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Notizie brevi 08/07/2004

Furti d’auto, la Guardia di Finanza sequestra i Block Shaft e i blindocar: non rispettano - dicono le Fiamme Gialle - le norme di sicurezza. Ma le aziende si difendono: "siamo in regola".

Furti d’auto, la Guardia di Finanza sequestra i Block Shaft e i blindocar: non rispettano - dicono le Fiamme Gialle - le norme di sicurezza. Ma le aziende si difendono: "siamo in regola".

(ASAPS) NAPOLI — Decine migliaia di automobilisti li avevano acquistati, per tenere lontani i ladri d’auto dai propri veicoli, parcheggiati nelle strade sempre meno sicure delle nostre città. Si chiamano "Block Shaft" e "Blindocar", ritenuti tra i pochi strumenti passivi davvero in grado di scoraggiare i topi d’auto, tanto da farne un successo e un marchio di sicura affidabilità. Un’inchiesta della procura di Napoli, però, in cui sono impegnate le fiamme gialle della provincia partenopea, avrebbe raccolto elementi di prova che evidenzierebbero — secondo quanto riportato sul quotidiano Il Mattino — effetti deleteri sugli organi sterzanti dei veicoli, arrivando a disporre il sequestro dei dispositivi su tutto il territorio nazionale. Secondo i magistrati inquirenti, infatti, "i congegni sono difformi alle direttive europee e mancano dei requisiti fondamentali tesi a garantire la sicurezza del guidatore e, più in generale, della circolazione stradale". Un accusa davvero grave, che colpisce al cuore due aziende, la "Blindocar" di Pozzuoli (Napoli) e la "Block Shaft" di Monopoli (Bari), che avevano fatto della sicurezza la propria bandiera e che aveva consentito di piazzare centinaia di migliaia di pezzi nell’ultimo decennio. Proprio loro, le due società finite nel mirino degli investigatori, si difendono strenuamente, annunciando ricorsi per ottenere i dissequestri degli attrezzi. Sono proprio loro che ribattono ai risultati delle indagini condotte dal Nucleo Speciale per la tutela della concorrenza e del mercato, che hanno operato per garantire il rispetto di direttive comunitarie (riprese dalla normativa italiana) che impongono il divieto di installare in maniera permanente gli antifurti meccanici sul piantone dello sterzo dell’automobile. Si tratta delle direttive 95/56 (Dispositivi di protezione contro un impiego non autorizzato dei veicoli a motore) e 92/59 (Sicurezza generale dei prodotti). In sostanza, quello che gli inquirenti temono, è che la presunta violazione della norma possa comportare collassi degli organi sterzanti in caso di impatto, con gravi conseguenze per il conducente. La Blindocar, del resto, ha comunicato sul proprio sito che "Esistono in commercio antifurti bloccasterzo aggiuntivi, che prevedono la sostituzione dell’asse di sterzo originale eseguendo forature e saldature, con l’aggravante di non lavorare sul proprio, ma fornendone uno già modificato usato in sostituzione dell’originale. Tutto ciò — concludono — è pericoloso ed illegale". Staremo a vedere come andrà a finire. (ASAPS)

Giovedì, 08 Luglio 2004
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