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Notizie brevi 04/01/2018

Sicurezza stradale: dirigente provinciale rinviata a giudizio per un incidente mortale

E’ accusata di aver causato una morte evitabile omettendo di mettere in sicurezza la strada e trascurando le ripetute richieste d'intervento di diversi Enti pubblici


Sulle strade è necessario garantire la massima sicurezza e chi non opera il tal senso deve essere perseguito giuridicamente. Un principio per il quale si battono numerose Associazioni per la sicurezza stradale tra cui “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” particolarmente attiva in Calabria per chiedere la messa in sicurezza della celebre arteria statale.
L’associazione richiama all’attenzione un episodio che ha causato una morte evitabile omettendo di mettere in sicurezza la strada e trascurato le ripetute richieste d’intervento da parte del Comune e la Prefettura di Reggio Calabria.
 
In un anno, grazie agli sforzi dei familiari della vittima e dello Studio 3A, si è arrivati a ribaltare il corso che aveva preso il procedimento penale a carico della funzionaria della Provincia di Reggio Calabria, per il decesso di C. Z., sessantasettenne di Montebello Jonico.
Si è passati quindi da un’istanza di archiviazione da parte del pubblico ministero a un’articolata richiesta di rinvio a giudizio, in relazione alla quale il giudice per le indagini preliminari ha fissato l’udienza preliminare per il prossimo 9 marzo.
 
“È un’altra risposta importante alle istanze di verità e giustizia dei nostri assistiti che ripaga i loro e i nostri sforzi e la bontà del nostro lavoro – ha dichiarato Ermes Trovò, presidente di Studio 3A, società convenzionata con l’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” – abbiamo sempre creduto nelle nostre ragioni e non potevamo accettare le dichiarazioni quasi offensive da parte di chi, a dispetto di ogni evidenza, descriveva quella strada come la più sicura del mondo.
Ma la nostra speranza è anche quella che, di fronte a quest’ulteriore presa di posizione della Procura, l’Amministrazione provinciale si decida finalmente a mettere mano a quella maledetta strada, in cui a tre anni di distanza dalla morte di una persona nulla è cambiato: la Sp 22 oggi si trova nelle stesse condizioni disastrose che hanno avuto un ruolo determinante nella tragedia e il rischio di altri drammi è sempre dietro l’angolo”.
 
“Ritengo di poter affermare – dichiara Fabio Pugliese, Presidente dell’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” – che la vicenda in questione restituisca due verità molto importanti. La prima è la più significativa: si apre una stagione in cui anche in Calabria, e grazie a Studio 3A, chi ha responsabilità riferibili alle condizioni della strada dovrà svolgere il proprio dovere nel miglior modo possibile in qualsiasi Ente opera.
La seconda è meno significativa ma non meno importante: l’Associazione ha adoperato una buona scelta quando ha stretto una convenzione con Studio 3A. Noi riteniamo che sulla S.S.106 sia necessario un ammodernamento ma nel frattempo gli automobilisti debbono rispettare le regole e gli Enti coinvolti (tutti), devono fare il loro dovere: perché le vittime si evitano spesso anche con una buona manutenzione, con interventi necessari di messa in sicurezza e con interventi eseguiti bene.
Questo caso mi consente di esprimere grande apprezzamento per il lavoro svolto da Studio 3A ma, soprattutto, mi permette di dire a quanti operano in tutti gli Enti che hanno responsabilità una cosa molto chiara: sulla S.S.106 la ricreazione è finita. Sono certo che non ci sarà
bisogno di suonare la campanella. Lo voglio sperare”.
 
Adesso il dibattimento passa alle aule del tribunale e in ogni caso rappresenta un precedente importante che chiama direttamente in causa chi ha la responsabilità di mantenere sicure le nostre strade. (m.r.)

da repubblica.it


Una svolta sulla individuazione dei livelli di responsabilità per un incidente mortale sulla SS 106 Ionica. (ASAPS)

Giovedì, 04 Gennaio 2018
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