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Notizie brevi 09/07/2004

La lettera Giudici di Pace: lo sfogo e l’amarezza di due operatori di Polizia.

La lettera
Giudici di Pace: lo sfogo e l’amarezza di due operatori di Polizia.

Gentile redazione del Centauro,

chi vi scrive sono un sempre più sfiduciato Ispettore di Polizia Municipale ed un Agente Scelto.
Perché sfiduciati? È presto detto. Anche oggi sono di ritorno da un’udienza dal giudice di pace, scusate il minuscolo ma proprio non mi riesce di considerare questa categoria con la maiuscola, udienza persa anche se ancora non ne comprendo il motivo.

La controparte è un eminente avvocato che "lavora" per varie assicurazioni e, quindi, è spesso dal g.d.p.
Nel corso del dibattimento ho più volte sottolineato che l’infrazione è stata commessa ed accertata "de visu" ma il giudice nemmeno mi ascoltava, ho affermato che il ricorso per questi motivi era già stato rigettato, nonostante l’audizione del trasgressore, anche dal Prefetto, ma a nulle sono valse le mie ragioni. Sono stato ascoltato come teste, essendo anche firmatario del verbale, ho confermato che l’avvocato è passato con il semaforo rosso e che quanto da noi verbalizzato gode di fede privilegiata fino a querela di falso (che tengo a precisare non è stata proposta), ma a nulla è servito. L’avvocato ha presentato un’ulteriore memoria ed il sottoscritto ha chiesto termine per confutare le affermazioni dello stesso ma la controparte ha rinunciato al deposito, in linea teorica perché poi è stata comunque inserita nel fascicolo ed il giudice se l’è letta per bene prima di emettere la sentenza in cui ha affermato semplicemente che accoglie il ricorso senza precisare le motivazioni (attenderò il dispositivo completo).

Vorrei precisare che presso gli uffici del giudice di pace della nostra città siamo ormai avvezzi a decisioni di questo genere, nel passato abbiamo visto nell’ordine:

-  annullare un verbale della Polstrada elevato ad un camionista croato per inversione di marcia in autostrada perché redatto solo in lingua italiana;

-  annullare un verbale della Polstrada per guida in stato di ebbrezza (valore alcolico 2.2) perché la pattuglia ha affermato che si trattava di un controllo a campione, senza valutare la pericolosità di un ubriaco alla guida e soprattutto senza tenere conto di un regolamento che allora vietava la guida con un limite superiore a 0.8;

-  annullare un verbale del Comando a cui mi pregio di appartenere perché il valore etilico rilevato 0.58 poteva essere provocato da diabete o colesterolo alto, ovviamente non supportato da alcun certificato medico, anche in virtù del fatto che anche in udienza il trasgressore era di colorito rosso (il fatto che puzzasse di vino il giudice non l’ha rilevato ma sono certo che se sottoposto ad etilometro avrebbe dato nuovamente risultato positivo). Ora capirete la mia sfiducia, sono stato investito ed ho rischiato la stessa fine almeno altre due volte, per poi sentirmi dire che dobbiamo essere più visibili per garantire una maggiore sicurezza, a che pro visti i risultati con questa categoria di persone?

Un’ultima chicca: oggi un altro giudice di pace, sempre della città dove lavoriamo, gongolava nel dire di aver trovato un cavillo giuridico per archiviare tutti gli accertamenti effettuati con il Telelaser.

Cosa ne pensate? È possibile che nessuno spieghi ai politici come effettivamente stanno le cose dopo i loro tentativi di arginare la guerriglia che tutti i giorni vediamo sulle strade? Tutti si preoccupano della sicurezza negli esodi e nei week-end ma poi
?

Lettera firmata

Venerdì, 09 Luglio 2004
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