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Notizie brevi 03/05/2019

Divieto di riposo in cabina? Per la Commissione la sanzione è possibile solo in flagranza di violazione
da uominietrasporti.it

Per sanzionare la violazione del divieto di riposo in cabina da parte di un autista serve la flagranza della violazione, vale a dire il conducente può essere multato soltanto se viene trovato a consumare in cabina il riposo lungo di 45 ore che invece dovrebbe trascorrere altrove. È questa la conclusione a cui è giunta la Commissione Europa, dandone notizia all’IRU (organizzazione mondiale del trasporto) in un’apposita lettera.

La ragione di questa puntualizzazione deriva dal fatto che in alcuni paesi come la Francia gli agenti di polizia in fase di controllo chiedono agli autisti di mostrare i documenti o le ricevute con cui dimostrare il luogo in cui, anche rispetto ai 28 giorni precedenti, avessero trascorso il riposo di 45. Una pratica questa giudicata non consentita, visto che non esiste una norma che la preveda. E anzi, nell’art. 36 del Regolamento 165/2014, laddove si passano in rassegna i documenti di viaggio che l’autista deve tenere a bordo per giustificare la propria posizione lavorativa, non figura tali scontrini. Ragion per cui la Commissione ribadisce la piena legittimità del divieto di trascorrere il riposo settimanale in cabina, ma puntualizza che per sanzionarne la violazione è necessario trovare l’autista all’interno del veicolo quando è in corso il riposo di 45 ore. Ecco perché se anche qualche azienda avesse subito sanzioni conseguenti alla mancata esibizione dei documenti giustificativi della notte trascorsa in una foresteria, ha titolo per chiedere un rimborso.

da uominietrasporti.it

Venerdì, 03 Maggio 2019
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