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Notizie brevi , Statistiche 13/10/2016

Asaps: "Non credibili i dati Aci di 3 incidenti su 4 dovuti alla distrazione da smatphone". Aci: "Gli studi Usa parlano chiaro"

Il presidente dell'associazione Giordano Biserni contesta i dati dell'Automobile Club. Ma Enrico Pagliari, coordinatore area tecnica Aci, difende la ricerca

Non si placa la polemica sui dati da distrazione al volante. Dopo la presa di posizione dell'Aci che sul tema ha anche realizzato una bella campagna di comunicazione, interviene l'Asaps, associazione amici polizia stradale. Vista la delicatezza dell'argomento, riportiamo integralmente la lettera del presidente dell'associazione Giordano Biserni. E la risposta dell'Aci.
 
Ho avuto modo di seguire questa querelle sulla distrazione alla guida nella quale il rappresentante dell’ACI insiste nella divulgazione del dato che 3 incidenti su 4, cioè il 75%, sono dovuti alla distrazione alla guida in particolare all’utilizzo di smatphone.
E’ a tutti evidente che l’utilizzo dei telefonini in genere sta dilagando purtroppo senza che vi sia un adeguato contrasto dal punto di vista sanzionatorio, Non stiamo qui a discernere sul fatto che poi anche la stessa contestazione della violazione non è così semplice (impraticabile di notte, quando è cattivo tempo, gli automobilisti lanciano lontano il cellulare alla vista della pattuglia come avessero una reazione da corrente elettrica ecc.). Proprio per questo servono anche forti campagne informative e dissuasive".

Ma affermare che 3 incidenti su 4 sono  addebitabili alla distrazione alla guida a me,  che pure mi occupo di sicurezza stradale da oltre 40 anni e da 25 al vertice dell’ASAPS, mi sembra assolutamente azzardato e non credibile. E cerco di spiegarmi. Se il 75% degli incidenti è addebitabile a distrazione nell’altro 25% dovremmo ricomprendere tutte le altre cause come la guida in stato di ebbrezza, quella sotto l’effetto di stupefacenti, il (micidiale) colpo di sonno, la velocità, la mancata precedenza, i contromano, ecc.  Questo significherebbe che nel non lontanissimo 2001 quando si contavano oltre 7.000 morti sulle strade e gli smartphone non esistevano (c’erano solo i meno confidenziali cellulari, ma in numero molto più ridotto) quelle 7 migliaia di morti erano dovute a ben altre cause, mentre oggi su 3.419 morti registrati da Istat e Aci nel 2015, ben 2.564 sarebbero addebitabili a distrazione, compresi una parte dei  769 motociclisti  deceduti, categoria che spesso ha incidenti senza il coinvolgimento di terzi e che raramente usano il cellulare alla guida.

Ma con quale “elaborazione” dei dati si può arrivare ad una percentuale simile, per di più considerando che nel nostro Paese Istat e Aci dal 2009 non sono in grado neppure di dirci quanti sono gli incidenti collegati all’abuso di alcol e droghe? Eppure in questo caso il sistema di misurazione oggettiva dell’alcolemia e della positività esiste eccome. Come mai i dati sono silenti da 7 anni?

Allora un dato lo posso fornire ricavandolo dall’Osservatorio Pirateria stradale dell’ASAPS. Nei soli primi 8 mesi del 2016 abbiamo potuto registrare che il 23% delle piraterie mortali era addebitabile ad un conducente ubriaco o drogato. Aggiungiamo anche che gli esperti del sonno tendono ad addebitare un altro 25 –30% degli incidenti a questa causa, si fa presto a capire che pur non considerando le altre importanti voci come la velocità, i contromano ecc è praticamente impossibile lasciare lo spazio a quel presunto 75% da distrazione.

