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Notizie brevi 12/10/2004

da "Il Giornale di Sardegna" - Uno sbronzone lungo la 131 bis

da "Il Giornale di Sardegna"

Uno sbronzone lungo la 131 bis

Cristina Cossu.
Il più sbronzo d’Italia zigzagava come un pazzo l’altro giorno lungo la 131 bis. Guidava una Lancia Y, non correva tanto. Però ha fatto sorgere più di un sospetto alla pattuglia della polizia che faceva controlli tra Ottana e Nuoro. L’auto andava da una corsia all’altra, su una strada che – come si sa non ha guardrail ed è tra le più pericolose del mondo. Il comandante Corda e l’agente di turno hanno sudato prima di riuscire a fermarla.
Al volante c’era un ragazzo di ventisei anni, ubriaco fradicio. Anzi molto di più. Quello che già si capiva dopo una prima occhiata e una zaffata è stato confermato scientificamente dalla prova del palloncino. Tasso alcolico a quota 4,2, il massimo consentito per stare in macchina è 0,50, i medici sostengono che oltrepassata la soglia 4 si rischia tranquillamente il coma etilico. Ora, il Comandante CORDA ha alle spalle un’onorata carriera di trent’anni, la maggior parte dei quali trascorsi in Barbagia. In altre parole: ebbri, alticci, bevuti, avvinazzati, ne ha sicuramente conosciuti. E – sottolineiamo – i suddetti aggettivi non sono usati in senso negativo. Lo diciamo con simpatia e solidarietà: nelle zone interne dell’isola trascorrere tempo a chiacchierare con gli amici al bar di politica e mali sociali fa parte di cultura e tradizioni. Quindi, le forze dell’ordine, nell’esercizio del loro dovere e impegnati in una campagna di controllo e prevenzione, contravvenzioni sul tema ne hanno certo comminate parecchie. Ma trovarsi di fronte uno in quelle condizioni, quello no, al comandante CORDA non era veramente mai successo.
Probabilmente deve aver provato anche un pizzico di compassione quando il giovane, biascicando, sputacchiando e reggendosi a malapena in piedi, appoggiato al cofano ha fornito le spiegazioni richieste. Faceva il cuoco in un albergo cinquestelle lusso della Costa Smeralda. Ha lavorato come un mulo per tutta l’estate e ora che la stagione è finita festeggiava la “libertà” ritrovata con i colleghi.
E si sa come vanno queste cose, un bicchiere tira l’altro. Anche se nel suo caso sarebbe forse più appropriato dire una bottiglia tira l’altra. Non è dato sapere quale genere di liquido sia stato ingurgitato; di conseguenza non si può neppure conoscere la quantità in litri galleggiante nel suo stomaco. Perché – come spiega il comandante – se bevi birra il livello di guardia lo raggiungi dopo ettolitri, di vino ne basta qualche litro, di whisky o vodka un po’ meno. Il diretto interessato non sapeva, non ricordava, non rispondeva. I buoni poliziotti lo hanno ascoltato, gli hanno spiegato quale pericolo costituisse in quel momento per sé e per gli altri, gli hanno ritirato la patente e sequestrato l’auto. Quindi lo hanno preso e accompagnato praticamente fino al letto di un albergo nuorese.
Il ragazzo avrà probabilmente ripreso il suo viaggio la mattina dopo con un forte mal di testa. Doveva arrivare a Cagliari e imbarcarsi per tornare a casa. Già perché non era sardo, era siciliano.
Martedì, 12 Ottobre 2004
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