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Notizie brevi 12/10/2004

Prima iniziativa di questo tipo in Emilia-Romagna, organizzata dal Servizio Psicologia Clinica-Dipartimento Salute Mentale dell’Azienda USL di Modena Gravi incidenti stradali: come comunicare con i feriti e i familiari delle vittime. Un corso per agenti di polizia municipale ed operatori del 118

Prima iniziativa di questo tipo in Emilia-Romagna, organizzata dal Servizio Psicologia Clinica-Dipartimento Salute Mentale dell’Azienda USL di Modena 
Gravi incidenti stradali: come comunicare con i feriti e i familiari delle vittime.
Un corso per agenti di polizia municipale ed operatori del 118

Cosa è meglio dire ad una persona gravemente ferita in un incidente stradale? E, peggio ancora, come comunicare ad una famiglia che un proprio caro ha perso la vita? Come intervenire in caso di emergenze drammatiche senza restare a propria volta psicologicamente traumatizzati?
Per cercare di fornire un aiuto a gestire meglio situazioni come queste, è partito nei giorni scorsi il primo corso di formazione sulla comunicazione in caso di incidenti stradali rivolto agli agenti della polizia municipale di Modena, Carpi, Mirandola e Sassuolo e agli operatori del 118.  L’iniziativa, prima nel suo genere in Emilia-Romagna, è organizzata dal Servizio Psicologia Clinica-Dipartimento Salute Mentale dell’Azienda USL di Modena che ha raccolto la sollecitazione dell’Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada (sezione di Modena).
Si parte con un centinaio tra agenti di polizia municipale e operatori del soccorso
(8 ore di lezione in due moduli pomeridiani, cinque edizioni, ciascuna con 20 persone, dal 5 ottobre al 18 novembre), ma l’obiettivo è di coinvolgere in futuro anche polizia stradale e carabinieri.
Il progetto, che si avvale della preziosa collaborazione del dottor Pierluigi Castellini, per anni direttore di Modena Soccorso, è stato presentato questa mattina presso la sede della Polizia Municipale di Modena alla presenza del comandante Fabio Leonelli, del direttore del Servizio Psicologia Clinica-Dipartimento Salute Mentale Daniela Rebecchi, del direttore di Modena Soccorso Marilena Campisi e del Presidente Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada Franco Piacentini. Presenti anche il comandante della polizia municipale di Sassuolo Valeria Meloncelli ed un’ispettrice della polizia municipale di Mirandola. 
  
Gli aspetti che il corso di formazione (Comunicazione nell’evento emergenza: traumi da incidenti stradali”) vuole affrontare sono molteplici. Un evento drammatico ed inatteso, come un incidente stradale, ha gravi effetti nella vita psico-relazionale della vittima dell’incidente e dei suoi familiari, ma obbliga anche gli operatori dell’emergenza ad un confronto con aspetti dolorosi dell’esperienza umana. Un confronto non solo difficile da gestire nell’immediato, ma anche fonte di angosce e malesseri in un secondo momento.
Spesso i soccorritori si trovano nell’impossibilità di agire rapidamente nei confronti delle vittime di incidenti e assorbono i loro racconti di orrore e dolore e si colpevolizzano per questo. È in queste circostanze che emerge chiaramente la necessità di saper gestire la comunicazione di quanto accaduto e la relazione con le persone coinvolte, in modo da affrontare la sofferenza psicofisica legata all’evento.
Il corso di formazione ha quindi l’obiettivo di sviluppare una comunicazione efficace con la persona vittima dell’incidente stradale e con la sua famiglia e di aumentare nell’operatore la consapevolezza rispetto alle proprie emozioni.
Per le lezioni viene utilizzata una metodologia che si basa prevalentemente sull’esperienza dei partecipanti e che favorisce l’elaborazione dei contenuti ansiogeni attraverso le dinamiche di gruppo ed un apprendimento personalizzato. Vengono, quindi, simulate le situazioni vissute personalmente da chi interviene sul luogo dell’incidente stradale, per analizzare il comportamento abitualmente tenuto con i diversi interlocutori.
Una grande attenzione è rivolta all’ascolto, perché per comunicare efficacemente è bene, prima di tutto, saper ascoltare. E tra i diversi tipi di ascolto è importante quello “attivo empatico”, provando a mettersi "nei panni dell’altro", cercando di entrare nel punto di vista di chi è stato vittima, diretta o indiretta, dell’incidente. Il tutto si traduce in una facilitazione dei rapporti e consente di evitare errori, risparmiare tempo e aumentare la fiducia nella relazione che si sta instaurando.
Docenti del corso sono le psicologhe: Nadia Cavazzuti (7 e 21 ottobre a Carpi, 11 e 18 novembre a Mirandola), Maria Cristina Cornia (5 e 19 ottobre a Modena) e Chiara Danesi (11 e 25 ottobre a Sassuolo, 12 e 26 ottobre a Modena). Tutor d’aula sono le dottoresse Federica Benatti, Nicoletta Nigro e Alessia Rapino.


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Martedì, 12 Ottobre 2004
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