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Notizie brevi 16/11/2004

L’intervista Alex Zanardi al Centauro: "Anche guidare su strada non è un gioco"

L’intervista
Alex Zanardi al Centauro:
"Anche guidare su strada non è un gioco"
di Roberto Rocchi

Alex Zanardi

Lo abbiamo incontrato diverse volte Alessandro Zanardi: spesso al Motor Show, talvolta in giro per l’Italia quale ospite in qualche importante convegno e raramente sulla pista. Ma è proprio sull’asfalto di gara che Alex vuol tornare a fare parlare di sé, oggi che è riuscito a coronare un suo sogno: fare di nuovo il pilota.
Alex, ma davvero hai sempre pensato di tornare a fare il pilota dopo il terribile incidente di cui sei stato protagonista?
“La gente si sorprende nel vedermi di nuovo correre anche se solo sui kart, ma sono pochi a capire che in tutto questo non c’è nulla di strano. Se da un lato c’è la possibilità di prefiggersi nuove mete, dall’altro è importante non dimenticare il passato e soprattutto ciò per cui si ha tanta passione, nel mio caso i motori e ancor più le corse.”
Inutile nascondere, però, che questo comporta anche immensi sacrifici dal punto di vista tecnico. Intendo dire come capacità di guida…
“Certamente l’autonomia di tre anni fa non è la stessa che posso vantare ora. Però, quando ero impegnato nella riabilitazione, ho scoperto che riuscivo a fare molte cose come avveniva prima. Oggi, pur fra mille sacrifici, ho potuto migliorare e conquistare spazi di autonomia inimmaginabili. Merito anche di chi mi è stato sempre accanto ed ha preso a cuore il mio caso.”
Hai l’impressione di essere per questo diventato un modello da seguire, un eroe, qualcosa del genere, insomma…?
“Questo lo dicono gli altri. Per me siamo nella più assoluta normalità e tale voglio continuare a pensarlo. Guai se anche per un solo attimo pensassi di essere un esempio per gli altri. Lo sono invece più per me stesso.”
Sai bene quanto sta succedendo sulle strade e, nonostante gli evidenti benefici portati dalla patente a punti, si continua ancora a parlare di stragi stradali. Cosa fare?
“Agire su più fronti: più che parlare di divieti e limitazioni, credo sia importante fare leva sui giovani e spiegare loro che la strada non è come la pista, dove anche se vai forte c’è chi ti controlla ed eventualmente chi ti segnala pericoli e imprevisti. Eppoi occorre anche aumentare la capacità di guida di quanti conseguono per la prima volta la patente di guida e soprattutto di coloro che la posseggono da tanti anni. Chi ha sostenuto gli esami venti o trent’anni fa, circolava su strade che avevano altre caratteristiche e con un traffico meno elevato. Oggi le cose sono molto cambiate.”
Non vorrai dirci, però, che anche la repressione non è importante?
“Certamente occorre fermare e punire le condotte più indisciplinate e non rispettose del codice della strada, ma vorrei che prima di arrivare a questo la gente potesse rendersi conto che viaggiare su strada non è un gioco e può anche essere cosa piacevole se fatto con criterio. I giovani, che oggi hanno molti più strumenti, debbono riuscire a capirlo e saperlo insegnare anche a noi…grandi!”
Parole sagge, ma la realtà talvolta è diversa…
“Perché ancora non si comprende come muoversi sia forse l’azione più importante per l’uomo e questo avviene soprattutto attraverso l’automobile. Se calcolassimo le ore impiegate sulla macchina, sarebbero forse superiori a quelle che impieghiamo per mangiare o dormire. Ecco perché, in sostanza, dobbiamo saper riconoscere i nostri limiti, senza la pretesa di volerci sfidare per cercare di dimostrare di essere i più bravi.”
E se lo dice Alex Zanardi…
 
 
LA STORIA DI ZANARDI.
 

Alessandro Zanardi è nato a Bologna il 23 ottobre del 1966 ed ha cominciato la sua “carriera” automobilistica a soli 14 anni nel campionato italiano kart.
Nel 1996 è entrato nel team Ganassi conquistando un terzo posto il primo anno, Alex ha conquistato il titolo nella Formula Kart per due anni consecutivi: nel 1997 e nel 1998. Nel 1999 è alla guida di una Williams in Formula Uno, ma la stagione non è delle più esaltanti. Due anni dopo torna alla Formula Kart, dove rimane coinvolto nel terribile incidente stradale del Lausitzring e comincia un lungo calvario tra operazioni chirurgiche e protesi ortopediche.
Lo scorso anno ha annunciato di voler tornare a correre pur avendo perso entrambe le gambe, speranza che si è avverata a tal punto che oggi Alex Zanardi è pilota ufficiale del Bmw Team Italy-Spain in coppia con lo spagnolo Antonio Garcia. Per tutti è diventato un esempio di straordinaria capacità volontà da seguire.




di Roberto Rocchi

Martedì, 16 Novembre 2004
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