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Editoriali 13/11/2020

Domenica 15 novembre
Giornata mondiale del ricordo delle vittime della strada
Una riflessione dell’ASAPS

Il covid, al momento in cui battiamo sulla tastiera questa riflessione, ha causato in questo anno feroce un milione e 300mila morti. Coincidenza macabra vuole che sia la stessa cifra di vittime della strada in un anno sul pianeta. Ovviamente l’ “aiuto” non richiesto del covid determinerà per il 2020 un calo notevole di incidenti e di vittime per il semplice fatto che ci siamo mossi meno, molto meno. Lo abbiamo visto anche in Italia nella primavera scorsa in corrispondenza del primo severo lockdown si è registrato un calo degli incidenti intorno al 50% e dei morti di oltre il 70%. Però appena è tornato il semaforo verde che dava il via libera, la sinistrosità stradale è tornata a far segnare numeri pesanti. L’ASAPS che cura puntigliosamente la raccolta dei dati con i suoi 23 Osservatori ha registrato nei soli 13 fine settimana estivi ben 167 incidenti mortali col coinvolgimento di motociclisti, nei tre mesi estivi sono morti 21 bambini sulle strade!! Chi ne ha parlato? Nessuno! Intanto le piccole vittime hanno raggiunto già il numero complessivo di 35 morti. Poi potremmo aggiungere anche i 225 pedoni uccisi sulle strade nonostante la riduzione della mobilità.

Ora con questo nuovo parziale lockdown certamente la sinistrosità tornerà a calare, lo vediamo già dai dati del nostro Osservatorio sulle stragi del sabato sera. Ma attenzione se nel 2020 scenderemo sotto la cifra delle 3.173 vittime del 2019 (prevediamo un assestamento intorno al numero di 2.400/2.500) senza provvedimenti adeguati sarà solo un effetto ottico, e dopo la sconfitta del covid (perché lo sconfiggeremo vero?) si tornerà ai picchi precedenti e forse anche peggio. Ma le vittime di questo virus della violenza stradale sono in questo caso in gran numero dei giovani.

Ecco non dimentichiamolo. Senza un miglioramento della struttura stradale, senza una educazione stradale e una formazione adeguata alla guida, senza una attesa riforma del CdS  e soprattutto senza la garanzia di una costante vigilanza delle forze di polizia e delle polizie locali sulle strade, che vediamo però numerose giustamente per i controlli sulla normativa anti covid, noi continueremo a perdere la sfida col virus della violenza stradale che si alimenta di distrazione, velocità, alcol e soprattutto di indifferenza.
Intanto però continuano ad essere rare le sentenze di vera giustizia nei confronti delle vittime degli incidenti stradali, anche la legge sull’Omicidio stradale con il sistema incrociato dei patteggiamenti e delle attenuanti si sta rivelando scarsamente efficace, dopo una prima fase post legge 41/2016 con condanne in alcuni casi significative nei confronti dei conducenti ubriachi o drogati che uccidevano, si sta tornando ai livelli di condanna precedenti, mediamente intorno ai 3-4 anni e in parecchi casi anche meno.
Il ricordo delle vittime della strada sarebbe reale solo di fronte a un giustizia reale con  condanne adeguate nello spirito della legge sull’Omicidio Stradale.
 
Giordano Biserni
ASAPS


Il covid, ha causato in questo anno feroce un milione e 300mila morti. Coincidenza macabra vuole che sia la stessa cifra di vittime della strada in un anno sul pianeta. (ASAPS)

 

Venerdì, 13 Novembre 2020
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Tag: Editoriali.
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