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Il gravissimo incidente di Forlì con una ragazza di 26 anni strappata alla vita da una conducente ebbra alla guida è il paradigma di una situazione assurda di carenza dei controlli, con la criminalizzazione dell’utilizzo degli etilometri e con frequenti archiviazioni per fatto di lieve entità. La strada è l’unico luogo nel quale l’alcol uccide anche gli innocenti

Il gravissimo incidente di domenica mattina 7 aprile a Forlì nel quale una ragazza di 26 anni ha perso la vita,  realizza il paradigma dei rischi spesso sottolineati dall’ASAPS.
L’ombra lunga dell’alcol si estende anche alle ore diurne e non è prerogativa delle sole notti del fine settimana, anche le donne purtroppo stanno cadendo  sempre più spesso nell’abuso di alcolici.

La carenza di etilometri a disposizione delle pattuglie, con circa la metà dei misuratori di alcol delle Polizia Locali e della Stradale, fermi per diversi mesi in occasione delle revisioni annuali come denuncia l’ASAPS da oltre due anni.
La scarsità di pattuglie sul territorio che chiedano patente, libretto e soffio... Ma ne vediamo tante però intorno agli stadi e palazzetti dello sport.
La messa sotto accusa della funzionalità degli etilometri stessi con ricorsi seriali alla magistratura al fine di vanificarne l’utilizzo pratico. Propria a Forlì abbiamo visto mesi fa la denuncia (poi archiviata) a carico di agenti della Polizia Stradale per aver utilizzato a loro insaputa un etilometro non revisionato.

Le sempre più frequenti archiviazioni  sul territorio nazionale del reato di cui all’articolo 186 CdS ai sensi dell’articolo 131 bis del C.P. perché l’ebbrezza, anche con valori elevati di  1,2 o 1,3 g/l, viene ritenuto reato di lieve entità solo per fatto che il conducente non è incorso in un incidente stradale e magari è collaborativo con le forze di polizia.
Questo quadro complessivo delinea uno sfaldamento del fronte antialcol. Dove sono finite le campagne contro le guida in stato di ebbrezza come: “Brindo con prudenza” o “Fai un pit stop “?

L’ASAPS lo denuncia da tempo  con chiarezza,  siamo di fronte a un evidente regresso nell’impegno antialcol e le conseguenze non possono essere che queste. La strada diventa una tombola nella quale un ubriaco estrae un numero ed oggi è toccato ad una povera e incolpevole ragazza di 26 anni strappata alla vita dall’incoscienza di una conducente che ora però – grazie alla legge sull’Omicidio stradale – rischia una pena da 8 a 12 anni e una revoca della patente per 15 anni. Tanto per ricordarlo a quanti pensano di rimanere sempre impunti.
L’ASAPS si stringe nel dolore della famiglia della giovane donna e chiede un ulteriore salto di qualità nel contrasto all’alcol sulla strada. Non si può morire così!

Forlì 8 aprile 2019

Giordano Biserni
Presidente ASAPS

>Incidente mortale Forlì, guida ubriaca e uccide 26enne sul marciapiede. Le foto
La tragedia in viale Salinari. La vittima è stata presumibilmente colpita anche dal palo divelto dalla vettura 'impazzita' condotta dalla 20enne


Ventisei anni la vittima. Stessa età l’investitrice con un valore alcolemico di 1,78 g/l alle 10 del mattino!! La strada diventa una tombola nella quale un ubriaco estrae un numero e questa volta  è stato  quello di una povera e incolpevole ragazza. Il sistema sta tornando fuori controllo per carenza di etilometri, carenza di controlli, ricorsi seriali e archiviazioni per “fatto di lieve entità”. Siamo all’assurdo ma con dei colpevoli. (ASAPS)

Lunedì, 08 Aprile 2019
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