Un breve sondaggio fatto fra i nostri 600 referenti ASAPS, quasi tutti appartenenti alle forze di polizia, quelli cioè che stanno sulla strada a rilevare gli incidenti, mi ha permesso di sostenere con vigore questa mia forte e motivata perplessità. Per altro se dalla distrazione da uso del cellulare in particolare, derivasse veramente l’addebito di 2.564 vittime su 3.419 totali ci sarebbe subito da denunciare questo utilizzo fra i crimini contro l’umanità.
Detto questo sicuramente la distrazione alla guida, in particolare quella dovuta all’utilizzo del cellulare e degli smartphone, sta assumendo una connotazione e pervasività veramente preoccupanti e per questo come ASAPS – è noto – abbiamo chiesto al legislatore di intervenire con provvedimenti ancora più severi e alla forze di polizia di attivare specifici ed efficaci servizi di contrasto. Anche perché se questa percentuale del 75% degli incidenti addebitabili alla voce distrazione fosse vera, allora contrastandola con vigore in breve tempo raggiungeremmo gli obiettivi sperati di abbassamento radicale della mortalità sulle strade andando anche ben oltre gli obiettivi che ci ha assegnato l’UE. Ricordo anche a proposito di UE che proprio l’ETSC (European Transport Safety Council) nel suo ultimo studio del 2016, stima infatti che le collisioni stradali siano direttamente collegate alla distrazione in una percentuale compresa tra il 10 e il 30%. E questa mi sembra una stima sicuramente realistica.

 
Immediata la risposta dell'Aci. Eccola anche questa riportata integralmente con l'intervento di Enrico Pagliari Coordinatore Area Tecnica dell'Automobile Club d'Italia

"Sono a precisare i seguenti concetti:
3 incidenti su 4 avvengono perché una delle concause è la distrazione; l'incidente stradale è un fenomeno complesso che si verifica per tutta una serie di circostanze e cause, anche più di una, desumibili dalla schematizzazione classica uomo-veicolo-strada; è per questo che bisogna parlare di concause, ed esemplificando la concausa distrazione si va ad aggiungere ad altre concause, anche l'assunzione di alcol, ecc.  

Anche nel dato desunto dal modulo ISTAT, sezione "cause accertate o presunte", si deve parlare di concause; nella nota esplicativa della tabella dove il dato viene riportato, una nota precisa "Sono incluse nel prospetto tutte le circostanze registrate per i primi due veicoli coinvolti. Per ogni veicolo possono essere indicate fino a tre tipologie di circostanze"; da evidenziare che questa sezione viene compilata solo in poco più del 40% degli incidenti, in circa il 60% dei casi si tratta di cause imprecisate.
Utilizzare le sanzioni al CdS, nel caso specifico quelle all'uso del cellulare, per dare una dimensione al fenomeno non è assolutamente corretto, si commette l'errore di "sommare le pere con le mele"; i sanzionati che usano il cellulare non sono le persone che hanno avuto un incidente stradale, anche se sicuramente hanno un elevata probabilità di incorrere in un incidente stradale con concausa distrazione; sicuramente è un numero che ci dice quanti sono i conducenti che usano il cellulare alla guida; questo senza entrare nel merito del numero, dell'efficacia ed efficienza di questi controlli ai fini della repressione del fenomeno.

I dati di studi e statistiche "serie e certificate" degli USA parlano che il 65% dei conducenti morti in incidenti stradale stava usando il cellulare; negli USA, cultura anglosassone, le statistiche vengono fatte
in modo copioso e serio, al contrario dei paesi latini".

da repubblica.it/motori


Posizioni diverse. L’uso dello smartphone è notevole lo sappiamo, ma non si può sostenere, senza dati concreti che 3 incidenti su 4 sono dovuti alla distrazione da telefonino alla guida. L’ASAPS spiega perché in una lettera a Repubblica. Intanto ISTAT e ACI dal 2009 non ci sanno neppure dire quanti sono i pur documentabilissimi incidenti dovuti ad abuso di alcol e stupefacenti.
L’ACI non ci sta e replica citando studi (americani).

 

Giovedì, 13 Ottobre 2016
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