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Notizie brevi 04/11/2016

LA TRAGEDIA SULLA MILANO-LECCO
Cavalcavia crollato, indagati
tre ingegneri di Anas e Provincia

La procura di Lecco ha emesso tre avvisi di garanzia ai tecnici preposti ai controlli sulla sicurezza della superstrada. Omicidio colposo e disastro colposo le ipotesi di reato

Due ingegneri della Provincia di Lecco e uno dell’Anas sono i primi tre indagati per il crollo, venerdì 28 ottobre, del ponte di Annone Brianza, nel Lecchese, incidente che ha causato un morto e quattro feriti. Le ipotesi di reato nei confronti dei professionisti sono omicidio e disastro colposo ma anche lesioni. Una settimana dopo la tragedia, venerdì mattina la Procura di Lecco ha confermato le prime iscrizioni nel registro degli indagati. Martedì prossimo, invece, sarà effettuata l’autopsia sul corpo della vittima, Claudio Bertini, 68 anni, ex professore di ginnastica di Civate, nel Lecchese, rimasto intrappolato nella sua auto schiacciata dal ponte mentre transitava sulla superstrada 36.

>Crollo del cavalcavia sulla Milano-Lecco, ecco il momento in cui ha ceduto il ponte

I tre tecnici indagati

I primi tre indagati sono Angelo Valsecchi, dirigente del settore Viabilità della Provincia di Lecco, il collega responsabile delle reti stradali Andrea Sesana e il dirigente di Anas Giovanni Salvatore, responsabile per la società del tratto della statale 36 lungo il quale è avvenuto il crollo del ponte. Al momento non risultano indagati né l’autista dell’autoarticolato che stava transitando sul cavalcavia quando è avvenuto il crollo né i titolari dell’azienda di trasporti della provincia di Bergamo proprietaria del camion. Non è escluso però il coinvolgimento di altre persone nelle fasi successive dell’indagine.

>FOTO - Disastro sulla Milano-Lecco, crolla cavalcavia

Il ping pong delle responsabilità

Il dirigente dell’Anas Giovanni Salvatore era in viaggio da Milano ad Annone Brianza quando il ponte è crollato. L’ingegnere era stato chiamato dal cantoniere Tindaro Sauta proprio per effettuare accertamenti sul cavalcavia dopo la caduta di alcuni calcinacci che aveva reso necessaria la chiusura temporanea di una corsia della strada statale 36. Gli operai erano sul posto dal primo pomeriggio, ma il ponte non era stato ancora chiuso in attesa dell’arrivo dei dirigenti di Anas e Provincia. I due enti, dal momento dell’incidente si rimpallano le responsabilità sul mancato stop al transito nonostante i segnali di allarme. Le macerie del ponte crollato e il Tir precipitato con il cavalcavia sono stati sequestrati e sono a disposizione degli inquirenti per gli accertamenti. L’inchiesta è condotta dal procuratore di Lecco Antonio Chiappani e dal magistrato Nicola Preteroti. Nella giornata di venerdì, ad Annone Brianza dovrebbe arrivare per un sopralluogo anche la commissione nominata dal ministero delle Infrastrutture per fare luce sulla tragedia e accertare eventuali responsabilità amministrative, diverse da quelle penali al vaglio invece della magistratura.

>Il tecnico dell'Anas: «Il ponte andava chiuso»

 

 

 

di Anna Campaniello
da corriere.it


La magistratura inizia ad indagare per capire su chi ricadevano le responsabilità relative ai controlli sulla sicurezza della strada. (ASAPS)

Venerdì, 04 Novembre 2016
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