Ancona, 6 giugno 2017 - Viene trovato dai carabinieri alla guida con un tasso alcolemico superiore di due volte al limite di legge consentito ma, non essendo un ‘bevitore assiduo’ la patente gli viene riconsegnata.

 

E’ quanto stabilito con una recente sentenza del giudice di pace di Ancona, che ha ordinato la riconsegna della patente in favore di un automobilista a cui era stata sospesa poiché gli era stato rilevato un tasso alcolemico di 1,28 g/l in entrambe le prove.

L’automobilista, che nel frattempo aveva impugnato il provvedimento, sottoposto a revisione dei requisiti psicofisici per la guida presso la commissione medica locale patenti, risultava idoneo alla guida ed il giudice, su istanza di della parte, ha concesso la restituzione della patente.

«Attenzione – avverte l’avvocato Mario Fusario che ha seguito il caso – la notizia va presa con le dovute cautele. Il procedimento penale instaurato in seguito ai rilievi degli agenti accertatori è ancora pendente ed avrà un suo esito ed una conclusione autonome rispetto a questo. Allo stato – prosegue - l’automobilista ha potuto riottenere la patente proprio perché dalle analisi è emerso che non è un bevitore abituale».

Analisi che sono infatti in grado di far emergere o meno se una persona faccia uso di alcol in maniera assidua o meno. In pratica una volta accertato lo stato alcolemico superiore a 0,8 g/l si aprono due filoni: uno amministrativo (la sospensione della patente ndr) l’altro di natura penale che ha tutto un altro iter.

«Dunque – chiarisce il legale - non si tratta di un salvacondotto per chi guida in stato di ebbrezza. Occorre sempre tenere presente l’impianto normativo sulla sicurezza stradale: gli articoli 186 e 187 del codice della strada e la legge 41 del 23 marzo 2016 che ha introdotto l’autonoma figura di reato dell’omicidio stradale colposo, che prevede una sanzione da 8 a 12 anni di carcere per chi provoca la morte di una persona sotto effetto di droghe o in stato di ebbrezza grave, con un tasso alcolemico superiore a 1,5 grammi per litro ovvero – spiega - la reclusione da 5 a 10 anni se l’omicida si trova in stato di ebbrezza più lieve».

L’uomo ha dunque riottenuto la patente che gli era stata sospesa per sei mesi ma, per lui, proseguirà comunque l’iter penale.

al. big.
da ilrestodelcarlino.it