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Notizie brevi 08/11/2018

Lele Reali, il carabiniere travolto da un treno a Caserta mentre rincorreva un ladro

Emanuele Reali, il carabiniere morto a Caserta. «Pensava agli altri e alla sua divisa». E la pagina Facebook dell’Arma lo ricorda citando un verso di Guccini
Emanuele Reali con la famiglia

È morto per un aspirapolvere e un frullatore. Questo era il bottino del ladro che Emanuele Reali, vice brigadiere dei carabinieri in servizio al nucleo operativo di Caserta, si era messo a inseguire martedì sera. Nel tentativo di raggiungerlo ha scavalcato il muretto della ferrovia, è scivolato sul binario bagnato ed è stato travolto da un treno in transito. Aveva 34 anni e tutti lo chiamavano Lele. Era sposato e padre di due bimbe. La sua tragedia ha colpito Caserta, ma anche Cascia, la città in cui la famiglia Reali vive, e Rieti, dove era nato il sottufficiale. Chi lo conosceva adesso dice che «era un eroe», «uno che pensava sempre agli altri». Lo zio paterno, Piero, consigliere comunale di Cascia, ieri ricordava la «dedizione assoluta» a quella divisa che aveva deciso di indossare. «Non si tirava mai indietro, per questo era un eroe nella vita quotidiana e lo ha dimostrato con questo ultimo gesto».

 

Su Facebook il ricordo dei colleghi

I carabinieri lo hanno voluto onorare in modo insolito. Sul profilo Facebook dell’Arma lo ricordano citando un famoso brano di Francesco Guccini, «La locomotiva». «È morto schiantato da un treno Emanuele Reali, figlio di genitori che non è naturale siano destinati a sopravvivergli, marito di una donna a cui mancherà come l’aria, padre di due bimbe così piccole che a stento lo ricorderanno — si legge nel post—. La sua fine richiama alla mente “La locomotiva” di Guccini, anche se è proprio un’altra storia. Ma c’è un verso di quella canzone che recita: gli eroi son tutti giovani e belli. Era giovane Emanuele, quanto l’entusiasmo che lo ha spinto a rincorrere un reo senza preoccuparsi delle conseguenze, al buio lungo il binario di una ferrovia. Ed era bello quanto il suo atto coraggioso, unicamente dedito al dovere».

L’inseguimento

Tutto comincia martedì mattina con una operazione di routine. In via Pier Paolo Pasolini, all’interno del parco «La Selva», i carabinieri del nucleo operativo bloccano due ladri; nella loro auto ci sono i «ferri del mestiere», due radio ricetrasmittenti, una pistola giocattolo e la refurtiva: l’aspirapolvere e il frullatore, appunto. Due complici sono riusciti a fuggire con un’altra vettura, ma sono stati identificati rapidamente. Il caso vuole che in serata li intercetti fuori da un bar di via Ferrarecce la pattuglia di cui fa parte Emanuele Reali. Uno dei ladri viene subito ammanettato, l’altro riesce a scappare a piedi dirigendosi verso la ferrovia. Il vice brigadiere si lancia all’inseguimento a piedi, scavalca il muretto, scivola e viene travolto dal treno locale partito da Piedimonte Matese e diretto a Napoli Centrale. Una morte orribile sotto gli occhi dei colleghi che non riescono a far nulla se non costatarne il decesso.

 

Il messaggio di Salvini

Il ladro che inseguiva è ancora in fuga. I colleghi dell’Arma gli danno la caccia, sono certi che riusciranno a scovarlo. Anche questo è un modo per rendere onore al povero Lele. Per lui, ieri, sono arrivate le parole dei vertici dell’Arma e delle istituzioni. A cominciare dal comandante della Legione Campania, Maurizio Stefanizzi. Anche il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, ha inviato un messaggio di cordoglio. Intorno alla famiglia si sono stretti gli abitanti di Bellona, dove Emanuele viveva con la moglie e le due figlie. I funerali si svolgeranno domani a Piana di Monte Verna, in provincia di Caserta, di cui è originaria la moglie di Emanuele Reali. Il sindaco del capoluogo, Carlo Marino, ha proclamato un giorno di lutto cittadino. «Non è soltanto un atto formale o dovuto — dice — ma l’esigenza di trasformare in qualcosa di concreto un sentimento comune dell’intera cittadinanza».

 
di Titti Beneduce
da corriere.it

Su Facebook il ricordo dei colleghi citando un famoso brano di Francesco Guccini, «La locomotiva».
I carabinieri lo hanno voluto onorare in modo insolito. Sul profilo Facebook dell’Arma lo ricordano citando un famoso brano di Francesco Guccini, «La locomotiva». «È morto schiantato da un treno Emanuele Reali, figlio di genitori che non è naturale siano destinati a sopravvivergli, marito di una donna a cui mancherà come l’aria, padre di due bimbe così piccole che a stento lo ricorderanno — si legge nel post—. La sua fine richiama alla mente “La locomotiva” di Guccini, anche se è proprio un’altra storia. Ma c’è un verso di quella canzone che recita: gli eroi son tutti giovani e belli. Era giovane Emanuele, quanto l’entusiasmo che lo ha spinto a rincorrere un reo senza preoccuparsi delle conseguenze, al buio lungo il binario di una ferrovia. Ed era bello quanto il suo atto coraggioso, unicamente dedito al dovere». (ASAPS)

Giovedì, 08 Novembre 2018
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