servizio di bici del comune di Parigi.

E allora perché Hidalgo se la prende con i monopattini? Un sospetto è che ne faccia il capro espiatorio per convogliare il malcontento diffuso sulla sua gestione della mobilità, che si è rivelata meno «dolce» che nelle previsioni: le piste ciclabili ci sono ma poco razionali, il traffico resta caotico e nonostante il limite a 30 km/h per le auto in città e la passione collettiva per le biciclette l’atmosfera nelle strade è di grande nervosismo.

Forse Hidalgo pensa di interpretare un’insofferenza verso i monopattini elettrici che in effetti si è diffusa all’inizio del servizio, nel 2018, quando l’uso era caotico: troppe compagnie, monopattini abbandonati a caso in mezzo alla strada o sui marciapiedi, condotta pericolosa degli utenti. Ma dal settembre 2020 le compagnie sono state ridotte a tre, i mezzi possono essere presi e lasciati solo nelle aree contrassegnate (il sistema del geofencing impedisce la fine della corsa se il monopattino è fuori dal parcheggio prestabilito) e gli utenti tendono a usarli in modo più responsabile. Il ricorso ai monopattini in self service è esploso, con un aumento delle corse del 90% dal settembre 2021 all’agosto 2022.

I clienti sono quasi mezzo milione, e il settore dà lavoro a 800 persone. La conformazione di Parigi favorisce il ricorso al monopattino elettrico pubblico: una grande capitale relativamente poco estesa — lunga 10 chilometri e larga 8 —, generalmente in pianura tranne eccezioni (per esempio le alture di Montmartre o Menilmontant), con centinaia di chilometri di piste ciclabili e il 70 per cento di cittadini che non possiedono alcuna auto e migliaia di turisti che adorano muoversi in superficie piuttosto che rinchiudersi in metropolitana, che peraltro non ha mai più ritrovato i livelli di efficienza pre-Covid.

Se il bando alle trottinette pubbliche venisse approvato, molti finirebbero per tornare a mezzi più inquinanti come taxi o auto Uber. Le polemiche riguardano anche le tre compagnie, che non hanno esitato a pagare non pochi influencer sui social media perché incitassero i giovani ad andare a votare a favore domenica e che, nel caso di Lime, hanno promesso 10 minuti di corsa gratuita in cambio di una prova di iscrizione alla lista elettorale.

La legittimità del referendum – il quorum non è stato stabilito - dipenderà da quante persone andranno effettivamente a votare. Proprio nei giorni dei continui trasporti dei mezzi pubblici a causa degli scioperi contro la riforma delle pensioni, e quando ormai sembrava che la città avesse trovato un equilibrio sui monopattini pubblici, Parigi potrebbe essere la prima capitale a eliminare il servizio dopo averlo autorizzato (Oslo e Copenaghen lo hanno sospeso e poi reintrodotto dopo alcuni aggiustamenti, e Barcellona non lo ha mai permesso).

di Stefano Montefiori

da corriere.it


Il voto riguarda circa 15 mila mezzi, gestiti dalle tre compagnie ammesse dal comune.

Venerdì, 31 Marzo 2023
stampa
Condividi


Area Riservata


Attenzione!
Stai per cancellarti dalla newsletter. Vuoi proseguire?

Iscriviti alla Newsletter
SOCIAL NETWORK