Giovedì 02 Maggio 2024
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Morti in A4, la lettera del medico-soccorritore intervenuto per primo: «Provo tristezza e frustrazione»
«Quello che ho visto è difficile e duro da descrivere, arduo da esternare». Mentre la città di Riccione attende l’arrivo delle salme delle sette vittime della strage della A4, ai cittadini romagnoli sono arrivate le condoglianze del medico che nel pomeriggio è arrivato per primo sul punto dell’incidente insieme con gli altri soccorritori del 118.
Il lungo messaggio
Si tratta di Matteo Scarparo, medico d’urgenza ed emergenza del Suem di San Donà di Piave nel Veneziano. Giunto lungo l’autostrada A4 nella speranza, subito appesa a un filo, di poter strappare alla morte anche solo una di quelle vite, quelle di Maria Aluigi, Alfredo Barbieri, Francesca Conti, Rossella De Luca, Valentina Ubaldi e Massimo Pironi. «Quello che resta oggi – ha scritto il medico in un messaggio inviato all’amministrazione comunale ma rivolto all’intera cittadinanza - è il nostro sentimento di tristezza per quanto accaduto e di frustrazione per ciò che non abbiamo, purtroppo, potuto fare per le vittime».
Scarparo: «Nel nostro territorio incidenti stradali spesso mortali»
Ed è ancora vivo il ricordo di Romina Bannini, che molti si erano illusi di poter incontrare ancora. «Abbiamo tentato di lottare fino all’ultimo per lei». Che il messaggio del medico non sia mera retorica, lo si evince da un passaggio: «a causa delle caratteristiche del nostro territorio, ci troviamo spesso a operare in teatri caratterizzati da incidenti stradali gravi e spesso mortali». Perché mentre in Romagna si fatica ancora ad elaborare i lutti, in Veneto c’è chi chiama «maledetto» il tratto di autostrada dell’A4 in cui è avvenuta la tragedia.
da corrieredelveneto.corriere.it
La lettera con l'umano sfogo del medico del 118 che è intervenuto per primo nel disastroso incidente della A4 che ha causato 7 vittime
«Quello che ho visto è difficile e duro da descrivere, arduo da esternare». Comprendiamo lo sfogo di questo medico e della sua squadra di sanitari in una situazione drammatica che capita spesso alla vista anche degli agenti della Stradale in autostrada che poi faticano a spogliarsi di quelle tristissime immagini quando tornano a casa dai loro figli. (ASAPS)