Nel ricordo di Paolo Borsellino e dei 5 agenti della sua scorta
19 luglio 1992 – 19 luglio 2019
«La lotta alla mafia, il primo problema da risolvere nella nostra terra bellissima e disgraziata, non doveva essere soltanto una distaccata opera di repressione, ma un movimento culturale e morale che coinvolgesse tutti e specialmente le giovani generazioni, le più adatte a sentire subito la bellezza del fresco profumo di libertà che fa rifiutare il puzzo del compromesso morale, dell'indifferenza, della contiguità e quindi della complicità…». «Ho sempre accettato, più che il rischio, le conseguenze del lavoro che faccio… So che è necessario che lo faccia e che lo facciano tanti altri assieme a me…».
Dopo la strage di Capaci del 23 maggio 1992 nella quale morì Giovanni Falcone, il giudice Borsellino sapeva di essere condannato (qui l'audio inedito uscito nei giorni scorsi e qui i commenti di Maria Falcone e Giuseppe Ayala). La Fiat 126 imbottita di tritolo che lo aspettava in Via D'Amelio, a Palermo, esplose alle 16.58 del 19 luglio 1992. Paolo Borsellino aveva 52 anni.
Agente della Polizia di Stato Emanuela Loi, Scorta Giudice Borsellino, Medaglia d'Oro al Valor Civile |
Assistente Capo della Polizia di Stato Agostino Catalano, Scorta Giudice Borsellino, Medaglia d'Oro al Valor Civile |
Agente Scelto della Polizia di Stato Walter Eddie Cosina, Scorta Giudice Borsellino, Medaglia d'Oro al Valor Civile |
Agente della Polizia di Stato Vincenzo Li Muli, Scorta Giudice Borsellino, Medaglia d'Oro al Valor Civile |
Agente Scelto della Polizia di Stato Claudio Traina, Scorta Giudice Borsellino, Medaglia d'Oro al Valor Civile |
Per non dimenticare il coraggioso magistrato e i 5 poliziotti morti con lui nell’esplosione della bomba. Un dovere. (ASAPS)