Nel dicembre 2013 un cittadino cinese era riuscito a passare l'esame di teoria per la patente pur non parlando una parola d'italiano. Un altro connazionale ci aveva provato sei mesi dopo, ma questa volta era stato scoperto dai funzionari della Motorizzazione Civile di Cuneo, che avevano interrotto le prove.
I due ricevevano le risposte dei quiz tramite un ingegnoso trucchetto: un tablet, una piccola telecamera e un dispositivo di chiamata, nascosti sotto i vestiti. A procurare loro l'attrezzatura e a suggerire, dall'esterno della Motorizzazione, le soluzioni dei quesiti, secondo l'accusa sostenuta dalla Procura di Cuneo, sarebbe stato L.F., con residenza a Limone Piemonte, ma che di fatto abita a Carmagnola. L'uomo, in concorso con X.G., la seconda persona che aveva tentato di dare l'esame, è a processo per concorso in falso.
Erano stati i titolari di un'autoscuola di Savigliano ad avvisare i commissari d'esame nel giugno 2014. Gli pareva strano che X.G., che non capiva l'italiano e non aveva frequentato i corsi di scuola guida, avesse voluto a tutti i costi iscriversi ugualmente all'esame di teoria: “In effetti, - ha spiegato un funzionario presente quella mattina, testimone nel processo – il cinese sembrava che nascondesse qualcosa attaccato alla schiena. Abbiamo avvisato la Polizia Stradale”. Gli agenti, arrivati sul posto, lo avevano perquisito, trovandogli addosso tutta l'attrezzatura.
Gli agenti della Polstrada in sede di indagini erano riusciti a risalire al rivenditore dei tablet che aveva indicato come cliente L.F., un esperto di computer che in passato aveva collaborato con un'autoscuola di Carmagnola. In più l'uomo era stato avvistato in prossimità della Motorizzazione proprio nei giorni in cui si svolgevano gli esami.
“Avevo questa persona in una scuola guida dove ero andato per chiedere informazioni”, ha ricordato un altro teste, di nazionalità rumena. “Disse che poteva aiutarmi perché aveva delle conoscenze e che pagando 2.000 euro avrei passato l'esame. Il giorno del test mi aveva montato tutta l'attrezzatura addosso, ma quando sono entrato in aula ho avuto paura e gliel'ho restituita, rinunciando a sostenere le prove”.
La sentenza il prossimo 20 settembre.
Scoperto un altro caso di patenti facili dalla Polizia Stradale di Cuneo. (ASAPS)