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Notizie brevi 20/10/2022

Bologna rallenta: tra un mese la delibera per la velocità massima di 30 km orari

L’impegno sul limite di velocità sarà esteso a quante più strade possibili per evitare incidenti stradali mortali

Quella che fino a pochi giorni fa era una petizione, sottoscritta da migliaia di cittadini preoccupati dall’epidemia di incidenti e morti sulle strade, entro la fine del 2023 sarà realtà. «Nel prossimo mese porteremo in giunta una delibera che decreterà Bologna città 30», ha detto il sindaco Lepore presentando il bilancio del suo primo anno a Palazzo d’Accursio, annunciando l’avvio di un percorso che — stando al progetto di fattibilità tecnica ed economica del piano per stabilire il limite dei 30 km orari in città (esclusi viali e strade a scorrimento veloce) — punta a completare i lavori «entro il secondo semestre 2023».

Serve tempo per la città slow

D’altronde non basta rivedere la segnaletica orizzontale e piantare qualche cartello per trasformarsi in una città slow. «Nelle settimane scorse abbiamo appaltato 100.000 euro per i cartelli stradali», dice il sindaco, ma «ci vorrà tempo per realizzare la città 30 dappertutto. Non basta decidere una regola, bisogna fare anche le opere». Lo ha spiegato qualche giorno fa l’assessore alla Mobilità Valentina Orioli, rispondendo in question time a una pioggia bipartisan di domande sugli incidenti in città. «Per avere una città più sicura è necessario anche modificare la forma delle strade, specialmente nelle aree residenziali, rendendo un po’ più tortuoso il percorso delle auto a beneficio della sicurezza di pedoni e ciclisti». Oltre ai cartelli e al timore delle multe, in molti casi sarà anche una nuova morfologia delle strade a far guidare gli automobilisti con lentezza.

«Decisione irreversibile»

«Questa decisione sarà irreversibile — sottolinea Lepore — perché abbiamo un aumento importante dell’incidentalità e della mortalità sulle strade di Bologna, come a Firenze, Milano e Roma. Abbiamo bisogno di scelte coraggiose e la città 30 lo è». Insieme all’atteso potenziamento dell’Sfm, alle nuove piste ciclabili e ai 14 milioni di interventi per la sicurezza dei cosiddetti «punti neri» della rete stradale, l’obiettivo è «proporre un nuovo modo di muoversi, affermare il diritto alla vita delle persone e convincerci che una città progressista — insiste il sindaco — può andare in una direzione innovativa senza far del male all’economia o promuovere il conflitto tra le persone».

«Cittadini coinvolti»

Per arrivare senza strappi alla meta di una Bologna più lenta ci saranno «laboratori di quartiere e incontri di bilancio partecipativo. Faremo della città 30 un grande momento di incontro e di ascolto delle persone», promette Lepore, per cui con «un investimento piccolo si farà la differenza, come hanno fatto i T-Days negli scorsi dieci anni». Resta da capire fin dove si spingerà Palazzo d’Accursio nel chiedere ad automobilisti e motociclisti di rallentare. Il limite dei 30 km orari non varrà sui viali di circonvallazione e sulle strade a scorrimento veloce, come l’asse attrezzato Bologna-Casalecchio o le direttrici a tre corsie (ad esempio Alcide De Gasperi o Stalingrado). In bilico il destino delle principali strade centro-periferia, come via Massarenti o via Mazzini: saranno i prossimi atti del Comune a stabilire se la velocità dovrà calare anche lì.

da corrieredibologna.corriere.it

 

Giovedì, 20 Ottobre 2022
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