Sicurezza
e velocità sulle strade sul Corriere della Sera. |
Ho resistito
alla prima lettera dei giorni scorsi di un ammiratore della velocità
che esaltava il fatto che in Germania si potesse viaggiare anche a 200
Km/h nelle autostrade e che non era certo la velocità la causa
degli incidenti stradali. Intanto questo non è vero, la velocità
è sempre la causa o concausa della gravità di un sinistro
e l’aumento medio della velocità di un Km determina un aumento
della sinistrosità del 2% , l’abbassamento della velocità
media di 5 chilometri su tutte le strade determinerebbe un calo di diverse
migliaia di vittime in Europa (Studi CNR e Commissione Ue). A ciò si aggiunga che con l’aumento della velocità aumenta anche, in maniera esponenziale, la gravità di un impatto. A parte
che in Germania i tratti senza limite sono pochi, non si capisce come
mai non si citi l’Inghilterra dove la velocità massima consentita
è di 120 Km/h e in quel Paese, con l’adozione di serie misure,
la sinistrosità negli ultimi anni è diminuita di circa
il 50%. E poi, molti di questi veicoli che marciano nelle corsie sbagliate, quando vedono la pattuglia fare capolino dallo specchio retrovisore provvedono subito a tornare su quella giusta. Si accusa
la polizia di sistemare male i misuratori di velocità? Falso.
Sul tratto appenninico della A1, per esempio, ci sono una trentina di
postazioni fisse autovelox, sistemate tutte nelle curve più pericolose
o all’uscita dalle gallerie più insidiose. In questo tratto,
dove vige una limitazione di 110 orari, vengono rilevate auto e moto
a 190 km/h ed oltre. Negli ultimi
10 anni sono morti 27 agenti della Stradale in servizio, ben 19 (70%)
in autostrada, dove opera il 30% dell’organico. Per questi 19 caduti
la causa è stata individuata quasi sempre in velocità
non adeguate al tratto interessato, alla deviazione in atto, al fatto
che mentre gli agenti rilevavano incidenti regolarmente presegnalati
con cartellonistica e torce, alcuni "tifosi" della velocità
sono loro piombati addosso a velocità elevata per non dire folle. Giordano
Biserni |